Cosa dire di questo personaggio così particolare, capace di dividere la critica, ed infiammare i tifosi delle tante formazioni in cui ha militato, a suon di gol. Un vagabondo, da molti definito anche mercenario: eccezion fatta per l'Inter, nella quale ha militato per sei stagioni, sono state tante le maglie cambiate di anno in anno.
Una carriera che inizia in Australia con la maglia del Marconi Stallions, dove gioca come terzino sinistro. Incredibile, ma vero. La confidenza con la porta però c'era già allora, e così ben presto passa in attacco.
Rientrato in Italia nel 1988, il suo primo club è l'A.C. Santa Lucia, squadra di una frazione di Prato. L'anno successivo viene tesserato dal Prato, mettendosi in luce a suon di gol nel campionato Berretti. Viene poi ceduto al Torino, squadra con cui ha esordito in serie A il 15 dicembre 1991 in Torino-Fiorentina 2-0.
Sempre con la valigia in mano fin da giovane, Vieri girerà Pisa, Ravenna, Venezia e Atalanta, prima del grande approdo alla Juventus, dove si mette in luce nonostante in attacco la concorrenza fosse fortissima. Boksic, Del Piero, il giovane Amoruso: era una delle più forti Juventus di Marcello Lippi, capace di andare a vincere 6-1 in casa del Milan con doppietta proprio di Vieri.
La permanenza in bianconero però non dura a lungo. In un giorno come un altro, Luciano Moggi gelò i tifosi juventini con la dichiarazione: "Abbiamo ceduto Vieri e preso Fonseca", facendo inizialmente inorridire parecchi sostenitori della Signora. L'ancora giovane Vieri passa all'Atletico Madrid di Jesus Gil per la cifra record di 48 miliardi di lire, e nonostante qualche problema fisico metterà a segno 24 reti in 24 partite: capocannoniere della Liga.
In Italia però c'è chi scalpita per riportarlo a casa, e l'ambiziosa Lazio di Cragnotti decide di investire ben 55 miliardi di vecchie lire per l'attaccante, artefice tra l'altro di un grande mondiale in Francia con la maglia azzurra. L'operazione va in porto, e così Vieri cambia ancora maglia, vestendosi di biancoceleste: è un'annata che si chiuderà con l'amarissimo finale di campionato, che vedrà l'incredibile sorpasso subito dalla Lazio ad opera del Milan, in uno dei campionati più incredibili della storia. Più dolce l'esito della finale di Coppa delle Coppe, vinta 2-1 contro il Maiorca con un gol di Vieri ed il decisivo sigillo di Nedved.
Che squadra, quella Lazio. Ma Bobo non si ferma per molto, e nell'estate '99 passa all'Inter diventando ufficialmente "mister 90 miliardi": questa la valutazione dell'operazione che porta l'ariete azzurro alla corte di Massimo Moratti, mentre Simeone va alla Lazio come contropartita tecnica. Ed è l'inizio di una lunga storia, tra Vieri e l'Inter.
Dal 1999 al 2005, 190 gare ufficiali con 123 gol all'attivo (103 in campionato, 12 nelle coppe europee, 8 in Coppa Italia). Un ruolino di marcia impressionante, ma nonostante segni a raffica, Vieri all'Inter ha vinto meno di quanto avrebbe potuto. La gestione Lippi, nonostante i presupposti beneauguranti, si rivelerà un disastro. Con Cuper un'Inter sempre più aggrappata ai gol di Vieri naufraga il 5 maggio 2001, l'anno dopo il fattore campo elimina i nerazzurri dalla finale di Manchester. Il rapporto difficile con Zaccheroni, i problemi fisici e un'Inter lontana parente di quella attuale rendono la lunga parentesi di Bobo gol in nerazzurro avara di trofei.
Nel 2005, Vieri rescinde il contratto con l'Inter e firma un contratto biennale con il Milan, fino al giugno 2007. Dopo aver segnato appena un gol in campionato e uno in Coppa Italia nel gennaio 2006 si trasferisce dal Milan al Monaco, ma a marzo riporta un serio infortunio, che lo costringe a rinunciare ai Mondiali di Germania. Sono 5 i gol francesi messi a segno da Vieri, che inizia così la sua parabola discendente.
Nel giugno dello stesso anno firma un contratto annuale con la Sampdoria per la stagione 2006-07, per poi rescinderlo nell'agosto della stessa stagione, senza neanche aver messo piede in campo. Dopo alcune settimane firma sempre un accordo annuale con l'Atalanta, secondo il quale il suo ingaggio sarà spesato rispetto al contributo che riuscirà a dare alla squadra. La prima convocazione con i neroazzurri, ritardata dai problemi seguiti all'infortunio, arriva il 17 aprile 2007, in vista della gara di campionato contro l'Empoli. Torna al gol in campionato meno di un mese dopo, il 6 maggio 2007 con la maglia dell'Atalanta nella partita vinta per 3-1 contro il Siena, grazie ad un tiro da 40 metri che sorprende il portiere bianconero Manninger.
Al termine della stagione 2006-07, in cui segna 2 gol in 7 partite, scaduto il contratto con l'Atalanta, passa alla Fiorentina a parametro zero ed il 16 settembre segna il primo gol in maglia viola con un perentorio colpo di testa all'incrocio dei pali, proprio all'Atalanta. Il 25 ottobre a Villarreal realizza il suo primo gol "europeo" con la maglia della Fiorentina, tra l'altro in occasione della quattrocentesima partita tra i professionisti. Il suo bottino personale a Firenze è di 9 gol (3 in Coppa UEFA, 6 in serie A), 3 rigori procurati e qualche assist decisivo, ruolino di tutto rispetto se si pensa che non parte quasi mai titolare. Con la Fiorentina arriva fino alla semifinale di Coppa UEFA, dove viene eliminata dai Rangers Glasgow ai calci di rigore: suo l'errore decisivo dal dischetto.
Al termine della stagione non rinnova il contratto con i Viola, rimanendo svincolato. Nel giugno 2008, in previsione di un suo possibile terzo ritorno all'Atalanta, i tifosi atalantini, contrariati per il modo in cui l'attaccante si è trasferito alla Fiorentina nel 2007, protestano di fronte alla prospettiva di un suo possibile ritorno. Ciononostante il 30 giugno l'Atalanta ne comunica l'acquisto ufficiale. In maglia nerazzurra Vieri gioca 9 partite e segna 2 gol, ma la stagione è segnata da una serie di infortuni. Il 1º aprile 2009 chiede di interrompere anticipatamente il rapporto contrattuale con la società e ottiene la rescissione consensuale.
E adesso, è ufficiale il suo saluto. Un grande bomber, uno dei più grandi degli ultimi 15 anni. Capace di segnare gol pazzeschi, come quello rifilato al Parma nel 5-1 con la maglia dell'Inter lippiana, ma di fallirne di altrettanto incredibili e decisivi, come quello che avrebbe potuto dare lo scudetto ai nerazzurri in un Inter-Atalanta finito 1-2, o come quello fallito contro la Corea al mondiale nippo-coreano. Ma Vieri è così, prendere o lasciare. Chi lo ha avuto nelle proprie fila, però, difficilmente ha avuto da ricredersi sull'acquisto.
Simpatica la recente apparizione al Chiambretti show, che ripropongo per intero in questo post.
Ormai giocava poco ed anke male quindi credo sia una saggia decisione la sua. Mancherà al mondo del calcio chissà che magari non si trasformi in allenatore o altro...grande bobo.ciao
RispondiEliminaA quanto ho letto, si è dato al poker sportivo, e credo che continuerà a gestire i suoi marchi.
RispondiEliminaUna velina accanto come Melissa Satta è sicuramente un buon motivo di svago per i momenti di noia ;)
Sinceramente non mi tocca tanto che Vieri sia stanco di giocare...adesso si divertirà con i soldi che l'Inter gli sgancerà per la questione spionaggio. Comunque è vero, si è dato al poker...insomma non si annoierà state tranquilli.
RispondiEliminaGià, da quanto trapela sembra che la questione pedinamenti costerà un bel pò a Moratti, che potrebbe anche incorrere in sanzioni..
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