09 agosto 2009

Tragedia a Coverciano, muore Daniel Jarque

Agghiacciante. Ingiusto. E le parole scarseggiano, di fronte a tragedie del genere. A Coverciano, dove l'Espanyol si trovava in ritiro in vista dell'amichevole in programma a Rimini contro il Bologna, il centrocampista Daniel Jarque, 26 anni e capitano della squadra, è deceduto per un attacco cardiaco o per aneurisma, mentre parlava al telefono con la fidanzata.

Ad un certo punto, Jarque ha smesso di parlare. La donna ha subito chiamato i dirigenti del club catalano, che sono accorsi nella stanza del ragazzo, trovandolo però privo di sensi. Inutile la corsa in ospedale. Jarque, 26 anni compiuti il 1° gennaio, non ce l'ha fatta, e la Spagna piange un altro giovane calciatore a due anni dalla scomparsa di Antonio Puerta, che crollò in campo colto da infarto durante un Siviglia-Getafe.

Io mi chiedo come sia possibile perdere la vita in questo modo, a 26 anni. E non trovo una risposta, perchè risposta non può esserci. Un ragazzo della mia età ha perso la vita in pochi secondi, senza rendersene conto. E no, non riesco a capacitarmi di come possa essere possibile che ciò accada. Non ci sono disegni, non ci sono leggi che governano un bel niente. C'è solo il caos, che in questa vita rende tutto così imprevedibile e sfuggente.

Riposa in pace, giovane capitano.

Inter sprecona, supercoppa alla Lazio!

A sorpresa, la Lazio vince il primo trofeo stagionale, battendo 2-1 a Pechino l'Inter campione d'Italia. Un risultato figlio del micidiale uno-due che i biancocelesti hanno piazzato nel secondo tempo, e che ha reso inutile il primo gol in maglia nerazzurra di Eto'o (tra i migliori).

Nonostante la sconfitta, i nerazzurri hanno comunque giocato una partita convincente, creando soprattutto nel secondo tempo parecchie occasioni da gol ed esaltando più volte le doti di Muslera, che dopo le numerose critiche subite all'inizio adesso si sta dimostrando un portiere di buone prospettive.

L'Inter parte con il 4-3-1-2, lasciando in cantina i progetti di 4-3-3, con Stankovic dietro Milito ed Eto'o, Zanetti terzino sinistro e Lucio-Chivu al centro della difesa, mentre a centrocampo Cambiasso vertice basso, Motta e Muntari ai lati. La Lazio, che ha lasciato a casa i "dissidenti" Pandev, Ledesma e De Silvestri, presenta un modulo speculare, con Matuzalem trequartista, Baronio lanciato a centrocampo e Cruz inizialmente tenuto in panchina, dove ci resterà invece per tutti i 90 minuti Foggia.

La prima Inter del dopo Ibrahimovic è una squadra diversa, più manovriera e votata al gioco palla a terra. Le imprecisioni, ancora tante, fanno parte del progetto di trasformazione che Mourinho ha in mente di far compiere alla sua squadra. La Lazio, dal canto suo, è battagliera e ben messa in campo da Ballardini, con Zarate che mette in difficoltà più volte i diretti avversari e guadagna numerosi calci di punizione.

La prima occasione è biancoceleste, e costruita proprio dall'argentino, che con un sinistro da fuori area chiama Julio Cesar alla deviazione in corner. L'Inter replica, due volte: Muntari si divora un gol fatto, su un assist di Eto'o sporcato da un rimpallo, e poi Lucio di testa su corner si vede strozzare in gola l'urlo del gol da Muslera. Finisce così un primo tempo di sostanziale equilibrio.

La ripresa è un'altra storia. L'Inter parte arrembante, con Stankovic che ci prova in tutti i modi, invano. Eto'o approfitta di un errore grossolano di Diakite, ma mette fuori di un soffio da posizione defilata, poi Muslera si esalta su Milito. E proprio quando sembra maturo il gol dei campioni d'Italia, arriva la svolta che cambia tutto: sugli sviluppi di un calcio di punizione, Matuzalem di faccia mette in rete in modo quasi involontario la respinta di Julio Cesar, e tre minuti dopo (21') Rocchi approfitta di una disattenzione di Chivu e con uno splendido pallonetto fa il 2-0. Lazio cinica e micidiale, Inter tramortita dal clamoroso uno-due.

Mourinho butta nella mischia Vieira e Balotelli al posto di Stankovic e Motta, e al 33' Eto'o raccoglie un assist di Vieira (bravo ad approfittare di un errore di Dabo) e con uno splendido sinistro mette il pallone sotto la traversa, riaprendo la partita. Mou si gioca il tutto per tutto, e mette dentro anche Suazo al posto di Muntari, passando ad un 4-2-4 d'arrembaggio. Milito va in gol, ma è netta la posizione irregolare di Eto'o e l'arbitro annulla. L'assedio finale produce un nulla di fatto, e così al fischio finale dell'ottimo Morganti è la Lazio ad esultare. E' la terza supercoppa della storia biancoceleste, la più incredibile e inaspettata.

I nerazzurri, sconfitti ma non ridimensionati vista la prestazione comunque positiva, si leccano la ferita godendosi i nuovi acquisti Lucio ed Eto'o, mentre è ancora in ritardo di condizione Motta. L'arrivo di un trequartista sembra una necessità, più che un capriccio di Mourinho, e la sensazione è che arriverà, visto che il solo Stankovic non può garantire 60 partite in un ruolo che comunque non è proprio il suo. La Lazio, senza i dissidenti, ha fatto una grande impresa che però non deve mascherare le carenze della rosa di Ballardini. Senza i tre migliori elementi per reparto (De Silvestri-Ledesma-Pandev), i biancocelesti perdono tantissimo del loro potenziale. La questione andrà risolta, o cedendo i tre giocatori e monetizzando il più possibile per poi reinvestire, o provando a reintegrarli in rosa appianando le divergenze con Lotito.

Il primo trofeo della stagione, intanto, ha preso la via della capitale. Il resto, come sempre, si vedrà.