23 marzo 2009

L'Inter mantiene il +7, reti bianche al San Paolo. Torna al gol Milito

Non cambia nulla, e in fondo nessuno credeva che sarebbe cambiato qualcosa proprio oggi. L'Inter batte 3-0 la Reggina grazie ai gol di Cambiasso e Ibrahimovic, con lo svedese che firma una doppietta e aggancia Di Vaio in testa alla classifica dei cannonieri. Un gol su rigore (procurato da un ritrovato Mancini), poi un autentico capolavoro di quelli che valgono il prezzo del biglietto.

Lo svedese però dà spettacolo anche a gara finita, gettando nubi stavolta molto minacciose sulla sua permanenza all'Inter anche l'anno prossimo. Intervistato a fine gara da Sky, Ibra ha risposto così al giornalista che gli chiedeva di tranquillizzare i tifosi nerazzurri in modo definitivo: "Per adesso sono molto concentrato per vincere lo scudetto, per il prossimo anno vedremo...". Poi ha concesso il bis in conferenza stampa: "Sono molto contento di essere qui, però - ha ripetuto lo svedese - per il prossimo anno vediamo. Cosa vuol dire? Beh, vediamo in tutti i sensi". Se non sono segnali di addio, poco ci manca. Il futuro dell'attaccante adesso è davvero un rebus.

Nel posticipo del San Paolo, finisce 0-0 tra Napoli e Milan.
E' un risultato che però va stretto ai partenopei.
Un Napoli così non si vedeva da gennaio. Gli azzurri, dopo un primo tempo timido, in cui però segnano un gol valido con Hamsik annullato per inesistente fuorigioco, salgono in cattedra nella ripresa e mancano due volte il vantaggio con Zalayeta. Donadoni può guardare con fiducia al futuro dergli azzurri che tengono sotto un Milan molle e poco convincente e a bocca asciutta dopo 29 partite consecuitive con gol. Il Milan, dal canto suo, viaggia ormai sempre più nel limbo di un terzo posto che non dovrebbe essere in discussione,
vedendo allontanarsi la seconda piazza dopo la vittoria di sabato della Juve all'Olimpico.

Importante vittoria in chiave Champions per il Genoa, che a Marassi contro l'Udinese soffre, ma riesce coi gol di Sculli e Milito a centrare i tre punti. L'Udinese, mai doma, ha di che recriminare per l'operato dell'arbitro Ayroldi, in serata decisamente negativa. Il Genoa sale così a quota 51, al quarto posto solitario, col Milan che è lontano soli 4 punti.

Rimane attaccata alla corsa al quarto posto la Fiorentina, che pur giocando una delle peggiori partite della sua stagione, riesce con un gol di Mutu a vincere il derby toscano contro il Siena. Un Siena che ha sicuramente giocato meglio dei viola, ma che non è riuscito a tradurre in gol la grande mole di gioco sviluppata.

Tra le squadre del giorno, c'è sicuramente il Chievo di Mimmo Di Carlo, alla seconda vittoria consecutiva dopo l'exploit contro la Lazio all'Olimpico. Vittima di giornata un brutto Palermo, mai in partita e messo al tappeto da un gol di Luciano allo scadere del primo tempo. Gli scaligeri salgono così a 30 punti: in questo momento, sarebbero salvi.

Sarebbe salvo anche il Bologna di Mihajlovic, se finisse oggi il campionato. Il problema è che il campionato andrà avanti ancora per un pò, e i rossoblù visti al Dall'Ara questo pomeriggio non fanno certamente dormire sonni tranquilli ai propri tifosi. Squadra senza idee e senza gioco, involuta e assolutamente Di Vaio-dipendente. Il Cagliari, grande rivelazione di questo campionato, ben messo in campo da Allegri, passa 1-0 grazie ad un gol di Robert Acquafresca, e spalanca prospettive Uefa impensabili fino a qualche tempo fa.

Rimane al terzultimo posto il Torino, che cade in casa contro la Sampdoria. Il 3-1 dei blucerchiati porta le firme dei soliti Cassano e Pazzini (Sammarco il terzo marcatore), e punisce forse in modo eccessivo un Toro volenteroso, ma con dei limiti imbarazzanti. Preso un vertice in casa granata potrebbe sancire l'esonero di Walter Novellino.

Un rigore a tempo quasi scaduto di Caserta permette al Lecce di De Canio di acciuffare il pareggio al Via Del Mare contro l'Atalanta, che conduceva 2-1 grazie a una doppietta di Padoin. I salentini agganciano così il Torino, ma è una magra consolazione. La classifica attuale, per entrambe, si traduce con un termine ben preciso: retrocessione.

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