Non basta il doppio vantaggio, ad una Juve non brillante come quella di tre giorni fa: il Napoli nel secondo tempo prima regala il raddoppio a Giovinco, con un errore madornale di Contini, poi con l'innesto di Datolo cambia marcia alla sua partita e trova la rimonta storica grazie alla doppietta di Hamsik e al gol proprio dell'esterno argentino.
Ferrara è nuovamente sul banco degli imputati per la gestione della gara, e perde nettamente il confronto con il collega Mazzarri: il cambio Poulsen-Amauri (poi espulso nel finale), operato per un ipotetico arrembaggio finale, si rivela un suicidio tattico, privando i bianconeri, già in palese affanno, di un ulteriore elemento di copertura. La volpe che siede invece sulla panchina partenopea ha gestito ancora una volta in modo eccellente le risorse a sua disposizione: mette dentro Datolo per Campagnaro, dopo la sciagurata prestazione del difensore argentino, e lancia al momento giusto Quagliarella per un comunque ottimo Denis.
E' una Juve che non riesce a trovare una continuità di gioco e risultati, e gli infortuni (Camoranesi, Sissoko, Marchisio) non devono e non possono essere una giustificazione, non quando stai vincendo 2-0 e hai la partita completamente in pugno. Disastroso Tiago, distratto Cannavaro, deludenti i brasiliani Melo e Diego, fiori all'occhiello della campagna acquisti, e costati in due la bellezza d 50 milioni di euro. In particolare il centrocampista prelevato dalla Fiorentina non è ancora riuscito a dare una giustificazione all'ingente esborso, risultando spesso svagato, poco affidabile, e dallo svarione facile. Sopravvalutato? E' possibile.
E adesso, c'è una potenziale autostrada per l'Inter, impegnata a Livorno: se i nerazzurri, che comunque giocheranno con una formazione rimaneggiata in vista di Kiev, faranno bottino pieno, andranno a +7.
Continua la serie positiva il Milan, che coglie la quarta vittoria nelle ultime cinque gare (e senza i folli minuti finali di Napoli, sarebbe stato filotto), battendo un buon Parma grazie alla doppietta di Borriello.
Il ritorno del centravanti è solo uno dei motivi che ha Leonardo per sorridere: il 4-2-3-1 varato ieri sembra un modulo funzionale e che ben si può sposare con le caratteristiche degli uomini a disposizione: davanti alla difesa Pirlo e Gattuso, tridente Pato-Seedorf-Ronaldinho alle spalle del centravanti che mancava: proprio Borriello, più adatto di Inzaghi a fare reparto da solo e a sportellare con i difensori avversari. Dinho, nonostante le lunghe pause, è tornato determinante, con due assist decisivi per i gol rossoneri, e Pato anche in una posizione più defilata può fare malissimo con le sue accelerazioni.
Milan che così va a -2 proprio dalla Juve, e vede il secondo posto come un traguardo non più lontano, ma a portata di mano. Visto il terribile inizio, per Leo c'è di che sorridere.
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