13 dicembre 2011

Milito, dal "pallone" al "bidone" d'oro in 12 mesi


Il Diego Milito esultante in questa foto, dopo aver matato il Bayern a Madrid a chiusura di un'annata da fuoriclasse assoluto, non c'è più. O almeno, sembra essersi perso in quella notte che lo aveva elevato probabilmente a centravanti più forte del globo terracqueo, alla quale è seguito un crollo verticale fatto di infortuni, cocenti delusioni, e clamorosi errori che ne hanno macchiato una figura costruita in anni di gol e trasfiguratasi nella magica annata 2009/10.

Il livello di gioco raggiunto dall'attaccante di Bernal nella stagione del Triplete era talmente alto che nessuno in fondo immaginava che potesse ripetersi a quei livelli di eccellenza. E' pur vero però che era difficile pensare che da quel picco raggiunto il 22 maggio 2010, Milito sarebbe sceso in maniera così rovinosa. Il flop al mondiale con l'Argentina di Maradona, che gli preferiva Higuaìn, l'esclusione dalle nomination per il pallone d'oro (fatto clamoroso in sè, ma ne abbiamo già parlato), i continui guai fisici e recentemente anche la fiera del gol sbagliato, con il derby a distanza tra lui e il milanista Robinho su chi la combina più grossa sotto porta: insomma, dopo la notte dei sogni, per il numero 22 nerazzurro sono stati solo guai.

Come ciliegina sulla torta, è arrivato anche il molto poco ambito premio assegnato dalla trasmissione sportiva Catersport, che prende il nome di "Bidone d'oro". Nulla di particolarmente serio, intendiamoci, ma certamente per il morale del Principe questo riconoscimento non è un toccasana: per oltre il 15% dei votanti, il più clamoroso flop dell'anno solare 2011 è proprio lui, "preferito" ad Amauri e Krasic, altri due che non hanno certo lasciato il segno nell'anno che sta per chiudersi.

Dopo la stagione monstre, che aveva visto Milito risultare l'uomo più decisivo d'Europa coi suoi gol e non solo, era lecito aspettarsi qualcosa di più anche in considerazione delle dichiarazioni fatte a caldo dopo la vittoria della Champions League. Il campo in questo anno e mezzo ha invece detto che quel campione ammirato tra Saragozza, Genoa ed Inter ha lasciato il posto ad una controfigura decisamente poco riuscita, e che oggi non gode forse della stessa fiducia nei propri mezzi di cui godeva allora.

Chissà, forse la doppia mazzata di un'estate 2010 passata in Sudafrica a veder giocare gli altri, con la conseguente estromessione dalla lista dei papabili per un pallone d'oro che avrebbe dovuto vedere il suo nome iscritto di diritto almeno nei top 23, ha costituito una sorta di "sliding door" per la carriera del centravanti. Sta di fatto che tra il pallone d'oro ed il bidone d'oro, di differenza ce ne passa eccome..

7 commenti:

  1. www.pianetasamp.blogspot.com

    In effetti la metamorfosi negativa di Milito è incredibile, sembra che sia invecchiato di colpo di 5 anni...difficile pensare ad un declino fisico così repentino, probabilmente gioca un ruolo importante lo stato mentale e in questo momento quello dell'argentino presumo non sia al massimo, mi chiedo però sempre come un professionista che arriva ai massimi livelli possa perdere fiducia e autostima a tal punto da non riuscire a combinare più nulla...ciao!

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  2. Ma no, non si tratta di autostima... Milito semplicemente ha beccato la classica stagione quando tocchi la palla con la cosci a e finisce dentro, tutto qui. Non è mai strato un fenomeno e l'errore è stato non cederlo quando tutti credevano che lo fosse

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  3. Sante, Milito prima della stagione pazzesca del Triplete aveva fatto gol a grappoli ovunque..fenomeno al livello di Eto'o, Ibra, CR7 e Messi no, ma quell'anno lì era il miglior centravanti in circolazione senza ombra di dubbio. Come cedevi uno così? 

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  4. Se poi sbagli gol che farebbe anche uno di terza categoria, uscire dal fosso è ancora più difficile :)

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  5. Aveva già 31 anni e uno non diventa fenomeno a 31 anni. Quella stagione avresti ceduto un trentunenne probabilmente anche a 25-30mln. Cedere Balotelli  e non Milito fu un errore grandissimo

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  6. Fenomeno no, grandissimo attaccante lo era già..e col senno di poi, è sempre molto facile dire che sarebbe stato meglio cederlo, ma se l'anno dopo avesse timbrato i suoi 18-20 gol tutti avrebbero detto il contrario.

    Balotelli da quando lanciò quella maglia a terra era un ex-interista, talento formidabile ma per il resto, bè, velo pietoso..

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