19 aprile 2009

Juve irriducibile, Grygera la salva all'ultimo respiro. Lazio, Zarate da 3 punti

L'Inter domina, la Juve mostra il suo straordinario carattere: è 1-1 a Torino, risultato che se da un lato permette ai bianconeri di non deporre definitivamente le armi di fronte agli acerrimi rivali, di fatto dà una consistenza sempre maggiore allo scudetto nerazzurro numero 17.

Mancano 6 giornate alla fine, e la squadra di Mourinho mantiene il +10 su quella di Ranieri, che adesso rischia di essere agguantata dal Milan, qualora i rossoneri riescano nel non impossibile compito di battere il Torino a San Siro.

Eppure, il risultato suona come una beffa proprio per la capolista, raggiunta a tempo scaduto da un colpo di testa di Grygera su azione di calcio d'angolo. In vantaggio con Balotelli al 19' della ripresa, l'Inter ha preso in mano la partita, e quando Tiago si è fatto espellere per un fallaccio sull'irridente attaccante di colore, sembrava fatta. Ma l'orgoglio, come ammette lo stesso Ranieri nel dopo-partita, premia ancora una volta la sua squadra.

Mourinho è comunque soddisfatto della prestazione e il suo sorriso rilassato e sereno dopo il fischio finale la dice lunga sullo stato d'animo del tecnico portoghese. "Mi piace giocare nello stadio di una squadra storica, pareggiare e vedere tutta la gioia di una compagine che torna a casa con un vantaggio di 10 punti. L'Inter oggi ha dimostrato perché si trova in testa alla classifica, perché è la migliore, la più forte". Sullo scudetto non c'è ancora alcuna certezza, ma ormai siamo alle ultime curve del tracciato. "La matematica ancora non ci dà ragione e non ci assegna lo scudetto. Nel gol marcavamo tutti, ma è arrivato Grygera come uomo-extra in area ed ha segnato il pareggio. La partita, però, era sotto il nostro controllo - ha aggiunto l'allenatore nerazzurro -. La gioia della Juve a fine match è una grandissima dimostrazione di stima per noi. Balotelli? Ha fatto i movimenti che avevamo provato - ha concluso Mourinho - ma non mi piace che parli con l'arbitro. Capisco che è un ragazzo di 18 anni, con una pressione addosso di un certo tipo; deve comunque rimanere concentrato e non fare caso ai cori razzisti".



Ed ecco l'intervista all'uomo partita sky, Mario Balotelli





Nell'anticipo del pomeriggio, un gol di Zarate al 60' ferma la corsa del Genoa di Gasperini. Partenza sprint dei Grifoni e Muslera fa un miracolo su colpo di testa di Biava. La Lazio risponde due volte con Pandev, ma Rubinho prima respinge, poi esce a valanga e devia il pallonetto. Al 42' e' Muslera ad uscire su Sculli. La ripresa e' tutta biancoceleste e il gol arriva al 60' con Zarate che batte Rubinho in diagonale. Nel recupero palo della Lazio, che adesso vede l'Uefa, mentre il Genoa, ancora orfano del Principe Milito, rischia di subire il sorpasso da parte della Fiorentina.

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