11 ottobre 2010

Kakà, più Milan che Inter: ma serve davvero?

Kakà nella notte perfetta di Manchester: tornerà in Italia?
Fa un gran parlare negli ultimi tempi la notizia di un possibile ritorno in Italia di Kakà, che dopo una finora infelice parentesi nel Real Madrid di Pellegrini prima e di Mourinho poi potrebbe decidere di fare marcia indietro tornando nel Paese che lo ha reso il fuoriclasse da tutti conosciuto e nel quale ha vinto tutto ciò che era possibile vincere a livello di club.

All'inizio si è parlato insistentemente di Inter, adesso sembra invece che se il brasiliano tornerà in Italia lo farà per vestire nuovamente la maglia rossonera: in entrambe le possibilità, ci sono diverse situazioni che dovranno accadere affinchè l'affare possa trasformarsi da operazione di fantacalcio a concreta pista di mercato per gennaio.

Partiamo parlando del Kakà calciatore oggi, depurando per un secondo la sua storia fatta di successi griffati dalle sue prodezze e di un pallone d'oro vinto a mani basse per aver di fatto vinto una Champions League da solo, con una squadra che viveva del suo estro infinito e delle sue accelerazioni inarrestabili. Oggi Ricky è un calciatore reso "normale" dalla pubalgia cronica che lo attanaglia ormai da tempo, non ha brillato nel suo primo anno a Madrid (dopo esservi approdato per una cifra folle, superiore ai 60 milioni di euro) e nel nuovo Real di Mourinho sembra essere un lusso, visti gli arrivi di Ozil, Di Marìa, Pedro Leòn, Canales a completare una batteria offensiva già composta da Ronaldo, Higuain, Benzema. Normale che nella capitale iberica si provi a battere qualche pista per la cessione del brasiliano, e in tal senso gli spifferi che arrivano da Milano non possono più essere considerati solo panzane giornalistiche: qualcosa di reale deve esserci.

L'Inter in tal senso pare una pista ormai tramontata, anche se certamente la voglia di vestire di nerazzurro un'ex rossonero è stata ed è ancora tanta: l'acquisto di Kakà sarebbe la risposta di Moratti a chi ha gli ha inflitto dolorosi colpi al cuore prendendo nell'ordine Pirlo, Seedorf, Vieri, Ronaldo e in ultimo Ibrahimovic. Il punto è: tatticamente, servirebbe Kakà all'Inter? La convivenza con Sneijder sarebbe molto complicata, a mio parere, e i due finirebbero col togliersi spazio a vicenda perchè nel 4-2-3-1 di Benitez uno andrebbe a finire in fascia (presumibilmente il brasiliano), e non so quanto un Kakà esterno destro possa servire a un'Inter che se proprio dovesse pescare dal supermarket del Real, dovrebbe farlo prendendo Benzema. Giovane, tecnico, potenzialmente una forza della natura: col Milito di oggi, meglio tutelarsi.

Capitolo Milan. Si sa che la società rossonera è molto incline ai sentimentalismi, e certamente il fuoriclasse col numero 22 sulle spalle non è stato mai dimenticato: nelle immagini dei tifosi e di Galliani sono ancora impresse le giocate di un calciatore preso a quattro soldi, esploso subito al punto da mettere in ombra gente come Rivaldo e Rui Costa e artefice principale dei recenti successi del Diavolo di Ancelotti.

Il ritorno di Kakà passerebbe per l'eventuale addio di Ronaldinho, che sembra possibile visto che se in serie A camminare per il campo non è possibile, negli States a quanto pare sì, e per farlo pagherebbero anche profumatamente. Intendiamoci, Dinho è un giocatore ancora oggi delizioso, ma solo in gare nel quale il suo fancazzismo non diventa molesto per la sua stessa squadra: insomma, contro squadre che vanno a cento all'ora, l'80 rossonero diventa, mischiato a Seedorf, una mistura letale. E visto il faraonico stipendio che percepisce, direi che per il Milan mandarlo a fare la foca a Los Angeles diventa non solo una possibilità, ma una necessità economico-tattica.

Il problema è: prendere questo Kakà a 35 milioni (da dare subito, o dilazionati in stile operazione Ibrahimovic poco cambia) aggiunge realmente qualcosa a questo Milan? Se il problema pubalgia è cronico, considerando che il brasiliano vive delle sue accelerazioni e dei suoi cambi di passo, il rischio è di prendersi indietro lo stesso pacco rifilato al Madrid, ovvero un campione con seri problemi fisici che ne condizionano pesantemente il rendimento riducendolo ad un calciatore, come detto prima, normale. E a quelle cifre, milione più, milione meno, ti porti a casa a fine anno Pastore, che in prospettiva può essere il Kakà dei giorni nostri e, particolare rilevante, è intatto e affamato al punto giusto. Senza contare che anche a livello di spogliatoio e di ambiente in generale il suo reinserimento sarebbe tutto da valutare, perchè le due parti non è che si siano lasciate benissimo.

Chiaro che se stessimo parlando di un Kakà integro e privo di acciacchi fisici il discorso sarebbe completamente differente. Un calciatore di quel livello servirebbe a tutti, Inter, Milan, Manchester City, United e Chelsea. E, per inciso, mi fa ridere chi addirittura recentemente ha bollato il brasiliano come un sopravvalutato, quando è stato evidente che ultimi due anni a parte abbiamo assistito ad un fuoriclasse come pochi, capace di risolvere da solo una gara: mi chiedo se questi tizi hanno qualche problema con la memoria a lungo termine, ma in ogni caso è un problema solo loro. Kakà è stato un fuoriclasse straordinario, ma prenderlo oggi a cifre importanti è un azzardo bello e buono.

Probabilmente ne sapremo di più nel periodo che seguirà Real-Milan (19 ottobre), anche se alcune fonti personali, che ritengo abbastanza autorevoli, mi hanno confermato che la trattativa per il ritorno del brasiliano al Milan è avanzatissima e che l'affare probabilmente si farà. Staremo a vedere, per il momento non prendo la notizia come oro colato ma mi limito semplicemente a valutare la possibilità per quella che è: certo è che con le elezioni politiche possibili nella prossima primavera, diciamo che il regalino Kakà acquisterebbe nuovi significati che ad oggi viene difficile trovare.

9 commenti:

  1. Ho sentito anche di un ritorno probabile di Nesta alla Lazio...mah! io dico che questi giocatori hanno già dato a queste squadre, non sono d'accordo con un loro ritorno. ciao

    http://mondobiancoceleste.blogspot.com

    RispondiElimina
  2. Ciao Yarshal,

    come dicevo nel pezzo, Kakà più che altro mi convince poco dal punto di vista della tenuta fisica. La pubalgia è una cosa seria, che ti porta a rendere la metà, specialmente se sei uno come Kakà che fa della velocità l'arma vincente.

    Nesta alla Lazio, non ci credo neanche se lo vedo..ma non credevo neanche ad Ibra al Milan, quindi :D

    RispondiElimina
  3. ma... Kaka dopo la champions del 2007 non si è più nemmeno avvicinato ai livelli raggiunti in precedenza. Non avrebbe senso andarsi a prendere il "pacco" di ritorno dopo averlo spedito con successo anche se con qualche rimpianto. Mi spiego:
    Per me venderlo a 120 mln al city sarebbe stato l'affare del secolo, soprattutto considerato che soli sei mesi dopo lo si è dato via, su per giù, per metà cifra!!!!!!!!!
    Quando Berlusconi annunciò che sarebbe rimasto ero più contento io che i milanisti

    RispondiElimina
  4. Il declino di Kakà è arrivato proprio dopo l'anno da extraterrestre in cui il Milan vinse quella Champions in modo clamoroso, è vero. La pubalgia ha fatto tanto, poi certo è che ripetere certe annate è quasi impossibile per tutti.

    C'è ancora mistero attorno alla mancata cessione per cento e passa milioni al City, credo che lì le cifre siano tutte da valutare perchè è impensabile non cedere un giocatore per quella cifra. Forse sapevano che senza Kakà non sarebbero nemmeno arrivati in Champions, e allora hanno deciso di tenerlo a costo di venderlo a meno in estate. Sta di fatto che il Milan per adesso ha solo rifilato un pacco al Real, pacco che tornerà indietro se lo ricompreranno a 35 milioni (cifra con cui, mi ripeto, prendi Pastore o Jovetic).

    RispondiElimina
  5. Sono d'accordo con te Antonio. I problemi fisici di questo giocatore non si possono non considerare.

    PS: intanto Facchetti è stato scagionato nel processo di calciopoli.

    Leggi QUI

    RispondiElimina
  6. Ciao Vincenzo, su Facchetti c'è da dire che io mi meravigliavo di come il perito fosse giunto alla conclusione che a dire Collina fosse Facchetti, e oggi mi pare ancora più clamoroso questo suo dietrofront. Meno male che è perito, su queste basi qualsiasi sua interpretazione può essere soggetta a errori :D

    Il processo comunque, Facchetti o non Facchetti, va avanti a prescindere..vedremo cosa salterà fuori da questo triste pentolone..

    RispondiElimina
  7. dire che facchetti è stato scagionato solo perchè Collina lo dice Bergamo è, quanto meno, una colossale balla.

    RispondiElimina
  8. Beh era "la madre di tutte le intercettazioni" secondo moggi. Se è stata smentita questa, figuriamoci le altre ahaah!

    RispondiElimina
  9. le "madre delle intercettazioni" lo è se valutata nel contesto in cui è stata detta... in questo caso si inserisce in una serie di telefonate in cui l'"ingenuo" (dicevano) facchetti diggeriva a Mazzei, designatore degli assistenti, di non fare i sorteggi ma di dargli direttamente il numero 1 e il numero 2. Al che, quando Mazzei gli dice che i sorteggi si devono fare per forza, gli insegna pur eil trucco per far capitare all'inter l'arbitro che voleva lui! AiH capito l'"ingenuo"!!! Per la cronaca, il trucco era quello di inserire nella griglia un solo arbitro compatibile con l'inter e gli altri tutti incompatibili per via, o della logistica (arbitri della sezione di milano e provincia), o da regolamento perchè avevano arbitrato già 6 volte l'inter.

    E mi torna in mente moratti che dice: "Qualche mese fa ti dicevo un po' scherzando un po' sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico." ahahaha

    RispondiElimina