23 marzo 2010

Scudetto, tutto in 5 giorni


L'Inter questo scudetto lo starà anche buttando, ma nessuno, proprio nessuno sembra aver intenzione di raccogliere tanta grazia e sovvertire pronostici e inerzia del recente passato.

L'Inter vista a Palermo, da molti giudicata stanca, a mio avviso ha dato un ulteriore segnale di rinascita anche dal punto di vista della freschezza psico-fisica, dando ulteriore conferma alla mia tesi, che vedeva i nerazzurri in flessione più per l'impegno di Champions che per altre ragioni che i tuttologhi del pallone hanno accampato qua e là.

Certo, un pari è sempre un pari, e il punto del Barbera non è troppo diverso in termini quantitativi rispetto a quelli di Parma e della gara interna col Genoa. In termini di qualità si è però vista a tratti la stessa squadra che ha saccheggiato Londra, su un campo dove la squadra di casa non lasciava nulla all'avversario da 7 partite e dove un pari è un risultato tutto sommato decoroso anche per una squadra a serio rischio sorpasso come quella di Mourinho.

Già, il sorpasso. Domenica sembrava tutto pronto per l'evento forse più significativo dell'intera stagione, ovvero il cambio al vertice della classifica dopo mesi di tirannia nerazzurra che sembrava aver stritolato ogni speranza di un finale di campionato incandescente.

Il secondo colpo di Stato, però, è fallito così come quello preparato a fine gennaio nel derby di ritorno. Il Napoli, al cospetto di un Milan incerottato (senza Ambrosini, Borriello, Nesta e con diversi pezzi da museo in campo per mancanza di alternative) strappa il pari con merito in una gara che sarebbe potuta comunque finire in qualsiasi modo, e lascia i nerazzurri soli in testa alla classifica, con la Roma che quatta quatta si piazza a -4 e prepara la gara della vita sabato sera nello scontro diretto che potrebbe rivoluzionare gli scenari di questo campionato.

Nel frattempo, penso a quanto sta pesando il Livorno, in questa corsa scudetto. I labronici, fanalino di coda della classifica, dei 24 punti complessivi ne hanno ottenuti 2 contro la squadra dell'amore (0-0, 1-1), 4 contro i giallorossi di Ranieri (0-1, 3-3), mentre hanno perso la gara d'andata coi nerazzurri (prossimi avversari nel turno infrasettimanale di mercoledì) al Picchi per 2-0. Insomma, questo dato è significativo per rafforzare l'importanza dei punti persi contro le cosiddette piccole, spesso decisivi per la vittoria del tricolore.

Altro dato importante: l'Inter ha solo un punto più del Milan, nonostante abbia vinto entrambi gli scontri diretti. Tradotto, nel complesso la squadra più innamorata d'Italia ha fatto ben 5 punti in più della capolista nelle altre gare, viaggiando ad una media punti superiore, derby esclusi.

Insomma, si continua a dire che l'Inter è la più attrezzata (vero), la più forte (vero) e che è favorita per la vittoria finale, ma i segnali inviati da questo campionato dicono che questo potrà forse valere ancora solo se la squadra di Mourinho riuscirà ad uscire dalle due prossime gare ancora in testa alla classifica. E per fare questo, è probabile che sia costretta a fare bottino pieno, il che significherebbe vincere a Roma sabato prossimo. Viceversa, è pensabile che il sorpasso non avvenuto domenica potrebbe essere posticipato alla prossima, visto il calendario decisamente abbordabile dell'innamoratissimo Milan di Leonardo.

Due giornate, ancora due giornate per capirci qualcosa, poi potrà davvero iniziare un nuovo campionato, o chiudersi definitivamente questo. Il mio giudizio complessivo su questa serie A, comunque sia, non credo cambierà di una virgola.

3 commenti:

  1. Con il Livorno bisogna assolutamente vincere! Non sono più ammessi errori!

    Un saluto, Vincenzo.

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  2. L'inter ha il punteggio più basso che abbia mai avuto a questo punto della stagione una capolista.
    I rimpianti aumentano...

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  3. senza gli errorini dei "fischietti" è dura... eheh

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