Ai calabresi serviva solo vincere, e sperare in un ko del Torino domenica in casa contro il Genoa. La Lazio, reduce dalla vittoria in coppa Italia, ma anche da 4 sconfitte consecutive in campionato, ci teneva a rompere il trend negativo davanti al proprio pubblico.
L'inizio è piuttosto bloccato. Da una parte ci sono i ritmi "soft" dei padroni di casa, dall'altra la tensione della posta in palio della Reggina, che si fa vedere nei primi minuti dalle parti del rientrante Carrizo con Brienza e Carmona, ma il portiere argentino si fa trovare attento. Al 25' però ci pensa il solito Mauro Zarate a dare uno scossone ai 40mila dell'Olimpico, accorsi per salutare la loro squadra e soprattutto ormai sul piede di partenza. L'argentino riceve da Dabo, brucia tutti sullo scatto e batte Puggioni in uscita con un preciso esterno destro. Una mazzata improvvisa, dalla quale gli uomini di Orlandi non si riprenderanno praticamente più.
Anche nella ripresa la Reggina appare slegata, senza risorse, e subisce a larghi tratti il gioco della Lazio, che gestisce così il vantaggio senza nessun problema. Orlandi si gioca il tutto per tutto inserendo Ceravolo e Corradi, lasciati in panchina per non si sa quale tipo di scelta tecnica, ma ormai è troppo tardi.
Alla Reggina stavolta non è riuscita l'impresa, che forse sarebbe stata anche più clamorosa di quella compiuta con Mazzarri due anni fa (salvezza ottenuta partendo da -11). Quella squadra aveva un'identità ben precisa e calciatori di categoria, mentre a questa Reggina manca sicuramente qualcosa in tutti i reparti. L'anno prossimo, ricomincerà la corsa alla serie A dei calabresi, e c'è da scommettere che il presidente Foti cercherà di allestire una squadra subito competitiva per tornare subito nella massima serie.
Nessun commento:
Posta un commento