Ieri, assistendo allo show dei nerazzurri a Genova, questa frase mi è tornata prepotentemente in testa. La grande emergenza ha partorito la più rotonda vittoria esterna del campionato, e una delle più rotonde della centenaria storia del club di Massimo Moratti: un 5-0 senza repliche, proprio sul campo in cui maturò qualche sabato addietro la prima sconfitta stagionale (firmata Pazzini). Mancavano Milito e Motta (e addio derby degli ex), negli ultimi giorni si era aggiunto anche il forfait di Eto'o: sul campo però non se n'è accorto nessuno, assistendo ad una prestazione da parte dei campioni in carica addirittura superiore a quella sfoderata, al gran completo, nel derby col Milan.
Le scelte di Mourinho hanno pagato, stavolta. Senza i suoi bomber di fiducia, addio 4-3-1-2 e largo ad un 4-3-2-1, con Balotelli terminale offensivo, supportato da Stankovic e Sneijder, in gran serata. In mezzo al campo, cerniera formata da Zanetti-Cambiasso-Muntari. Là davanti il "colored" bresciano, al di là della solita spocchia mista a nervosismo, assolve benissimo il compito di unica punta, e col suo movimento non dà punti di riferimento alla retroguardia rossoblù.
Il gol di Cambiasso mette sposta subito l'inerzia della gara dalla parte dei nerazzurri. Il raddoppio porta la firma di Balotelli, ben servito da Sneijder e bravo a battere in diagonale Amelia. Da applausi il 3-0, arrivato allo scadere del primo tempo: Amelia esce abbondantemente dall'area di rigore, sbaglia il rinvio recapitando il pallone tra i piedi di Stankovic che non ci pensa due volte e al volo da 50 metri spedisce il pallone nella porta sguarnita. L'erroraccio del portiere genoano non sminuisce la bellezza del gesto tecnico del serbo, che chiude così un primo tempo senza storia. Per Julio Cesar, un primo tempo di tutto riposo.
Nel secondo tempo, accademia e poco altro. Il Genoa non ci crede più, Mou inizia a pensare alla Dinamo Kiev e risparmia un dolorante Cambiasso facendo spazio a Vieira. E' proprio la serata del tecnico di Setubal, visto che proprio il capriccioso francese sigla il gol del 4-0, concretizzando al meglio un assist del solito Sneijder. Maicon chiude il pokerissimo pochi minuti dopo, sfruttando l'ennesimo pasticcio della retroguardia dei grifoni, poi si aspetta solo il fischio finale, che arriva senza che l'arbitro assegni un solo minuto di recupero. In una serata così, non avrebbe avuto senso darne.
L'Inter si proietta così in testa alla classifica, in attesa dell'esito di Lazio-Sampdoria. Una vittoria esterna dei blucerchiati farebbe sorridere almeno una metà di Genova e manderebbe Cassano e company in coabitazione coi nerazzurri.
Certo è che una prova del genere mette pressione alla concorrenza, in considerazione del valore dell'avversario e della condizione dei nerazzurri, privi di tre uomini chiave e con i nazionali sudamericani ritornati solo venerdì dalla trasferta intercontinentale con le rispettive nazionali. Tanti si aspettavano una frenata, è arrivato un prepotente segnale di fuga: se la Juventus non riprende a correre, c'è il rischio che ad arginare l'incedere nerazzurro rimanga davvero solo la Sampdoria.
superiore l'inter
RispondiElimina