15 febbraio 2011

Buona fortuna, Fenomeno.


"Ho dedicato tutta la mia vita al calcio, facendo sacrifici inimmaginabili, ma oggi sono qui per annunciare quello che già tutti sapete. Ho deciso di ritirarmi, perché i numerosi infortuni patiti durante la carriera, e soprattutto negli ultimi due anni, mi impediscono di continuare.

Quattro anni fa, quando ero al Milan, ho scoperto di soffrire di ipotiroidismo, un disturbo che rallenta il metabolismo e che avrei potuto combattere solo assumendo farmaci che sono proibiti dalle norme antidoping. Ma questo la gente non lo sapeva, e molti hanno parlato a sproposito mettendo in dubbio la mia professionalità."


Stavolta il sipario è calato davvero. Tante volte ha rischiato di calare negli ultimi anni, per via di una sfortuna quasi scientifica e di una muscolatura troppo fragile per reggere tutta la dirompente forza di uno dei più grandi centravanti della storia. Lui però, ce l'aveva sempre fatta a ripartire, ma adesso ha detto basta.

Da ieri, Luis Nazario da Lima detto Ronaldo, è ufficialmente un ex-calciatore. Una conferenza stampa triste, come quella in cui Marco Van Basten anni prima annunciò la prematura fine della sua carriera, e terminata con quelle lacrime che hanno contraddistinto i momenti più difficili di un campione destinato ad entrare nella Hall of Fame dei più grandi di sempre.

Infortuni, maledetti infortuni. Dopo le stagioni da marziano al PSV ed al Barcellona e la sua prima esperienza italiana all'Inter, non gli hanno più dato tregua, come a voler punire tanta perfezione.

Al mondiale francese del '98, poche ore prima della finalissima con i padroni di casa, ha un malore che fa temere per la sua vita, episodio sul quale non è mai stata fatta luce fino in fondo: stress, fibrillazione atriale, attacco epilettico, reazione alle infiltrazioni, ma la realtà è che ancora oggi non si sa cosa sia successo in quel maledetto pomeriggio (qui un bellissimo articolo). Va in campo ugualmente, forse per obblighi "contrattuali" (si parlò di Edmundo inserito inizialmente in distinta tra i titolari e poi tolto a favore del Fenomeno), ma chiaramente la sua presenza è impalpabile e tutta la Seleçao risente della cosa, venendo letteralmente massacrata da Zidane e compagni. Si instaura in quello strano pomeriggio il rapporto indissolubile di Ronie con la cattiva sorte.

Il 21 gennaio 1999 si lesiona il tendine rotuleo contro il Lecce, e resta fuori per 6 mesi subendo anche un intervento chirurgico. Al rientro, il 12 aprile 2000 viene buttato nella mischia in coppa Italia contro la Lazio per fargli riprendere confidenza con il campo, ma 6 minuti dopo il suo ingresso avviene il patatrac: un movimento innaturale, e il tendine stavolta di rompe completamente. All'Olimpico cala il gelo: la carriera del Fenomeno potrebbe essere finita lì, su quel prato che avrebbe dovuto invece segnarne il rilancio.

E invece no. La voglia di tornare è più forte della sfortuna, e così a fine 2001 torna in campo, centellinato da Cuper, con l'Inter in piena corsa per quello scudetto che le mancava da 12 anni. Sembra il finale già scritto di una storia a lieto fine, con Ronaldo che torna Fenomeno e conduce l'Inter al tricolore: il 5 maggio 2002 però il cerchio non si chiude come sperato, si consuma lo psicodramma nerazzurro e Ronaldo chiude in lacrime, sempre in quello stadio in cui stava per infrangersi la sua carriera due anni prima.

Dissidi con Cuper, un mondiale vinto nella rassegna nippocoreana con il Brasile, e la voglia di vincere qualcosa di importante, lo portano a fuggire a Madrid, dove rimane per quattro anni e mezzo vincendo anche il suo secondo pallone d'oro. Il tradimento alla sua Inter si consuma con il passaggio al Milan nel gennaio 2007, e lì arriva l'ennesimo, grosso stop: stavolta salta il tendine rotuleo della gamba sinistra, ed ancora una volta sembra finita. Niente da fare, Ronaldo torna a giocare in Brasile con il Corinthians, fino a quando ieri ha deciso di scrivere davvero la parola fine.

Non ho mai visto un centravanti così completo, sinceramente: una macchina da gol dotata di tecnica sopraffina, velocità fuori dal comune ed un dribbling irresistibile, che lo ha portato a firmare diverse reti leggendarie. Forse uno con queste caratteristiche non era mai esistito, e non è detto che mai esisterà. Semplicemente, ineguagliabile. Buona vita, Fenomeno.


8 commenti:

  1. ecco, stavolta sono d'accordo: Ronaldo era un fuoriclasse :) Anche perchè l'inter del '98 era quasi solo ed esclusivamente lui...

    Poi per il resto si era già ritirato da tanto tempo...

    RispondiElimina
  2. Sante, io penso che senza gli infortuni TERRIBILI subiti (non so se a memoria d'uomo sia mai esistita una serie del genere) Ronaldo sarebbe stato un serio candidato a diventare il migliore di sempre. Quello che ha fatto a Barcellona e nel primo anno di Inter è spaventoso.

    E nel '98 stava per vincere un campionato praticamente da solo, con qualche aiuto di Moriero e Djorkaeff :)

    Certo, quando poi ti salta il tendine rotuleo per la terza volta, diventa anche difficile pensare di essere ancora un calciatore..tanta sfortuna, ma un talento unico..

    RispondiElimina
  3. Gran bell'articolo Antonio, mi hai fatto rivivere alcuni momenti gioiosi nell'ammirare il Fenomeno.

    Ciao Ronny, buone cose CAMPIONE!!!

    LeNny

    RispondiElimina
  4. Dopo maradona e pele, c'è ronaldo senza dubbio.

    Si è rovinato la reputazione andando al milan. peccato.

    RispondiElimina
  5. www.pianetasamp.blogspot.com

    Un grandissimo, impossibile non ammirare un giocatore simile, hai ragione Antonio il Ronaldo di Barcellona e di Milano ( sponda nerazzurra )faceva paura...ciao!

    RispondiElimina
  6. Eh già..che giocatore ragazzi.

    Saluto tutti per qualche giorno, parto per Budapest..alla prossima settimana! :)

    RispondiElimina
  7. :( grande campione!!!

    http://mondobiancoceleste.blogspot.com

    RispondiElimina