03 dicembre 2009

Amarcord: ricordavate? Alen Boksic


Ed eccoci all'appuntamento con Amarcord, la rubrica per nostalgici e appassionati dalla buona memoria.

Questa settimana la vetrina è tutta per un attaccante che personalmente adoravo, e che probabilmente ha ricevuto in termini strettamente individuali meno di quello a cui uno con le sue doti da fuoriclasse avrebbe potuto aspirare: Alen Boksic.

Nando Orsi, secondo portiere della Lazio per parecchi anni, parlando di lui disse che "potenzialmente era più forte di Ibrahimovic". Un paragone importante, ma non azzardato: Alen era davvero un calciatore straordinario, un talento purissimo penalizzato da tanti infortuni e da una discontinuità forse figlia degli stessi.

Esplode nel 1992/93 al Marsiglia, segnando 23 reti in 37 presenze, laureandosi capocannoniere e campione di Francia nonché campione d'Europa, battendo nella finale di Monaco di Baviera il Milan di Fabio Capello. L'anno successivo l'approdo alla Lazio, con cui giocherà due anni, prima della separazione a causa dei dissapori con Zeman. Passa alla Juve, dove in una sola stagione vince praticamente tutto (scudetto, coppa Intercontinentale, supercoppa europea), con l'unica amarezza di una finale di Champions persa malamente contro il Borussia Dortmund. La Juventus però non conferma Alen, spedendolo nuovamente alla Lazio, dove rimarrà per tre stagioni, e partecipando al ciclo vincente della Lazio di Cragnotti (2 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana, la Supercoppa Europea, la Coppa delle Coppe e Scudetto nel 2000).

Nonostante la media gol italiana di Boksic non sia stata elevatissima, l'apporto del croato nelle squadre in cui ha militato è sempre stato notevole, per la sua qualità di scardinare le difese e di mettere costantemente in apprensione qualunque retroguardia affrontasse. Il fisico da granatiere, accompagnato da una tecnica sopraffina, faceva di Boksic un attaccante completo e assolutamente straordinario.

Chiude la carriera in Premier League, al Middlesbrough, in cui milita tre anni prima di appendere le scarpette al chiodo all'età di 32 anni. Un possente, fragile fuoriclasse, iscritto di diritto al gruppo di "quelli che avrebbero potuto avere ben altra carriera". Ma tutto sommato, ci è piaciuto anche così, Alen.

2 commenti:

  1. ah! che meraviglia. Un giocatore di altri tempi. Ricordo perfettamente che grazie a lui e a Beppe Signori ho iniziato ad amare la Lazio...

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  2. Il gol che chiude il secondo video, è uno dei più belli che abbia mai visto in serie A..e ne ricordo un'altro, fatto con la Juve in casa del Bologna con una cavalcata di 40 metri saltando avversari come birilli.

    Calciatore straordinario, peccato per la sua inclinazione agli infortuni..

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