10 gennaio 2010

Pazza Inter? No, pazzo Siena!


E' ufficiale, il Siena per l'Inter è diventato un cliente indigesto. In una serata che per la capolista si prospettava tranquilla e dai rischi praticamente ridotti a zero, c'è voluto un mezzo miracolo per salvare l'imbattibilità interna di Mourinho e per proseguire la marcia verso lo scudetto.

Il calcio come sempre sfugge ad ogni logica, e così avviene che nel più classico dei testacoda sia la prima in classifica (nonchè miglior attacco della serie A) a vacillare pesantemente, messa sotto sul piano del gioco dal fanalino di coda Siena (nonchè peggior difesa del campionato), che solo tre giorni prima aveva preso cinque pere in casa nel derby contro la Fiorentina.

Ma il Siena, dicevamo, all'Inter è recentemente indigesto. I nerazzurri coi toscani non hanno mai perso, intendiamoci, ma non hanno mai avuto vita facile. Il primo scudetto di Mancini, vinto proprio a Siena, non fa testo tanti erano i punti di vantaggio sulla Roma, mentre tutti ricorderanno il pari interno firmato da Kharja che due anni fa per poco non faceva andare a Moratti di traverso il tricolore, poi arrivato nel diluvio di Parma.

Tante le polemiche per la vittoria di fine 2008, firmata da un gol in fuorigioco di Maicon, tanto l'amaro in bocca per Malesani dopo la sconfitta incredibile maturata ieri sera. L'attacco pesante del tecnico veronese all'arbitraggio lascia comunque il tempo che trova: il suo Siena meritava di uscire da San Siro con almeno un punto, ma Peruzzo non c'entra molto.

La punizione trasformata abilmente da uno Sneijder monumentale è un capolavoro balistico, e chiedersi se la punizione ci fosse o meno lascia il tempo che trova. Come prendersela per un calcio d'angolo inesistente da cui nasce un gol, o per i più audaci per una rimessa laterale invertita.

L'Inter ieri ha vinto semplicemente perchè, nel caos generale creato per l'assalto finale, è riuscita a imbroccare le due giocate decisive, senza mai mollare anche quando tutto sembrava ormai definitivamente perso. Il 4-1-5 finale di Mourinho è una follia tattica, ma alla fine il gol di Samuel ha reso il tecnico portoghese da folle un mezzo stratega. La fortuna rientra nelle variabili del gioco, e a quanto pare all'uomo di Setubal non fa difetto.

Guardando comunque al di là del risultato, resta la prestazione assolutamente insufficiente dei nerazzurri, incapaci di far gioco ed in preda a numerose amnesie difensive che sarebbero potute costare carissime.

Senza Cambiasso, Chivu, Eto'o, Balotelli, con Thiago Motta sempre più deludente, Maicon involuto e con Stankovic infortunato a metà gara, l'Inter si è trovata priva di punti di riferimento, e un Siena mai domo è arrivato davvero ad un passo dal colpaccio della vita. Un Maccarone da antologia (anche lui quando vede nerazzurro si infervora), l'interessante Ekdal (di proprietà della Juve) e il redivivo Reginaldo hanno messo a ferro e fuoco la retroguardia della capolista, priva del filtro dei centrocampisti e che dal lato di Quaresma (tornato inguardabile) lascia autostrade impressionanti.

Primo gol: Maccarone si fa in beata solitudine 30 metri di campo, poi lascia partire un missile su cui Julio Cesar è incolpevole. Secondo gol: Ekdal raccoglie un cross, tutto solo in mezzo all'area, e segnare lì è un gioco da ragazzi. Terzo gol: idem come sopra, Maccarone a rimorchio segna tutto solo sul cross. Insomma, una galleria degli orrori, mascherata dal rimontone finale che rievoca l'appellativo di "pazza Inter", anche se di davvero pazzo c'è stato soprattutto il Siena.

E' opinione comune che se i nerazzurri vincono gare così, allora per lo scudetto non c'è proprio nulla da fare. Io personalmente mi stacco da questo coro, perchè oltre alla banale considerazione sul numero di partite da giocare (19, cioè tantissime) c'è da considerare che se il Milan riuscirà a sbancare Torino e Firenze sarà comunque sempre a cinque punti, con lo scontro diretto in programma tra due settimane.

Ecco, diciamo che il derby potrà essere lo spartiacque del campionato, a prescindere da come andranno i prossimi impegni di Milan e Juventus: se il distacco dovesse rimanere importante, magari a due cifre, allora forse il campionato sarebbe davvero in agonia.

Chiudo con un appunto sul Milan, squadra che sta riscuotendo sempre più consensi per il bel gioco espresso e per la capacità di produrre calcio secondo una filosofia tutta nuova portata da Leonardo. Dire che il Milan è più squadra dell'Inter, che merita lo scudetto più dell'Inter (cosa che ho letto qua e là) è per il momento una cosa che lascia davvero il tempo che trova: non dimentichiamoci che prima di passeggiare sul folle Genoa colabrodo visto a San Siro, i rossoneri presero una sonora lezione dal Palermo e vinto anch'essi partite piuttosto fortunose (vedi Catania). Così come non vanno dimenticate le prestazioni dell'Inter contro il Palermo, il Genoa, la Fiorentina e soprattutto il derby d'andata: ok, era un'altro Milan, ma la differenza imbarazzante vista quella sera dovrebbe essere un punto di partenza per qualsiasi valutazione.

2 commenti:

  1. Ciao Antonio, un bel post!
    Credo che l'Inter si debba preoccuare solo di recuperare gli infortunati, perchè il gruppo è molto unito e tutti fanno di tutto per vincere, quindi c'è bisogno solo di recuperare gente come Cambiasso, che ieri avrebbe sicuramente posto delle pezze alle sbavature di una difesa che comunque si è dovuta arrangiare!
    Maicon mi preoccupa perchè lo vedo sbagliare cose semplici e non spingere con le sue efficaci percussioni, non capisco!
    Ieri è andata bene, il Bari ora è un ostacolo pericolosissimo e non possiamo permetterci di perdere punti perchè il derby è a un passo!
    Intanto il Milan ha domato la zebra, i bianconeri sembrano davvero in affanno e mi chiedo come sia stato possibile che abbiano vinto contro di noi... ;)
    ciao
    Sergio
    C'èSolol'Inter!!!|ilblog

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  2. Ciao Sergio, e grazie.

    Sicuramente le assenze pesano anche per una multinazionale come l'Inter, perchè visto lo scandaloso Thiago Motta visto dal derby in poi e gli acciacchi vari è naturale che si soffra quando mancano pedine come Cambiasso. Ciò non toglie che sicuramente la squadra sta subendo una flessione (fisiologica, oltretutto), e coi due impegni difficili alle porte (Bari e Milan), il primo posto in classifica potrà essere mantenuto solo tornando su livelli decenti.

    Domenica il Milan farà sicuramente a brandelli il Siena, a Bari sarà un'altra storia per i nerazzurri..assottigliare ulteriormente il vantaggio prima del derby complicherebbe il confronto diretto. E occhio alla cabala: il Milan le ultime due volte che ha vinto a Torino ha portato a casa il tricolore..

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