24 novembre 2009

Zenga, il ventottesimo esonerato

 

Sembra passato un secolo, da quando un entusiasta Walter Zenga accendeva le speranze dei tifosi rosanero, lanciandosi nel forse provocatorio "voglio vincere lo scudetto". Troppo facile adesso lasciarsi andare a  facili ironie sulle dichiarazioni dell'ormai ex tecnico del Palermo, che probabilmente avevano come obiettivo principale quello di iniziare a costruire una mentalità vincente in una piazza ambiziosa come il capoluogo siciliano.

Anche un buon allenatore come Zenga nulla ha potuto contro la furia di Zamparini, che dopo averlo messo sulla graticola e poi tolto (prassi riservata a ognuno dei 28 ALLENATORI cacciati dall'imprenditore friulano) all'indomani della prestigiosa vittoria sulla Juventus, ieri ha deciso di cacciarlo, per spalancare le porte al suo nuovo pallino Delio Rossi.

Fino a qualche giorno prima dell'esonero, proprio Zamparini definiva Zenga "il miglior tecnico mai avuto", ma probabilmente il destino dell'ex portiere era già inevitabilmente legato all'esito del derby contro il Catania. Al presidente più vulcanico della serie A sono bastate tredici giornate per decretare il fallimento del progetto-Zenga. Viene da chiedersi perchè, visto che il suo Palermo, pur se in difficoltà, ha comunque fatto vedere buone cose in questo primo scorcio di stagione.

A Zamparini però non è bastato per dare ancora fiducia al suo allenatore, e ancora una volta, ha deciso di cambiare. Al patron rosanero, oltre ai recenti risultati, sembra non essere andata giù la gestione da parte di Zenga di Pastore, promettente talento argentino che però sta facendo molta fatica ad adattarsi. Tutto e subito, così vuole il presidente. Anche qui però, difficile capire dove stiano le colpe del tecnico, che ha dato forse a Pastore più fiducia di quanta attualmente l'acerbo argentino meriti.

E così salgono a 28 (12 da quando è al Palermo) gli allenatori silurati da questo presidente che troppo spesso si erge a grande intenditore di calcio, ma che altrettanto spesso ha dato chiare dimostrazioni in senso opposto. Tra gli illustri licenziati possiamo ricordare senz'altro Zaccheroni, Novellino, Colantuono, per non parlare di Guidolin, che nonostante le ripetute qualificazioni in Europa veniva esonerato e richiamato con la stess frequenza con la quale un italiano medio si cambia gli slip. E nemmeno il non esonerato, ma letteralmente fuggito Ballardini (che ora non se la passa bene alla Lazio) aveva avuto vita facile a Palermo.

Il copione, sempre il solito: un amore sfolgorante, accompagnato da una sintonia totale, che poi sono andati puntualmente a scemare col passare delle settimane e con qualche sconfitta mal digerita. Il rapporto di Zamparini coi suoi allenatori è paragonabile a quello di un adolescente alle prime cotte. E nonostante le sue scelte si siano quasi sempre rivelate un errore, la catena di esoneri non si spezza, e sembra destinata a continuare. Delio Rossi, ottimo allenatore dal passato importante, è anch'egli un potenziale esonerato, anche se per adesso sembra tutto rose e fiori: durerà?

1 commento:

  1. Il solito Zamparini, non mi meraviglierei se tra due mesi anche Rossi si ritrovasse sulla graticola.

    E' un incompetente pieno di soldi.

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