Diciamolo, dalla due giorni di Champions ci si aspettava molto di più dalle nostre squadre. Tolta la Fiorentina, che ha portato a compimento il suo capolavoro, e detto della figuraccia dell'Inter al Camp Nou, Juventus e Milan non hanno certo brillato, nonostante affrontassero avversari di certo più morbidi di quelli riservati a viola e nerazzurri. Poteva essere la grande serata in cui festeggiare altre due qualificate agli ottavi di finale (in attesa che l'Inter faccia il proprio dovere contro il Rubin Kazan a San Siro il 9 dicembre), e invece è tutto rimandato all'ultima giornata, con tutti i rischi del caso.
La Juventus in particolare è quella che adesso rischia di più. Il netto ko maturato in casa di un Bordeaux già qualificato ha permesso il riavvicinamento del Bayern (vittorioso contro il Maccabi Haifa), prossimo avversario bianconero nella decisiva gara del Delle Alpi. Agli uomini di Ferrara basterà un pari, ma già all'andata i bavaresi hanno dimostrato di poter dare grossi grattacapi a Buffon, e per questo non c'è da fidarsi: servirà una grande Juve, per evitare brutte sorprese in un girone che sembrava già segnato.
Dopo la sconfitta, Ferrara finisce ancora una volta dietro la lavagna per la prestazione sconcertante dei suoi in casa dei campioni di Francia. Agli uomini di Blanc mancava un pezzo importante come Gourcouff, e soprattutto mancava la pressione di chi deve per forza fare risultato: eppure, per una Juventus rinunciataria e senza gioco, è bastato per imporsi 2-0 con le reti di Chamack e Menegazzo, vecchia conoscenza del nostro calcio.
I numeri nel calcio sono importanti, ma vanno letti nel modo giusto. Mi lasciava perplesso sentire in una trasmissione sportiva che definire comica è riduttivo, i commenti entusiastici su una Juve europea che aveva la migliore difesa tra le 32 partecipanti, avendo subito un solo gol in 4 partite. Se analizziamo bene il cammino dei bianconeri fin qui, spunta fuori che degli 8 punti fin qui ottenuti 6 sono frutto di due striminzite vittorie contro il fin qui sempre sconfitto Maccabi Haifa, che a Monaco un Bayern meno impreciso avrebbe potuto tranquillamente portare a casa il risultato pieno, e soprattutto che adesso la differenza reti parla di 3 gol fatti e 3 subiti in quattro giornate. C'è ben poco di cui essere entusiasti.
Diversa la situazione del Milan, che nonostante il pari interno contro il Marsiglia è atteso da un impegno sulla carta meno ostico in casa del già eliminato Zurigo. Alla squadra di Leonardo potrebbe bastare anche un punto, se i francesi non riusciranno a battere il Real al Velodrome, anche se vale lo stesso discorso fatto per l'Inter: meglio non rischiare.
I rossoneri, in vantaggio al 10' con il sempre più fondamentale Borriello, sono stati raggiunti praticamente subito da un gol di Lucho Gonzales, e come al solito hanno alternato azioni offensive pregevoli a buchi difensivi spaventosi. I rischi del gioco milanista sono immani, e Galliani dalla tribuna per poco non si prende un infarto quando Brandao e Niang colgono dei legni che avrebbero potuto cambiare drammaticamente ogni scenario in chiave qualificazione: un Marsiglia vittorioso a San Siro avrebbe potuto sperare in un Real satollo per estromettere i rossoneri dalla competizione che più li esalta. Pericolo scampato, il pass potrà essere ritirato nella vicina Svizzera. Senza follie, stavolta.
Mi aspettavo che il Milan vincesse e la Juve strappasse almeno un pareggio ed invece...
RispondiEliminaMeglio così, dato che hanno criticato noi interisti.
Saluti,
www.internotizie.blogspot.com
Brutto spot per il calcio italiano..che l'Inter si faccia prendere a pallonate dal Barcellona è un conto, ma che la Juve faccia altrettanto a Bordeaux è sicuramente peggio.
RispondiEliminaMa inutile stare qui a distribuire percentuali sulle cattive figure..il calcio italiano esce mortificato da questi due giorni, ma non dimentichiamo che siamo l'unica nazione potenzialmente in grado di portare avanti 4 squadre su 4.
E questo sarebbe già un grandissimo risultato.