Neanche il tempo di metabolizzare la giornata appena trascorsa, che già domani si va di nuovo in campo. Calendario fittissimo, che alla lunga pesa nelle gambe e nella testa dei giocatori: tra campionato e coppe, si sta giocando davvero ogni tre giorni. Ritmi infernali, si salvi chi può.
La giornata numero nove ha espresso concetti importanti, ma non definitivi.
Ha detto che il Milan, pur continuando a non convincere appieno, ha vinto la terza gara in sette giorni, sempre in rimonta (la seconda in trasferta). La gara di Verona dei rossoneri è di quelle attorno alle quali può svoltare una stagione. Dopo un primo tempo inguardabile (come contro la Roma), chiuso sotto di un gol, i rossoneri crescono nella ripresa: Nesta sigla il pari, Dida (fatto a pezzi dopo Madrid) compie la parata dell'anno salva il risultato su Granoche al 90', poi ancora il difensore romano trova la rete della vittoria e della sua prima doppietta in serie A. Due settimane fa, gare così il Milan le avrebbe perse. E adesso la fiducia aumenta, la squadra ha una connotazione più precisa e orientata nuovamente al 4-3-3 (con il ritorno di Borriello, visto l'impresentabile Huntelaar). Il periodo nero sembra alle spalle, Leonardo si gode i primi frutti di un lavoro bocciato forse troppo presto.
La Juve di Ferrara, nonostante la vittoria di Siena, sembra ancora convalescente. La squadra vista in Toscana non può essere quella che vuole tentare l'assalto al tricolore: il gioco latita, con Diego troppo lontano dal vivo dell'azione e pericoloso solo su calci piazzati (da uno di questi è nata la zuccata vincente di Amauri). Il tecnico sembra ancora stare studiando il miglior assetto tattico per la sua squadra, ma le troppe variazioni dell'ultimo periodo sembra stiano portando più confusione che altro. E domani arriva a Torino l'organizzatissima e spettacolare Sampdoria di Del Neri: se i bianconeri devono ritrovarsi, questa è l'occasione giusta.
Il colpaccio della giornata è senza dubbio quello del Napoli a Firenze. Sinceramente, non avrei scommesso un euro sulla vittoria della squadra di Mazzarri in casa dei viola. I partenopei mi hanno smentito, giocando forse la miglior gara delle ultime gestioni, fallendo anche un rigore con Quagliarella ma meritando i tre punti arrivati grazie al gol dell'ex Maggio. Prandelli, fresco vincitore del premio Facchetti, aveva visto lungo quando alla vigilia affermava di vedere "un clima che non gli piace", ed ha reso a fine gara l'onore delle armi ad un avversario più in palla. 6 punti in due gare, ed una squadra trasformata: il progetto Mazzarri sembra decollare, e adesso al San Paolo arriva il Milan. Due squadre in palla, una gara che promette spettacolo.
Dopo l'inizio stentato, con le prime voci di esonero per Zenga, il Palermo adesso vola, e in attesa di rendere visita all'Inter si piazza al quarto posto dopo la vittoria sull'Udinese. Non è stato un Palermo bello come quello visto contro la Juve, ma quella dell'Uomo Ragno è sicuramente una squadra tosta e talentuosa, che darà filo da torcere a tutti.
Crisi nera per le romane: la Roma dopo i primi risultati confortanti della gestione Ranieri incappa in un umiliante 0-1 interno contro il Livorno ex fanalino di coda, ridotto in 10 per l'espulsione di De Lucia, mentre la Lazio crolla 2-0 a Bari dopo una prestazione a dir poco sconcertante. E non se la passa bene neanche il Genoa, che dopo le sberle con Inter e Lilla cede nel finale anche al Cagliari, tra le polemiche. Non è un caso, se le tre impegnate in Europa League hanno tutte e tre steccato in campionato.
Prosegue intanto il trend positivo di Conte sulla panchina dell'Atalanta: il 3-1 al Parma permette così agli orobici di staccarsi dalla zona retrocessione. E domani a Livorno sarà spareggio salvezza, così come quello che si giocherà al Dall'Ara tra Bologna e Siena. Come dicevo prima, si salvi chi può..
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