28 luglio 2011

L'Aurelio furioso, un fenomeno ormai fuori controllo


A tutto c'è un limite. E Aurelio De Laurentiis, tutto questo, sembra ormai non considerarlo più. Si è instaurato in lui il tarlo del sospetto, del complotto, della macchinazione ai danni del suo Napoli, e ieri è esplosa una bomba che potrebbe avere ripercussioni sul suo futuro presidenziale o comunque nel suo rapporto con una federazione attaccata pesantemente e senza mezzi termini.

Dopo aver dato del cretino al miglior giocatore del mondo, correggendo il tiro solo in un secondo momento (direzionando l'insulto al ct Batista), e aver sfanculato pubblicamente un giornalista della Gazzetta dello sport (accusando la rosea di ordire trame oscure per favorire l'allontanamento dei suoi gioielli), il tutto con un linguaggio decisamente poco consono al suo ruolo, il DeLa stavolta l'ha decisamente fatta fuori dal vaso.

Il computer ieri ha fatto come ogni anno il suo lavoro, compilando il calendario della serie A che partirà il 27 agosto. Scorrono le giornate, e il presidente azzurro trova Napoli-Milan alla terza giornata e Inter-Napoli alla sesta. E parte lo show, come se fossimo in uno dei cinepanettoni che ogni anno gli gonfiano il portafoglio ma che forse lo hanno assuefatto a comportamenti che nella vita reale sarebbero decisamente da evitare.

26 luglio 2011

Uruguay, la vittoria più bella


Un piccolo Paese di poco più di 3 milioni di abitanti è in festa. L'Uruguay, dopo il grandissimo mondiale sudafricano, vince la sua quindicesima Coppa America diventando così la nazionale che più ne conserva in bacheca in barba alle generalmente favoritissime Brasile (8) e Argentina (14).

Il delitto sin qui perfetto del Paraguay rimane così "quasi" perfetto, al termine di una gara che ha visto una sola squadra cercare fortemente la vittoria nonostante due occasioni clamorose sull'1-0 per l'Albirroja. Giusto così, insomma, in una manifestazione che non aveva lesinato sorprese e che aveva pian piano perso tutte le formazioni di spicco eccezion fatta, appunto, per la Celeste.

La squadra di Tabarez, pur non potendo contare su una batteria di campioni come le due superpotenze Argentina e Brasile, si è dimostrata una solida realtà con un collettivo importante, e con dei giocatori come Suarez e Forlan in grado di fare la differenza sempre e comunque (diversamente da tanti fenomeni che invece non hanno lasciato traccia). Cavani, impiegato nella finale ma infortunato per la quasi totalità del torneo, è stato ingiudicabile ma la sua assenza non ha fatto altro che dare un peso maggiore al successo finale uruguagio.

25 luglio 2011

Breaking news - 25/07/2011


  • Sabatini avverte: "Vucinic per Marchisio, si può". Andare a cagare, probabilmente.
  • Rosikalle, Rompikalle, Mankuniano: parte la caccia allo spacciatore nella sede di Tuttosport.
  • Mancini furioso per l'ennesima bravata di Balotelli: per placare la sua ira, vuole almeno 14 giocatori.
  • Kakà ha deciso: rivuole il Milan. Galliani ci proverà, fiscalità spagnola, stadi di proprietà e siamoilclubpiùtitolatoalmondo permettendo.
  • Felipe Melo: "Sono felice di essere al Galatasaray. Mi volevano Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Manchester United, Inter, Milan e Bayern Monaco, ma giocare nel campionato turco è sempre stato il mio sogno."
  • Preziosi punta Sirigu. Effettivamente, è il sostituto ideale di Eduardo.

22 luglio 2011

Paraguay, il delitto perfetto


Il calcio, si sa, è uno sport che sa essere crudele. Giochi una partita importante, dominando il tuo avversario, e magari vieni infilato in contropiede alla prima disattenzione, perdendo capre e cavoli con tanti saluti alla bella prestazione. Quante volte avremo visto epiloghi del genere? Tanti, tantissimi.

Quello che però sta succedendo al Paraguay in questa Copa America è davvero clamoroso. Stiamo parlando di una squadra catenacciara oltre ogni limite, che si ritrova in finale contro l'Uruguay senza aver ancora vinto una partita che sia una: tre pareggi nel girone eliminatorio, con ripescaggio come terza ai danni di un Costarica penalizzato dalla differenza reti, due 0-0 contro Brasile e Venezuela con vittoria ai rigori al termine di una gara che ha visto sempre l'altra squadra dominare e creare le palle gol più nitide. In particolare contro i verdeoro si è assistito ad un vero e proprio assedio senza soluzione di continuità, che non si è tradotto in una schiacciante vittoria della Seleçao solo grazie alla sciagurata vena degli attaccanti di Menezes e alla straordinaria prestazione di Villar, portiere sin qui formidabile.

20 luglio 2011

Hamsik "salta"..addio Milan?


27 giugno 2011 - "Sarebbe una svolta per la mia carriera, so che Galliani e Allegri mi hanno elogiato. Io sono giovane, ma al momento non ho vinto nulla e direi che adesso è arrivata l’ora di cominciare a farlo"

"De Laurentiis non vuole cedermi? Si, è vero. Nulla, però, è certo e io so che posso parlare di qualsiasi cosa con lui perché è un uomo generoso"

"E’ sempre difficile capire il momento giusto per andar via. Non so con quale squadra giocherò nella prossima stagione, ma ho voglia di cambiare maglia. Non voglio muovermi dall’Italia, sono qui da sette anni, ho imparato la lingua e fatto conoscere il mio nome. Per me sarebbe un passo importante approdare in un club come il Milan. A metà luglio si conoscerà il mio futuro” (Gazzetta.it)
Questo l'Hamsik-pensiero di circa tre settimane fa, quando tutto lasciava presagire un suo imminente addio alla maglia azzurra per effettuare un salto di qualità in un top club. Poche le speranze lasciate dallo slovacco ai suoi tifosi, che probabilmente si erano ormai rassegnati a perdere uno dei loro gioielli: il Milan, sornione ma sempre a caccia del colpo ad effetto, rimaneva alla finestra, pronto a balzare sul centrocampista (reduce comunque da una stagione non esaltante). De Laurentiis, lavorato ai fianchi dai continui propositi di fuga del suo calciatore, si sarebbe ammorbidito aprendo spiragli per una trattativa. E invece..invece no.

Prima la richiesta di 40 milioni come "rimborso spese", poi la stilettata al giornalista della rosa durante la presentazione di Inler con tanto di conferma secca dei suoi gioielli: una presa di posizione forte da parte del presidente napoletano, che ha sortito gli effetti sperati.


A giudicare da saltelli e sorrisi, sembrerebbe che "Marekiaro" Hamsik abbia accantonato (almeno per ora) la sua sfrenata voglia di Milan..


13 luglio 2011

La Copa de la noia


Doveva essere l'evento dell'estate calcistica 2011, il perfetto palliativo in attesa della nuova stagione per noi malati di calcio giocato. E invece, la Copa America che si sta disputando in Argentina, nonostante le promesse di gol, divertimento e spettacolo, si sta rivelando una noia mortale.

Per vedere le gare è richiesto un sacrificio non da poco, visto che stare svegli dalle 2.30 alle 5 significa di fatto passare la notte in bianco. Ecco, posso dire che tale sacrificio, per quanto visto finora, è assolutamente inutile, perchè praticamente ogni notte tornando da fuori (benedette vacanze) metto sul canale 201 di Sky e l'effetto è esattamente quello di una potente tisana alla passiflora.

Qualche numero, giusto per rendere l'idea del clamoroso bluff sudamericano. Nei gironi A e C, già terminati e vinti rispettivamente da Colombia e Cile, lo score è di 10 gol complessivi in 6 gare, poco più di un gol e mezzo a partita; nel girone B del Brasile, che si concluderà stanotte, dopo il doppio 0-0 della prima giornata siamo a 5 gol in 4 partite, poca roba insomma. Considerata la nomea del calcio sudamericano, era lecito aspettarsi molto, ma molto di più.

10 luglio 2011

Breaking news - 10/07/2011

  • Galliani: "E' assurdo che il Napoli voglia 40 milioni per Hamsik! E' tutta colpa della fiscalità spagnola! E anche degli stadi di proprietà! Siamo il club più titolato al mondo!"
  • Leonardo sta per dire sì al PSG: con amore, e senza fase difensiva.
  • Berlusconi sul lodo Mondadori: "Potrei vendere il 51% delle quote del Milan ad un magnate russo". Cazzo, ci voleva un debito di 560 milioni di euro per fargli capire che deve lasciare la presidenza del Milan.
  • Si complica il lavoro di Marotta e Paratici: adesso devono anche convincere i calciatori a indossare la seconda maglia.
  • Lo status di Facebook di Marotta è passato da "Con Aguero alzo la qualità Juve" a "Aguero ci piace, ma Rossi è il primo obiettivo". Prossimo aggiornamento, "Aguero e Rossi sono due grandi giocatori, ma in attacco siamo a posto così"?
  • Mauri: "Solo Inter e Milan, probabilmente, ci sono superiori". Lo avevano detto che in questi giorni la canicola avrebbe fatto danni.

07 luglio 2011

Ancora Calciopoli: la bomba atomica di Palazzi, le contraddizioni, il ruolo di Facchetti e quella prescrizione..


Come annunciato nell'ultimo post, in risposta ad un commento di Juve90, proverò a dire la mia riguardo il caso che ormai da giorni ha letteralmente monopolizzato l'attenzione attorno alla sfera calcistica nostrana, ovvero il documento di 72 pagine redatto del pm Palazzi (che chi vuole può scaricare o leggere qui) in cui lo stesso accusa l'Inter (principalmente nella persona dello scomparso Giacinto Facchetti) del reato di illecito sportivo per violazione dell'articolo 6 del codice di giustizia sportiva.

Premetto che leggere tutto il documento è stata una faticaccia, ma senza averlo fatto non sarei riuscito a scrivere nemmeno mezza riga e invito tutti, non solo juventini, interisti , a darci una attenta occhiata perchè credo sia importante dire le cose con cognizione di causa e non perchè si è letto qualcosa di fretta su un giornale davanti a cappuccino e brioche.

Il nodo della questione è il seguente: gli juventini sono furibondi oltremodo dopo l'affondo di Palazzi, perchè ritengono che se l'Inter si è macchiata di un reato di illecito sportivo ma è "coperta" dalla prescrizione, lo scudetto 2006 debba comunque andare revocato perchè verrebbero a mancare i presupposti di correttezza e onesta che resero la società nerazzurra beneficiaria di un titolo non vinto sul campo ma frutto delle penalizzazioni comminate a Juventus (B con penalizzazione) e Milan (forte penalizzazione). Questo l'esposto della Juve, questa la guerra che silenziosamente si sta combattendo e che adesso rischia di diventare rumorosa, quasi assordante.

03 luglio 2011

Fair Play Finanziario: numeri e considerazioni su un problema tutto "italiano"


In questa lunga fase di riflessione, tra decisioni (personali) da prendere per l'immediato ed esami da sostenere uno dietro l'altro, tempo per scrivere ne ho avuto davvero poco, anche perchè nonostante i giornali continuino a far credere che si stia assistendo a chissà quale mercato scoppiettante, in realtà sta succedendo - in soldoni - nulla o quasi.

I tempi sono cambiati, radicalmente. Stiamo assistendo ad un cambiamento di rotta epocale di cui forse non ci rendiamo neanche conto, perchè ci siamo dentro e capiremo forse solo fra un pò: il succo è che l'Italia, terra di quello che fu il campionato più bello del mondo, non attira più. I campioni che militano nel nostro campionato sono sempre più sensibili alle sirene che cantano oltreconfine, perchè i sogni si sono via via modificati: una volta la Serie A era l'albero della cuccagna, adesso l'obiettivo è approdare in Premier o nella Liga.

Una delle chiavi, manco a dirlo, è rappresentata da quel potere economico che una volta i Moratti, gli Agnelli, i Berlusconi esercitavano prepotentemente per portare alle loro corti i migliori campioni del globo, e che adesso è invece incentrato in petrolieri russi, misteriosi sceicchi arabi, senza contare che i vari Rosell, Perez continuano a spendere senza cognizione in barba ad un fair play finanziario che ormai è diventato una sorta di barzelletta che fa ridere tutti meno noi.