30 novembre 2011

Napoli-Juventus 3-3: appunti e considerazioni..


Il recupero del San Paolo termina con un pirotecnico 3-3, un risultato che per come si era messa la gara ed in generale per la valenza che aveva per la classifica delle due squadre soddisfa soprattutto la Juventus di Conte, mentre il Napoli ingoia amaro per aver buttato al vento quella che forse era l'ultima possibilità per continuare a sognare il tricolore.

Qualche considerazione sparsa sulla partita:

Il carattere Juve. Se in passato la squadra di Conte aveva dimostrato un bel gioco, questa sera si è visto altro: carattere, cuore, determinazione nell'opporsi ad un risultato che per due volte sembrava essere sfavorevole e quasi definitivo. Come ho già detto in altre occasioni, il miglior acquisto della Juventus 2011/12 è proprio questa mentalità vincente che il tecnico (non perfetto tatticamente in questa occasione) è riuscito a inculcare nei suoi giocatori, diversamente da quanto successo nelle precedenti gestioni in cui la squadra andava verso una preoccupante "provincializzazione".

La fragilità del Napoli. Questa sera la squadra di Mazzarri dietro ha fatto acqua, nonostante fosse fin qui la seconda difesa meno battuta del campionato (adesso è la terza, dietro Udinese e Juventus): al di là del fortunoso rimpallo che ha consegnato a Pepe la palla del pari, le reti di Matri ed Estigarribia sono state frutto di clamorosi errori di piazzamento della retroguardia azzurra. Con la squadra in vantaggio 3-1 a 20' dalla fine, amnesie del genere costituiscono un vero e proprio harakiri. Stanchezza da doppio impegno? Probabile, ma lo scudetto così è andato.

27 novembre 2011

Lazio-Juventus 0-1: giù la maschera adesso!


Ci sono gare nel corso di un campionato nelle quali la posta in palio è ben più alta dei "semplici" tre punti, ed i benefici derivanti da una vittoria non contano solo per la classifica ma anche e soprattutto per rafforzare convinzioni e velocizzare il processo di crescita della squadra.

Ieri sera la sfida dell'Olimpico tra Lazio e Juventus era esattamente di questo tipo. Due squadre appaiate in vetta alla classifica a quota 22, con filosofie di gioco differenti ma entrambe con la stessa fame di alta classifica e la stessa voglia di stupire, chiamate a fare un pò di sana introspezione per capire quale ruolo possono davvero recitare in un campionato tanto particolare ed equilibrato come questo.

Il campo ha emesso il suo verdetto: vince la Juventus con un gol di Pepe, dopo una prestazione di qualità contro un avversario che non ha certo demeritato ma nel complesso è sembrato inferiore soprattutto a livello mentale rispetto alla squadra di Conte. Una squadra che viaggia ancora imbattuta, e che partita dopo partita acquista sempre più coscienza dei propri mezzi, mostrando grande organizzazione di gioco e una mentalità vincente che forse è l'acquisto più importante di questo nuovo corso bianconero.

24 novembre 2011

Il "rise and fall" di Andrè Villas Boas..


Quando quest'estate Ivano Pereira, difensore del Porto, scrisse su Twitter "Abramovich ha portato via il nostro allenatore" anticipando di qualche ora il matrimonio ufficiale tra lo Special Two e il Chelsea, in tanti ingoiarono amaro per aver visto sfumare la possibilità di arrivare al tecnico più desiderato del continente.

L'Inter aveva provato una mission impossible per cercare di affidare al 33enne il dopo Leonardo, la Juventus prima di scegliere Conte pareva orientata a ripartire proprio dal plurititolato portoghese per voltare pagina dopo due annate da dimenticare, e più in generale qualsiasi panchina importante inquadrava nel nuovo fenomeno della panchina l'uomo giusto per costruire un progetto vincente, solido e duraturo.

L'ostacolo su cui però si arenarono tutti fu quella clausola che rendeva AVB quasi inavvicinabile: 15 milioni da versare al Porto o nisba, visto che i Dragoes di liberare il proprio tecnico non ci pensavano neanche alla lontana. Quando però sembrava che il "salto" ad un top club fosse posticipato all'estate 2012, Abramovich ha rotto gli indugi pagando la clausola e portando così l'obiettivo numero 1 a Stamford Bridge.

15 novembre 2011

Agnelli, 443 milioni di che?



"Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria"


A questo fondamentale principio fisico rispondono la stragrande maggioranza delle dinamiche tra due corpi che vengono a contatto, o che in particolare si "scontrano" per le ragioni più svariate. Per quanto riguarda altri tipi di dinamiche, vale a dire quelle verbali che intercorrono tra esseri umani, spesso le cose sono ben diverse. Tuttavia, quanto successo negli ultimi giorni è perfettamente in linea con questo principio, almeno apparentemente.

Come è noto, la sentenza del tribunale di Napoli dell'8 novembre ha condannato (tra gli altri) Luciano Moggi, ds juventino per 12 anni, a cinque anni e quattro mesi di reclusione per la promozione di associazione a delinquere. A seguito di ciò, la Juventus ha risposto sul suo sito ufficiale dichiarando come questa sentenza affermi la la sua "totale estraneità ai fatti contestati", passando poi all'offensiva il 14 novembre (ieri, ndr), con il seguente comunicato:
JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.p.A. ha depositato in data odierna presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ricorso ai sensi dell’art. 30 del codice del processo amministrativo contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e nei confronti della F.C. INTERNAZIONALE s.p.a. chiedendo la condanna al risarcimento del danno ingiusto subito dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoria in relazione ai provvedimenti adottati dalla FIGC nell’estate del 2006 e del 2011. Con tale atto JUVENTUS intende far accertare la mancanza di parità di trattamento e le illecite condotte che l’hanno generata ottenendo il risarcimento agli ingenti danni che sono prudenzialmente stimati in diverse centinaia di milioni di euro per minori introiti, svalutazione del marchio, perdita di chances e di opportunità, costi e spese. Il ricorso dà seguito alla pronuncia del Presidente Tribunale Nazionale di Arbitrato dello Sport (TNAS) del 9 settembre 2011 che ha rimesso la Società innanzi al TAR limitatamente ai danni e rientra nella più ampia strategia di tutela della Juventus in ogni sede, già preannunciata nella conferenza stampa del 10 agosto 2011.
C'è o non c'è qualcosa che non va in tutto questo? Così, a occhio e croce, direi che di cose che non quadrano ce ne sono una marea. In primo luogo, come è possibile che Moggi venga condannato per associazione a delinquere nell'ambito del processo penale di Calciopoli (nel quale la Juventus costituiva parte civile), e la società per la quale ha lavorato per più di 10 anni si consideri estranea ai fatti prendendo addirittura slancio per nuove battaglie contro Inter e FIGC? La cosa ha poco senso, le spiegazioni fantasiose che qualcuno oggi ha provato a offrirmi ne hanno ancora meno.

10 novembre 2011

Monaco e Deportivo, son lontani i tempi d'oro..


Ricordate questa incredibile partita? Era la quarta giornata dei gironi di Champions League della ormai lontana edizione 2003/04, e la gara di cartello del gruppo C vedeva ancora di fronte il Monaco di Didier Deschamps ed il Deportivo La Coruña di Javier Irureta, dopo l'1-0 maturato nel primo match al Riazor.

In 90', tutta la solidità della formazione galiziana fu sbriciolata senza pietà dai monegaschi, che si imposero con un clamoroso 8-3 nel segno di tale Dado Prso, gigante croato autore quella sera di un poker che lo proiettò nella storia della competizione, nonostante una carriera priva di acuti significativi. La pesantissima batosta comunque non ebbe ripercussioni sul cammino del Depor, che passò agevolmente il turno come seconda classificata proprio dietro ai francesi.

Nessuno poteva immaginare che le due squadre potessero regalare altre sorprese oltre alla pirotecnica fiera del gol andata in scena al Louis II, ma se quell'edizione del massimo trofeo continentali fu da molti ribattezzata come quella della "caduta degli dei" lo si deve anche e soprattutto alle imprese di queste due autentiche mine vaganti.

09 novembre 2011

Calciopoli, la sentenza: tutti colpevoli, almeno per adesso..


La giornata del 9 novembre 2011 è stata senz'altro quella più attesa da tutti coloro che hanno seguito il processo di Napoli nell'ambito dello scandalo Calciopoli, e l'ora X pronta a scattare alle 20 è stata affrontata soprattutto dal mondo di fede juventina come una sorta di lungo countdown in attesa di una sentenza che avrebbe in un modo o nell'altro posto un paletto pesantissimo nell'economia della vicenda.

Chi sperava in assoluzioni di massa e in una nuova alba che avrebbe portato a scenari sicuramente importanti, è rimasto senz'altro deluso. Anche se siamo solo al primo grado di giudizio, e la faccenda si protrarrà ancora per i prossimi due, le decisioni della dalla nona sezione del tribunale di Napoli sono state pesantissime:

Luciano Moggi 5 anni e 4 mesi; 
Paolo Bergamo 3 anni e otto mesi; 
Innocenzo Mazzini 2 anni e 2 mesi; 
Pierluigi Pairetto 1 anno e 11 mesi; 
Massimo De Santis 1 anno e 11 mesi; 
Salvatore Racalbuto 1 anno e 8 mesi; 
Pasquale Foti 1 anno e 6 mesi e 30mila euro di multa; 
Paolo Bertini 1 anno e 5 mesi; 
Antonio Dattilo 1 anno e 5 mesi; 
Andrea Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa; 
Diego Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa; 
Claudio Lotito 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa; 
Leonardo Meani 1 anno e 20mila euro di multa; 
Claudio Puglisi 1 anno e 20 mila euro di multa; 
Stefano Titomanlio 1 anno e 20 euro di multa. 
Assolti Mazzei, Fazi, Rodomonti, Fabiani, Scardina, Ambrosino, Ceniccola e Gemignani.


Chiaramente, non finirà qui, e non parlo solo della prosecuzione del processo penale. Le posizioni dei tifosi erano, sono e saranno sempre le stesse, per nulla scalfite da quanto emesso ieri. Se il popolo juventino era pronto a gridare "giustizia è fatta", adesso questa giustizia su cui riponeva fiducia è bollata come marcia, putrida, vergognosa. E vale anche il viceversa, ovviamente. Perchè ognuno in fondo in questa turbolenta vicenda ha deciso di sposare solo ed esclusivamente la sua verità: quella costruita in anni di ricerche e ricostruzioni (discutibili o meno), ma che non si può sostituire a quella emessa da un organo il cui compito è proprio quello di decidere, ancora una volta.

07 novembre 2011

Napoli-Juventus rinviata, largo a sospetti e polemiche



"Dispiaciuti perché siamo in un buon momento. Il Napoli, che ha partecipato al vertice, avrà certamente avuto qualche elemento in più per aiutare le autorità nell'analisi. Abbiamo appreso la notizia da Sky, ho chiamato immediatamente la Lega, che in quel momento non era a conoscenza. Successivamente ho ricevuto una telefonata del direttore sportivo del Napoli Bigon che mi ha comunicato quanto deciso al termine del vertice"


Parole e musica di Beppe Marotta, sempre per alimentare quel concetto secondo il quale a pensar male si fa peccato, ma spesso si azzecca. Non ci vuole certo un vate della psicologia per capire che nell'ambiente-Juventus la decisione di non giocare la partita del San Paolo non sia stata presa proprio benissimo, ed il motivo è molto semplice. Dopo il nubifragio che effettivamente aveva causato diverse ore prime l'apocalisse, di quel maltempo causa del rinvio della gara di fatto non c'era più traccia, e su Napoli splendeva il sole.

Perchè allora è stata rinviata la gara? Motivi di sicurezza e viabilità, pare, e dopo i terribili fatti di Genova tutto questo non dovrebbe essere sorprendente per nessuno. Quello che sorprende è la collocazione temporale del comunicato, arrivato intorno all'una con la gara che si sarebbe giocata solo alle 20.45. Non era possibile in nessun modo attendere qualche altra ora, vista la situazione meteorologica in netto miglioramento?

Evidentemente, quello che è successo negli ultimi giorni non ha lasciato indifferente nessuno, ma purtroppo viviamo in un Paese dove la polemica è sempre dietro l'angolo, pronta a scoppiare anche laddove forse sarebbe meglio prendere atto serenamente di una decisione che sicuramente non è stata semplicissima da prendere per chi di dovere.

Pensare che il Napoli, stanco dopo la trasferta di Monaco, abbia preso la palla la balzo per non giocare la partita francamente è uno scenario che mi rifiuto di accettare, e farebbero bene a rifiutarlo un pò tutti perchè il rinvio di una partita con i calendari così fitti di impegni (ed una giornata già da recuperare, non dimentichiamolo) è qualcosa che sarebbe in linea di principio da evitare quanto più possibile. Leggo di furbate De Magistris-De Laurentiis, di un Napoli che se si fosse giocato le avrebbe prese di sicuro, di una vergogna annunciata, e tante altre robe che lasciano un pò il tempo che trovano.

Non giocare forse è stato un grosso errore, ma ormai nel sistema calcio la misura è talmente colma che per creare un'ipotesi di complotto basta davvero, ma davvero poco..


02 novembre 2011

Pallone d'oro, 23 nomination per una vittoria annunciata..



Dopo la prima lista "allargata" contenente 50 nomi, quest'oggi è arrivata la prima scrematura che ha ridotto a 23 i possibili aspiranti al pallone d'oro 2011, premio che dalla scorsa edizione viene assegnato in modo congiunto dalla rivista francese France Football e dalla Fifa in seguito all'unificazione con l'altro prestigioso premio individuale, il FIFA World Player.

Come era prevedibile Antonio Di Natale non ce l'ha fatta ad entrare nei top 23, dopo essere stato inserito nella rosa iniziale. Del resto, l'urto dei fenomeni sparsi nelle migliori squadre del continente era troppo forte da reggere per il capitano dell'Udinese, anche se francamente una sua presenza al posto di Abidal o Benzema sarebbe stata meno scandalosa della presenza di gente come Asamoah Gyan o dell'esclusione di Diego Milito viste un anno fa.

Comunque sia, ecco la lista completa dei calciatori teoricamente in lizza per il premio:

Eric Abidal, Lionel Messi, Xavi Hernandez, Gerard Piquè, Andres Iniesta, Cesc Fabregas, Daniel Alves, David Villa (Barcellona); Mesut Ozil, Xabi Alonso, Iker Casillas, Karim Benzema, Cristiano Ronaldo (Real Madrid); Diego Forlan, Wesley Sneijder (Inter); Thomas Müller, Bastian Schweinsteiger (Bayern Monaco); Nani, Wayne Rooney (Manchester United); Samuel Eto'o (Anzhi); Neymar (Santos), Luis Suarez (Liverpool)

Balza all'occhio (ma forse neanche tanto) l'incredibile numero di calciatori del Barça in gara: addirittura nove, in pratica tutta la formazione titolare eccezion fatta per Valdes, Busquets (ma c'è Fabregas) e Pedro. Folta presenza anche per il Real di Mourinho, con cinque calciatori (anche se ripeto, cosa ci faccia Benzema è un mistero), mentre Bayern e Manchester Utd sono presenti con due. Fa strano vedere anche Zlatan Ibrahimovic escluso da questa lista, ma qualsiasi discussione lascerebbe comunque il tempo che trova visto che tanto, su chi sarà il vincitore, nessuno ha dubbi.

Sarà il terzo pallone d'oro consecutivo di Leo Messi, uno che nell'olimpo dei migliori di sempre ha già un posto d'eccezione pur essendo ancora in attività, e che di questo passo è destinato a vincerne più o meno una decina. Come dicevo un anno fa parlando della vittoria del fuoriclasse argentino nonostante un'annata nella quale non aveva vinto nè la Champions League con il Barcellona, nè il Mondiale con l'Argentina, se il metro di giudizio è diventato improvvisamente il valore assoluto del calciatore, allora tanto vale dare a Messi il premio da qui al 2020 senza star qui a fare nomination che suonano tanto come una presa per i fondelli.

Quest'anno alla luce dei trofei vinti dall'argentino non ci sarebbe stata gara comunque, un anno fa però sì: c'era un Iniesta che aveva vinto il mondiale decidendo la finale, uno Xavi assoluto protagonista della vittoria spagnola in Sudafrica, uno Sneijder fresco di Triplete e con una finale mondiale persa al fotofinish, ed un Milito che aveva appena vinto tutto con la maglia dell'Inter. Eppure alla fine ha vinto lui, la poesia applicata al calcio, bypassando suo malgrado un criterio che fin lì aveva sempre visto vincere chi nell'annata aveva portato a casa i trofei che contano, da protagonista. Io per primo preferivo che si continuasse ad adottare quel metro di giudizio, e sono rimasto un pò stranito quando ho appreso della vittoria di Messi un anno fa.

Penso anche un'altra cosa però: in fondo di tutte le "ingiustizie" che si possono vedere nel mondo del calcio, forse quella di vedere alzare il pallone d'oro a Lionel Messi è quella minore..

Antonio Capone (twitter - @tonycap83)