06 aprile 2009

Inter, scacco matto al campionato: Juve a -9

L'Inter soffre ma passa ad Udine, e dà così un segnale fortissimo e forse definitivo al campionato. Lo "spezzatino" in cui si è trasformata la giornata di campionato numero trenta va in archivio con la quasi certezza che a vincere lo scudetto sarà la squadra di Mourinho, capace di trasformare una giornata sulla carta pro-Juve nella giornata dell'allungo decisivo.

Più nove, recita adesso la classifica, con 8 gare da giocare tra cui lo scontro diretto che si terrà tra 15 giorni a Torino. Per la Juve, è comunque forte la sensazione di essere scesi dal treno che portava al sogno chiamato scudetto.

Era ghiotta per i bianconeri l'occasione di portarsi a -4 dall'Inter, aspettando il risultato del Friuli dove l'Inter di sicuro non avrebbe avuto vita facile. E invece, quando sembrava che la doppietta di uno scatenato Pellissier fosse stata vanificata dalla rimonta juventina, è arrivato l'errore di Mellberg, e il terzo sigillo di Pellissier, che così sigla la sua prima tripletta in serie A.

Ranieri ha visto una Juve a due volti: "Siamo stati Dottor Jekyll e Mr Hyde. Nel primo tempo abbiamo sofferto, nella ripresa la squadra si è ritrovata e ha creato molto. Siamo riusciti ad andare in vantaggio, poi alla fine abbiamo commesso un'ingenuitá che ci è costata due punti".

Così, l'Inter scende in campo con un vantaggio già importante, e la consapevolezza che una vittoria avrebbe chiuso in maniera quasi definitiva il discorso scudetto. E l'Inter soffre tantissimo, rischia in un paio di occasioni, ma grazie a un'incredibile autogol di Isla al 32' della ripresa consegue in modo fortunoso un successo fondamentale. Da segnalare l'infortunio muscolare occorso a Julio Cesar, sostituito da Toldo nel finale, e il ritorno di Maxwell, autore di una grande partita.

Mourinho riconosce che l'obiettivo è davvero vicino adesso, ma non si lascia andare a facili euforie: "non ho vinto lo scudetto, abbiamo bisogno ancora di 15 punti e sono tanti. Con 9 punti più della Juve c'è tranquillità per noi e pressione per loro. Lo scudetto è più vicino in una giornata che sulla carta era difficile più per noi che per loro. Il Chievo ha fatto una grande partita e noi, con un po' di fortuna, tra l'autogol e quel rigore su Quagliarella che chissà poteva anche starci, siamo riusciti a vincere".

Nella gara di chiusura di questa infinita giornata calcistica, il Milan riesce nel finale ad evitare lo 0-0 interno contro il Lecce, grazie alle reti di Ronaldinho e Inzaghi rispettivamente al 91' e al 93'. Il colpo di coda dei rossoneri tiene a distanza di sicurezza il Genoa, vittorioso per 1-0 sul campo della Reggina (gol di Thiago Motta), e avvicina la squadra di Ancelotti alla Juventus, ora a -5.

Il Lecce pregustava il prestigioso punto, che avrebbe avvicinato i salentini a Torino e Bologna, ma è stato punito da un Milan tenuto in piedi soprattutto dalla classe dei suoi campioni (grande serata di Pato) più che da un'identità di gioco ben precisa.

Nella prima gara di questo pomeriggio, la Fiorentina passa a Bergamo, rimontando lo svantaggio iniziale firmato da Plasmati. L'episodio chiave della gara va in scena nella ripresa: Peluso atterra in area Gilardino, con conseguente rigore ed espulsione del difensore nerazzurro. Jovetic trasforma, e nel finale proprio Gila trova la rete del sorpasso. Il Genoa davanti non perde un colpo, ma per la Fiorentina è un successo comunque importante. Il sogno Champions dei viola è più che mai vivo.

E sono vive anche le ambizioni europee della Roma, che ritrova Totti e grazie a una sua doppietta piega un buon Bologna. Al rigore del capitano risponde Marazzina, ma i rossoblù sono inchiodati da un altro calcio di rigore. Mihajlovic è ancora fuori dalla zona rovente, ma il margine di due punti sul Torino non è affatto rassicurante.

Torino che ha cambiato allenatore, ma non il trend negativo che sta portando i granata ad una drammatica retrocessione. A Palermo, un gol di Cavani dopo sei minuti regala i tre punti alla squadra di Ballardini, mentre i granata si fermano sul palo di Dzemaili.

Irrompe in zona Uefa il sorprendente Cagliari di Allegri: esce Acquafresca, entra Matri, ed è proprio il possente attaccante a segnare la rete che mette in ginocchio il Catania di Zenga. I sardi volano a quota 45, e continua a cullare il suo sogno europeo.

Un gol di Denis in pieno recupero regala il pareggio al Napoli (orfano di Lavezzi, infortunatosi con la nazionale argentina) e strozza in gola l'urlo del Ferraris, che stava già preparando la festa per la vittoria della Sampdoria. Non basta ai blucerchiati la doppietta di Palombo, che sul secondo gol approfitta di una clamorosa papera di Navarro. Polemico a fine gara Mazzarri sull'operato del direttore di gara.

La Lazio crolla malamente a Siena, sotto i colpi di Calaiò (clamoroso l'errore del possibile raddoppio dell'attaccante) e Maccarone. I bianconeri toscani con questo risultato festeggiano la permanenza in serie A, perchè anche se ne manca l'aritmetica certezza, 10 punti di vantaggio sulla terzultima sono un margine assolutamente rassicurante. I biancocelesti, irriconoscibili e lontani parenti della squadra di inizio stagione, e da domani saranno in ritiro in vista del derby di sabato prossimo con la Roma.

Ecco tutti i gol della 30a giornata

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