Costa cara alla Juventus la stupidità dei suoi sostenitori. I bianconeri infatti pagano con una giornata di squalifica del campo i cori razzisti volti da una frangia della tifoseria all'indirizzo di Mario Balotelli, durante la gara di sabato sera.
Domenica 3 maggio, Juventus-Lecce si giocherà a porte chiuse, anche se in serata la Juventus ha annunciato con una nota sul sito ufficiale che farà ricorso contro la squalifica.
E' la sconfitta dello sport, capace di stringersi e agire nel concreto di fronte al dramma della popolazione abruzzese, ma anche di macchiarsi di episodi di così basso livello.
Intendiamoci, le squadre non c'entrano nulla. Anzi, sono loro a pagare per questi idioti. Netta la posizione presa da Cobolli Gigli che si è scusato per quanto successo, schierandosi apertamente contro i cori razzisti: "A nome della Juventus e della grandissima maggioranza dei suoi tifosi, esprimo una ferma condanna per i cori razzisti contro il giocatore dell’Inter Mario Balotelli. Non ci sono alibi o giustificazioni a simili atteggiamenti: il tifo calcistico può essere acceso, ma episodi come questi sono inaccettabili. Tutti insieme dobbiamo cercare di alimentare una cultura sportiva che metta al centro il rispetto dell’avversario e la lotta al razzismo".
Il presidente federale Abete ha annunciato la possibilità di introdurre ulteriori provvedimenti anti-razzismo, che potrebbero portare alla sospensione delle gare in caso di cori come quelli uditi sabato sera a Torino. "Mi scuso come presidente federale. Mi scuso verso tutta l'opinione pubblica. La normativa della Figc è pregna di norme Fifa e Uefa sulla questione-razzismo. Esprimo rammarico per il comportamento di alcuni tesserati sulla vicenda". "Nel prossimo Consiglio federale potrà essere affrontato l'argomento relativo al quadro normativo legato ai fenomeni di razzismo negli stadi. In questo momento esiste la possibilità che un funzionario delle forze dell'ordine faccia sospendere la partita per la rimozione di striscioni dal contenuto razzista, ma non ci sono riferimenti ai cori. Si potrebbe pensare di collegare in qualche modo i due aspetti regolamentari".
E a questo punto, che questi mezzi uomini si vergognino. E' per gente del genere che non potremo mai goderci stadi senza recinzioni, che continueremo ad aver paura di portare i nostri figli allo stadio. E' ora di dire basta. Anche alla stupidità e all'idiozia deve essere posto un freno.
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