01 ottobre 2009

Milan, figuraccia a San Siro: a far festa è lo Zurigo

D'accordo, questo Milan in piena crisi di gioco e risultati non dà al momento nessuna garanzia, ma neanche il più folle degli scommettitori avrebbe mai potuto pensare ad un colpaccio della matricola Zurigo (già macinata in casa dal Real) a San Siro. Vuoi perchè i rossoneri quando sentono la musica della Champions tirano fuori energie nuove, vuoi perchè obiettivamente il Milan schierato da Leonardo ieri sera avrebbe potuto fare un sol boccone dei pur volenterosi elvetici, non sembrava poterci essere storia.

E invece la cronica incapacità di segnare dei rossoneri, mista ad una organizzazione difensiva approssimativa e ad un pizzico di sfortuna (vedi palo di Zambrotta a tempo praticamente scaduto), è stato il cocktail letale che ha portato al clamoroso ko interno. Il gol di Tihinen, splendido nel colpire di tacco al volo su azione di corner, arriva al 10': ad un Milan arruffone e senza lo straccio di un progetto tattico non ne basteranno 80 per segnare un gol ad una squadra che ne aveva presi 5 dal Real Madrid due settimane fa. E anzi, agli svizzeri non sono mancate le occasioni per raddoppiare, abili a infilarsi negli enormi spazi che un Milan allo sbando inevitabilmente lasciava dietro.

Adesso il cammino dei 7 volte campioni d'Europa si fa davvero complicato, e a poco serve adesso dire che il Milan rimane la squadra più titolata al mondo. Leonardo, incassata la fiducia della società, sembra sempre meno al timone di una squadra che naviga a vista, senza un'identità precisa ed alle prese con una pericolosa fase involutiva di troppi suoi uomini chiave: Ronaldinho, sulle cui spalle si fondava il dopo-Kakà, è un oggetto misterioso, Gattuso sembra non averne più, Pirlo non fa più il fenomeno e Pato più che un giovane esplosivo sembra un centravanti a fine carriera. Dopo la sfavillante doppietta di Siena, almeno dal Papero ci si aspettava qualcosa di più.

Leo non ha una rosa che può ambire a vincere scudetto o Champions, ma d'altro canto è pur vero che questo Milan non può andare avanti collezionando figuracce. E il preoccupante non-gioco della formazione rossonera sta pian piano facendo venire a galla anche gli errori di inesperienza del tecnico brasiliano: se a questa squadra fanno difetto gioco e personalità, il principale responsabile non può che essere l'allenatore.

Le prossime due settimane diranno se la fiducia a Leonardo sarà ancora piena, o se la temperatura della panchina rossonera supererà pesantemente i livelli di guardia..

2 commenti:

  1. Ma cosa succede al Milan? Secondo me troppi giocatori giocano con un solo polmone...ciao

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  2. Un insieme di fattori, secondo me..rosa vecchia (alla faccia del "puntare sui giovani"!), rinnovamento mai decollato, gioco indefinito e un tecnico forse troppo poco esperto per gestire una situazione di questo tipo.

    Ma sparare adesso, sul Milan, è fin troppo semplice..per cambiare una stagione basta veramente poco..

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