Chiaramente, Facebook e affini sono anche mezzi di potente cazzeggio, oltre che di informazione, ci mancherebbe altro. Stati d'animo, link con frasi d'amore, barzellette, eventi, insomma oggi i social network offrono uno spaccato importante della vita di tutti i giorni di ciascuno di noi, ed esserci connessi significa inevitabilmente rendere pubblico il proprio pensiero, le proprie passioni, i propri vizi e le proprie virtù.
Proiettando i contenuti di questa premessa (che ritenevo doverosa) sulla situazione calcistica attuale del nostro Paese, va da sè che anche in questa direzione è possibile trarre delle importanti indicazioni sulla corrente di pensiero attuale, certo del fatto che un "campione" di 400 persone costituisce una ottima base per generalizzare concetti di risonanza ben più ampia.
Arrivo al punto centrale dell'articolo: il clima di anti-interismo a cui si sta assistendo è un fenomeno ormai totalmente fuori controllo, ai limiti del tossico, ed una cosa del genere onestamente in 26 anni non l'avevo mai vista in queste proporzioni.
Attenzione, non parlo di quello che succede sul campo, non credo nè ai complotti nè ai presunti misfatti contro la squadra di Mourinho, che se fosse stata meno nervosa probabilmente avrebbe 8 punti sulla seconda e si gusterebbe il finale di stagione in panciolle anzichè guardarsi le spalle dalla Roma di Ranieri e dal Milan dell'amore e dalla classifica gonfiata manco fosse un pollo d'allevamento. Quello che stanno facendo i nerazzurri è un mezzo suicidio sportivo, e quello che faranno in questo campionato dipenderà solo ed esclusivamente dalle loro forze e dalle loro debolezze, su questo credo non ci piova.
Il clima di cui parlo è quello che si respira tra la gente che segue questo sport, quella che appunto riflette sui social network i suoi stati d'animo, le sue sensazioni, le sue gioie e i suoi nervosismi. La dinamica, da tempo, è ormai la solita: quando i nerazzurri cadono, arrancano, perdono terreno, si scatena un putiferio virtuale a suon di esclamazioni, commenti, pubblicazione di link pronti probabilmente da giorni, e righe e righe di insulti qua e là.
Faccio qualche esempio:
- 4 novembre 2009, prima di Dinamo Kiev-Inter (gara decisiva per il passaggio agli ottavi): il popolo italiano organizza un EVENTO chiamato "a casa mia questa sera si tifa Dinamo Kiev", con tanto di orari, propositi in caso di riuscita dell'evento e via discorrendo;
- 24 febbraio 2009, durante Inter-Chelsea 2-1: in tempo reale, dichiarazioni di stizza per i gol dell'Inter, esultanze smisurate dopo il pari del Chelsea, processi all'arbitraggio che ha negato il rigore (giusto, per carità) su Kalou;
- 12 marzo 2009, dopo Catania-Inter finita 3-1: pioggia torrenziale di link sul cucchiaio di Mascara, Kinder Maxi Lopez, e tanta altra roba;
- 16 marzo 2009, prima di Chelsea-Inter: altro evento, stavolta dal nome "la grande gufata nerazzurra", con più di 600 iscritti al momento in cui ho dato un'occhiata.
- 27 marzo 2009, dopo Roma-Inter che ha riaperto il campionato: in tempo reale, alcuni amici commentavano una direzione di gara a dir loro totalmente di stampo nerazzurro, esultando ai gol giallorossi. Al fischio finale di Morganti, contare il numero di link e frasi di scherno pubblicati nei minuti immediatamente successivi rappresentava un esercizio matematico ostico persino per un laureato in questa disciplina. Un amico, tra i più accaniti, mi ha persino detto che il suo dirimpettaio a fine gara sì è anche lanciato in strombazzamenti da stadio.
Come mi sforzo il più possibile di fare, partendo dai fatti ho provato a costruire una mia teoria sulle ragioni di questo clima di ostilità quasi irreale, cercando di dare le mie motivazioni.
Innanzitutto, quello che sconcerta sono le proporzioni di questa campagna di anti-interismo, non certo la campagna stessa. Da che sport è sport, almeno in Italia, la squadra più vincente è al tempo stesso la meno popolare, come è stato per la Juve di Lippi e Capello, il Milan di Sacchi e ancora Capello, e andando a ritroso nel tempo la lista potrebbe continuare. Il punto è che a certi livelli non si è mai arrivati, almeno nella mia memoria recente di ragazzo poco più che venticinquenne.
Di certo per una frangia importante del tifo juventino che sta seguendo l'evoluzione del processo di Napoli, l'Inter è la squadra che ha causato l'attuale disastro bianconero, demolendo il vecchio quadro dirigenziale e portando la Signora in un inferno dal quale non è ancora uscita, e pertanto la demonizzazione della società nerazzurra è se non altro comprensibile. Non tutti però seguono gli stessi canali di informazione, scommetto che una fetta altrettanto consistente del tifo bianconero non ha la più pallida idea degli ultimi sviluppi, e quindi le ragioni per giustificare la totalità di questo "odio" sono da ricercare anche altrove.
Mourinho, tanto per fare un esempio. Se Mancini era uno che non le mandava a dire e si inimicava facilmente stampa e avversari, il portoghese sotto questo punto di vista è la versione potenziata del tecnico jesino. L'uomo di Setubal è il Dr. House del nostro calcio: uno che non ha freni, e fonda le basi per potersi permettere le sue clamorose uscite sulla sua straordinaria capacità di essere una macchina da risultati. Ha ragione? Ha torto? Non importa, per quelli che lui stesso chiamò "nemici" è ormai il nemico giurato, il bersaglio da colpire, il guerrafondaio di cui liberarsi il prima possibile. E quale modo migliore per liberarsi di lui, se non una stagione a "zeru tituli"?
In ultima analisi, c'è un discorso di stampo quasi psicologico, che riguarda la figura dell'Inter del pre-Calciopoli. Il quasi ventennio di insuccessi (eccetto qualche coppa Uefa) aveva trasformato la società nerazzurra in un'entità fantozziana, facendola diventare facile preda di barzellette, sfottò, slogan ironici e cori di scherno ("non vincete mai, non vincete mai"). Dopo il terremoto del 2006, la situazione si è andata ribaltando, e questo è stato un duro colpo per l'immaginario collettivo, assuefatto ormai a certe dinamiche "comportamentali". Anche questo aspetto, per quanto possa sembrare banale, nel quadro generale ha secondo me il suo discreto peso.
Cosa succederà adesso? L'Italia non nerazzurra attende sorniona, nasceranno nuovi eventi, si tiferà oggi Roma e domani Milan, e si seguirà il finale di stagione come un candidato che segue gli exit-poll durante le elezioni, aspettando al varco nuovi crolli nerazzurri.
L'aria che tira, piaccia o no, è questa, e probabilmente se ad un tifoso interista avessero offerto qualche anno fa la possibilità di vivere annate di questo tipo, coi pro e i contro del caso, avrebbe accettato senza la benchè minima riserva. A caval Donato, non si guarda in bocca..
Eh, Antonio, non è nemmeno un decimo di quello che è successo il 2006 alla Juve. Non c'è paragone, la Juve è sempre stata la squadra più odiata. Basta dire che la Juve è l'unica squadra a non avere nemmeno un gemellaggio in Italia. E' il fatto di essere la squadra più odiata è sempre stato un titolo di cui andiamo fieri.
RispondiEliminaVolevo dire una cosa sugli Juventini che non seguono il processo di Napoli. Io sono convinto che di tutti gli Juventini ci sia un terzo che conosce solo Buffon e Del Piero, un altro terzo che non vede nemmeno le partite (e non per protesta) e solo un terzo siano i veri tifosi Juventini. I 14 milioni non esistono.
Comunque hai proprio ragione sull'ultima frase: si tratta proprio di caval-donato.
P.S: Sei di Messina?
Nel mio palazzo abita un giocatore che stava al Messina in B e ora gioca al Sorrento. Non so se te lo ricordi, si chiama Silvestri, è un terzino. Mi ricordo i palloni che ci portva per la disperazione di tutti i condomini :)
Ciao Sante, torno solo ora da una tre giorni devastante di esami! :D
RispondiEliminaIo ricordo bene i tempi della Juve moggiana e del Milan dominatore in Italia e in Europa, ma sinceramente non avevo mai visto uno spiegamento di forze simile contro una squadra..forse perchè adesso c'è Facebook, e c'è un tipo di informazione diversa, ma davvero noto un'odio mai visto prima.
Ricordo comunque il murales "Grazie Borussia" che fecero a Messina (sono di lì) dopo la sconfitta della Juve, anche lì non si andava per il sottile.
Silvestri lo ricordo, in B era un discreto difensore..un mezzo dramma, quello del Messina: dopo il sogno A, i giallorossi sono tornati nella fogna, ed è stato un vero peccato, perchè uno stadio come il San Filippo in A lo hanno poche squadre..
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RispondiEliminaCredo che se facebook fosse esistito ai tempi del Milan di Capello o della Juve di Lippi i risultati più o meno sarebbero stati gli stessi, chi vince tanto dà fastidio,è sempre stato e sempre sarà così, a mio parere cosa è veramente insopportabile è la sindrome d'accerchiamento e di vittimismo che circonda il mondo nerazzurro anche di fronte a fatti evidenti a tutti ( vedi ad esempio le espulsioni pressochè ineccepibili di Inter - Samp );aggiungiamoci l'arroganza di Mou ( ok dire quel che si pensa, ma c'è modo e modo...) e l'autoproclamazione a simboli del calcio pulito ed onesto ed ecco che forse possiamo avere un quadro parziale sul perchè ci sia questo diffuso anti-interismo...ciao!
Ciao
RispondiEliminaho inserito il tuo link? sei di messina? io sto di fronte :-) VSG
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Sì sono di Messina, ma studio a Padova..grazie del backlink! :)
RispondiEliminaNo Antonio, ti assicuro che con la juve era molto peggio.
RispondiEliminaBasta pensare che ancora oggi ci sono piazze come quella di firenze che chiedono, esigono, la "degobizzazione" dei giocatori provenienti da torino.
Tanto per dire una.
CI sono piazze come roma, torino e bologna che pur di battere la Juve andrebbero pure in serie B l'anno stesso.
In più qui nella mia città negli anni comparivano scritte sui muri inneggiati alle squadre che battevano la Juve in Europa.
Non è cambiato nulla.
La differenza è che noi vincevamo perchè eravamo più forti mentre l'inter attuale ha dovuto cavalcare farsopoli per raccogliere queste briciole.
ciao
Antonio: Spero siano andati bene gli esami :-)
RispondiEliminaRicordo anche che a Milano ci furono caroselli di auto dopo la finale con il 1998... poverini, ogni tanto sentivano il bisogno di festeggiare... Il fatto è che non esisteva facebook, ora diciamo che la Juve non può essere odiata perchè è in uno stato compassionevole.
Silvestri mi ricordo che ci batteva 7 contro 1. Però tra noi dei 7 il più grande aveva 10 anni :-). Il San Filippo è bellissimo e se non sbaglio è anche uno stadio di proprietà. A Messina sono successe cose assurde, speriamo risalga subito.
NOTIZIA VERA, DATA DAL LEGALE DI MOGGI:
RispondiEliminaDopo le telefonate tra Bergamo e Facchetti , viene svelata ora, data e contenuto di una telefonata tra l'ex designatore Paolo Bergamo ed il patron dell'Inter Massimo Moratti.
Il 10 gennaio 2005 ore 12.20 Bergamo chiama Moratti, e dopo i convenevoli il designatore comunica a Moratti che avrebbe pensato a Gabriele per l'Inter e Moratti risponde che va bene...
Il 13 gennaio 2005 si giocherà Bologna-Inter di Coppa Italia, terminata con la vittoria dell'Inter per 1-3 e l'arbitro era Gabriele.
Ho la vaga sensazione di l'odio per l'inter aumenterà
@Sante
RispondiEliminaGli esami sono andati discretamente, grazie :)
Ho sentito di queste intercettazioni ma ovviamente a seconda dei siti che stai a guardare cambiano, e di molto, le versioni. Aspetto novità, per scriverci magari su qualcosa.
Però, sto Silvestri che faceva il fenomeno con voi ragazzini! Il Sanfilippo ormai è diventato stadio da concerto, è davvero una vergogna che quella squadra non sia stata salvata per qualche milione di euro, considerato che Lazio e Parma sono state risparmiate nonostante le voragini dei loro conti..
@Marco
Io continuo a pensare che siamo lì, anche se la rete dà una risonanza sicuramente maggiore.
Riguardo le piazze che pur di battere la Juve sarebbero scese in B, ora succede più o meno la stessa cosa: il Catania si gioca la finale di Champions, il Napoli da tre anni aspetta l'Inter al San Paolo per dare il 110%, il Siena si va a giocare la gara della vita, Delio Rossi che dopo il pari del Barbera esulta manco avesse vinto la coppa del mondo..insomma, la classica storia che battere la capolista vale ben più di tre punti..
@Andrea
Dopo Inter-Samp mi pare di capire che la squadra di Mou non ti vada giù :D Comunque confermo, quella sera l'errore più grande lo hanno fatto i difensori centrali dell'Inter che si sono fatti prendere per i fondelli da Pozzi, che li ha fatti giustamente cacciare fuori..
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RispondiEliminaSi Antonio, quella partita e quel contorno mi disgustarono non poco...la mia sensazione è che l'anti interismo sia causato principalmente dal clima da autentica caccia alle streghe che Mourinho alimenta senza soluzione di continuità come testimoniano le sue ultime dichiarazioni: se ha le prove che ci sia un complotto ai danni dell'Inter le raccolga, le porti agli organi di competenza e faccia scoppiare il finimondo, una persona onesta come lui stesso si definisce se è a conoscenza di un reato deve farlo perseguire...ciao!
Il clima di odio che si respira intorno all'inter è stato creato (non volutamente certo) dalla stessa società nerazzurra. Dopo calciopoli , con la loro fintissma onestà, hanno alzato la testa dopo anni ed anni di insuccessi e sconfitte brucianti. Si sono dovuti inventare farsopoli per uccider la Juve e ferire le altre. Solo cosi hanno potuto cominciare a vincere. Ma adesso sta venendo fuori la verità e se c'è una giustizia che vengano puniti anche loro. Anche il loro "santo" Facchetti che telefonava due volte la settimana. Altro che onesto e pulito.
RispondiEliminaPrima di calciopoli l'inter suscitava ilarità e quasi pena, adesso la odiano in tanti , ed a ragione.
Che poi internet ha contribuito a questo odio è fuori discussione.