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Senza gli errori di uno sciagurato Robinho, chissà, magari oggi staremmo parlando di un'impresa rossonera a White Hart Lane. E magari, volendo spiccare un volo ancora più alto con la fantasia, potremmo anche immaginare gli orizzonti che si sarebbero spalancati ad una Roma che con il testardo Borriello trasforma il calcio di rigore e si scatena come una furia sullo Shaktar ribaltando il ko dell'Olimpico. Peccato però che questo non sia Sliding doors, e non sappiamo, realmente cosa sarebbe potuto succedere. Possiamo però decidere di guardare obiettivamente la cosa, e dire che alla fine, tutto sommato, abbiamo quello che ci meritiamo. Nè più, nè meno.
Sicuramente il Milan a Londra ha fatto tutto il possibile per ribaltare lo svantaggio, contro una formazione che ha badato più a non prenderle che ad altro. Il peccato originale sta però in quella gara d'andata, in cui una squadra amorfa è stata irretita da un'avversaria non certo irresistibile ma brava ad azzeccare il contropiede della vita su cui costruire un ritorno più morbido del previsto. Una squadra dal blasone e dalla caratura dei rossoneri deve provare a chiudere il discorso già a San Siro, dove invece il Milan non ha creato un solo pericolo alla porta di Gomes.
E poi bè, c'è la variabile Ibra, che ormai è sempre meno una variabile e più una costante: devastante e decisivo in patria, uomo in meno in Europa. Con risultati eloquenti, inappellabili: contando solo le stagioni a partire dal suo approdo alla Juventus, lo svedese ha sempre vinto il titolo nazionale (si avvia a vincere il settimo consecutivo), ma in Champions League il suo contributo è impalpabile, ed il miglior risultato conseguito nella competizione più importante è stato proprio quella semifinale persa (ironia della sorte) contro quell'Inter da cui era andato via per provare a vincere la coppa tanto agognata con il Barcellona. Insomma, mentre in campionato Zlatan diventa Superman, in Europa si trasforma in Fantozzi. La lista delle stecche dello svedese inizia a diventare lunghetta adesso: ci pensi prima di dire ancora di essere il numero uno, magari c'è un nanerottolo in Catalogna che potrebbe dissentire.
Per un Milan che perde il treno per i quarti, senza però perdere la faccia, c'è una Roma che invece naufraga completamente nel gelo di Donetsk. Un crollo totale, per una squadra che nonostante avesse di fronte la formazione meno forte del lotto è stata capace di prendere sei sberle, equamente distribuite tra andata e ritorno, con l'episodio vergognoso della gomitata di De Rossi a sporcare ulteriormente l'immagine del nostro calcio oltreconfine, che fa il paio con quella che gli costò il mondiale tedesco. Evidentemente, il ragazzo quando perde la testa, alza il gomito: le basi per una carriera da perdente ci sono tutte.
Si sperava in almeno un'impresa, un segno di vita: lo sconquassato locomotore Italia perde invece due dei tre vagoni rimasti, con l'Inter che al di là dei propositi battaglieri è attesa da un'impresa difficilissimi all'Allianz Arena. Se il miracolo in Germania non riuscirà, sarà flop totale: ed anche se di ranking UEFA ormai è inutile parlarne, pensare a dei quarti di finale con Tottenham, Schalke e Shakhtar senza neanche un'italiana è molto, molto triste.
Ieri sera ho visto la partita tra Bayer L. e Valencia sembrava una finale di championìs league altro che Milan e Roma. Vergogna per questo calcio alla deriva.ciaooo
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Villarreal forse, Yarshal :)
RispondiEliminaTra l'altro gli spagnoli hanno fatto una mezza rapina a mano armata, e a questo punto diventano i miei favoriti per la vittoria finale del trofeo.
Ci vorrà del tempo per riportare su il calcio italiano..quanto, dipenderà dalle capacità delle nostre formazioni, che ormai si inceppano con avversari di livello pari se non inferiore..il che è un bel problema.
Un saluto ;)
Te lo dicevo che la Roma con lo Shaktar aveva fatto i conti senza l'oste :)
RispondiEliminaSante, se è per questo dicevi pure che la Roma vinceva lo scudetto eh :D
RispondiEliminaScherzi a parte, avevi ragione, lo Shaktar infoltito di brasiliani si è dimostrata compagine ostica..ciò comunque non toglie nulla al fatto che la Roma fosse superiore e ci abbia messo molto, moltissimo del suo..
Antonio: vero! Sono sempre stato convinto che la Roma abbia il miglior organico al pari del milan, il problema è l'ambiente: con una rosa simile a Torino si vinceva il campionato ;)
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