17 marzo 2011

Auf Wiedersehen, Bayern!

Pandev esulta con Nagatomo   (Foto Gazzetta.it)
Ho sempre dato un grosso peso ai segnali, specialmente in competizioni come la Champions League dove, lo dico da sempre, sono i particolari a fare la differenza. E proprio sulla base di questi "segnali", credevo che alla fine del primo tempo di Bayern Monaco-Inter fossimo ormai prossimi alla scomparsa dei campioni d'Europa in carica (e con loro dell'intera bandiera italiana, alla faccia dei 150 anni di storia) dalla geografia calcistica continentale.

Già dopo la gara di andata tante nubi avevano iniziato ad ingrigire l'orizzonte, con la mezza papera di Julio Cesar che a tempo praticamente scaduto serviva a Mario Gomez su un piatto d'argento una vera e propria ipoteca per i quarti di finale, dopo che la squadra nell'arco dei novanta minuti aveva sprecato l'incredibile almeno al pari dei tedeschi. Quello che poi succede nella prima frazione di gioco all'Allianz Arena ha avuto dell'incredibile, e ben pochi ottimisti avrebbero potuto immaginare che di lì a poco questa gara sarebbe entrata di diritto nell'elenco delle imprese indimenticabili dell'intera storia nerazzurra.

Eto'o, in probabile offside, azzera l'handicap della gara d'andata dopo soli 4'. E lì, pensi, inizia un'altra gara. In effetti è vero, ma non nel senso che il tifoso interista sperava. Al 21' sembra di vedere un film già visto solo tre settimane addietro: Robben semina il panico, si accentra partendo da destra, scaglia un tiro non certo irresistibile che però innesca un nuovo paperone colossale del portierone nerazzurro, che regala di fatto a Gomez l'1-1. Due azioni di Robben, due harakiri del miglior portiere del mondo, due gol di Gomez: un segnale? "Magari no, dai".

Poi succede che sempre Robben, 10' più tardi, serva un passaggio in area che non avrebbe alcun futuro senza il tocco suicida di Motta, che lo fa diventare un assist prelibatissimo per Muller. Il campioncino tedesco chiaramente non si fa pregare di fronte a tanta grazia e batte Julio Cesar. Tirando le somme, tra andata e ritorno il parziale recita 3 gol del Bayern, di cui due regali di un portiere versione saponetta ed uno generosissimo del brasiliano naturalizzato italiano. Segnale ancora più forte che non c'è proprio nulla, ma nulla di nulla, da fare? "C'è ancora tanto tempo, chissà cosa può ancora succedere".

E infatti qualcosa succede. Succede che il Bayern nei 15' finali del primo tempo prenda letteralmente a pallonate un'Inter evidentemente traumatizzata dalla doppia vaccata di marca brasiliana, e debba ringraziare quel portiere che l'aveva sin lì affossata per un intervento da extraterrestre su Ribery. Il palo colto sulla respinta alla disperata di Ranocchia, col pallone che danzava sulla linea e Muller pronto a ribadirlo in rete, e l'occasione non capitalizzata da Robben su generoso assist dello stesso difensore nerazzurro, chiudono un primo tempo in cui tutto sommato il Bayern avrebbe potuto chiudere ogni discorso qualificazione. E questo sì che è un segnale.

Sì, perchè l'Inter inconsistente, spenta, a tratti imbarazzante del primo tempo, prende linfa vitale dallo scampato pericolo e rientra in campo con un piglio diverso. Non incanta, non produce calcio spettacolo, ma se la gioca, cosa che aveva invece rinunciato a fare dopo aver subito il gol del pari. E poi ha un campione assoluto come Samuel Eto'o, che là davanti si sbatte come un dannato, uno che da questa manifestazione non vuole uscire se non dopo aver dato davvero tutto quello che è possibile dare, ed anche di più. Uno che nei momenti difficili fa la differenza, anzichè nascondersi come qualche spilungone a cui basta segnare gol della madonna contro Lecce e Brescia per sentirsi il migliore del mondo e dell'intero sistema solare.

Sneijder, quello che a quanto pare per vincere il pallone d'oro avrebbe dovuto vincere anche al superenalotto (e non si sa se sarebbe stato sufficiente), riceve un pallone dal camerunese, scaglia un diagonale perfetto, e fa 2-2. Pandev, sciagurato come un Pancev qualsiasi, prima si divora il 2-3 e poi si frappone tra il tiro a botta sicura di Sneijder e la gloria, risultando il miglior difensore di un Bayern in palese difficoltà. Nelle case gli insulti per il macedone si sprecano, con picchi che vanno da bestemmie assortite e anche abbastanza variegate a commenti meno blasfemi che comunque al di sotto del termine "pippa" non vanno.

Il calcio però è strano, cinico, a volte incomprensibile. Succede che a 3' dal termine un immenso Eto'o vinca con esperienza un contrasto con Breno (pippone autentico, quello sì) si accentri sfruttando un bel movimento in area di Nagatomo (che ci faceva in area?) e serva proprio l'accorrente Pandev. Il sinistro di Goran stavolta è perfetto, imparabile, decisivo. Il brutto anatroccolo, nello spazio di un secondo, si trasforma in un bellissimo cigno regalando all'Inter una qualificazione clamorosa, rocambolesca, ed anche un pò fortunata. Tutti i tasselli che vedevano il Bayern proiettato ormai verso una qualificazione che pareva scritta nelle stelle, sono saltati in un sol colpo.

Inutile stare qui a parlare di tattica, di scelte giuste o sbagliate di Leonardo e Van Gaal, di come la gara è girata quando Robben, vero fuoriclasse del Bayern, ha abbandonato il campo dolorante nella ripresa. In questi 180' abbiamo visto talmente tante "fasi", talmente tante occasioni da una parte e dall'altra, che davvero sarebbe potuta finire in qualsiasi maniera senza che nessuno si sentisse derubato di qualcosa.

Il Bayern sembrava quello che, tra un rimpallo e un autogol, un anno fa iniziava di questi tempi la sua marcia trionfale verso la finalissima di Madrid. Tuttavia, dopo aver incassato il bonus costituito dai regali offerti gentilmente dalla buona sorte, avrebbe potuto letteralmente massacrare la formazione di Leonardo, e non averlo fatto è stato alla fine dei conti un peccato mortale.

L'Inter, per sua fortuna, può contare su elementi che nelle gare che contano sanno essere decisivi. Ed in attesa di Milito, elemento imprescindibile vista l'indisponibilità di Pazzini, ha ritrovato forse un Pandev che obiettivamente era stato imbarazzante fino all'87' della notte bavarese. Se questa squadra possa far strada anche in campo europeo, francamente non saprei dirlo, anche perchè beccarsi il Barça venerdì è una cosa, trovare Shaktar o Schalke un'altra.

Poco importa comunque. Nonostante le gufate di Gattuso, una rappresentante del calcio italiano nell'urna di venerdì ci sarà, e sarà la stessa che ha provato a tenere in piedi una baracca ormai allo scatafascio aggiungendo punti preziosi nel ranking uefa.

L'Inter c'è, e con lei l'Italia intera. Magari non proprio tutta, ma una buona parte, quella sì. Auf wiedersehen, Bayern.

12 commenti:

  1. Gattuso è stato più sincero di tutti, al di la delle dichiarazioni di facciata si gufa tutti ;)

    P.S. gol in fuorigioco pure stavolta

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  2. Partita da sconsigliare vivamente ai deboli di cuore. Però è stata bellissima e visto il lieto fine è una serata da raccontare ai posteri.
    Forza Inter !!!!

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  3. Sante, se c'è una cosa che a Gattuso non fa difetto è proprio la sincerità..e gli fa onore, perchè non se ne può più delle frasi pre-confenzionate, specie in situazioni come questa in cui la realtà dei fatti è abbastanza scontata.

    Perchè francamente non crederò MAI ad un Galliani che tifava Inter nella finale di Madrid, così come non crederei ad un Moratti tifoso rossonero per il bene dell'Italia e del ranking Uefa. L'importante è dirle le cose, così come stanno..il campanilismo vale anche in Europa, inutile girarci attorno.

    Riguardo il gol in fuorigioco: per come si è messa la gara pensi che abbia influito? Io penso proprio di no :)

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  4. Entius, il problema è con questi qua uno se non è debole di cuore lo diventa :D

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  5. Antonio: infatti, nessuno crede a Galliani che tifava inter o a moRatti che tifa milan, sono cavolate.

    Il gol in fuorigioco se abbia influito o meno non lo so, so che era fuorigioco e andava annullato :)

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  6. Sì, andava certamente annullato. Tuttavia, penso che nell'economia della gara abbia (per fortuna) pesato zero, visto che il Bayern fino all'87' era ampiamente qualificato :)

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  7. "L'Inter c'è e con lei l'Italia intera" ? Con lei ci saranno solo gli interisti, come d'altra parte l'inter spera di andare avanti per sè stessa e non per mantenere più alto possibile il ranking uefa dell'Italia :)

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  8. Sonic, con quella frase intendevo dire che se nell'urna di Nyon c'è una bandiera italiana, è perchè dentro c'è il bussolotto con scritto INTER MILAN (ITA).

    Poi chiaramente juventini e milanisti tiferanno contro l'Inter, come è giusto che sia..del resto, meglio dirlo chiaramente piuttosto che fare gli ipocriti, come giustamente sottolinei tu :)

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  9. :) io personalmente non tiferò contro l'inter ma nemmeno a favore anche se è BIOLOGICAMENTE inevitabile che se passerà il turno rosicherò :D

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  10. Vincerete la champions tranquilli! ^_^

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  11. Gufata CLAMOROSA :D

    Sinceramente non credo che i miracoli si ripetano, e obiettivamente se guardiamo l'Inter di oggi le due spagnole hanno qualcosa (o più di qualcosa) in più.

    Poi tutto può essere, ma nessuna squadra ha mai vinto la Champions per due anni di fila, da quando è in vigore la nuova formula.

    Staremo a vedere..

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  12. Le spagnole hanno qualcosa in più???? Va be va........ Maledette sanguisughe ^_^

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