12 aprile 2010

Che mondo sarebbe senza Galliani?


"Non parlo di arbitri, anche se ci possono essere stati degli episodi a noi sfavorevoli, ho giurato che non avrei parlato delle direzioni arbitrali. Il mio amico Florentino Perez mi ha detto che in Spagna i presidenti si sono messi d'accordo per non parlare delle decisioni arbitrali. Sarebbe bello se dall'anno prossimo anche i dirigenti italiani facessero lo stesso, tanto parlare di arbitri alla fine non serve a niente. Siamo una societa' diversa dalle altre. Abbiamo tutti gli occhi per vedere ma preferiamo stare zitti." 

Il solito, ineguagliabile Galliani. Obiettivo, puntuale, di ampie vedute, e che di Calciopoli non parla perchè ha fatto giuramento a non si sa quale santo. Del resto, di cosa dovrebbe parlare? Non c'è niente di cui parlare, e a giudicare da quanto leggo su alcuni blog che occupano inutilmente spazio nella rete, la dimensione delle nefandezze che stanno trapelando riguardo casa Milan è un qualcosa che riescono a percepire solo pochi eletti.

Andiamo per gradi, partendo dalle dichiarazioni riguardanti Milan-Catania. Il Catania, ormai salvo ma sempre agguerrito, va a San Siro e per un'ora non fa vedere palla alla squadra dell'amore, segna due reti e viene raggiunta da Borriello a 10' dalla fine, ma per Galliani a quanto pare è netta l'impronta di Orsato sulla mancata vittoria del suo Milan, che con la rosa al completo, dichiara, "non è inferiore a nessuno". Stiamo parlando della squadra che tra Inter e Manchester ha preso 13 pere al gran completo? Mi pare di sì, ma non vorrei sbagliarmi.

Ci vuole un gran coraggio, dopo aver avuto vagonate di calci di rigore a favore ed episodi arbitrali favorevoli in serie, a far trasparire il proprio disappunto per una conduzione di gara che forse avrà anche sorvolato su due calci di rigore per i rossoneri, ma che di certo non può essere presa come capro espiatorio di una squadra che dovrebbe accendere un cero a sant'Ambrogio per essere lì dov'è e non 7-8 punti più giù.

E nel frattempo, per un Milan Night che si concentra sulle problematiche della squadra Milan con la giusta ironia e grande competenza, c'è chi invece si diverte a parlare di malafede, facendo passare i rossoneri per le vittime sacrificali di turno. Tristezza, tanta tristezza.

Torniamo a Galliani comunque, che c'è sempre da divertirsi. Come dicevo prima, ha detto che ha fatto giuramento, e di Calciopoli non parla. Parliamone un pò invece, visto che ormai l'ordigno è sul punto di detonare e se le intercettazioni di Moratti e Facchetti sono materiale importante, quelle seguenti fanno gridare allo scandalo.

Tempo di elezioni in Lega, ed ecco una telefonata tra Mazzini e Moggi, nella quale entra di sponda anche Galliani:

Mazzini: "Ho sentito Galliani, voleva sapè della Ternana, la Ternana da oggi è della moglie di Longarini".
Moggi: "Ma quello era già... Non ... Non da oggi! Quello era già da diverso tempo".
Mazzini: "C'è stato ieri il passaggio delle quote dal Notaio. E... E... Fioretti resta ed ora prendono un direttore sportivo. Sono orientati a votare Galliani".
Moggi: "È già una cosa importante, questa, eh? Ad Adriano glielo hai detto?".
Mazzini: "E gli ho detto che gli creeremo un contatto in modo che possa parlare definitivamente con questi qui, che sono orientati a votare loro nonostante che Longarini sia di Ancona ma ha sui coglioni Della Valle".
Moggi: "Invece io ti volevo dire, adesso, parliamo di un'altra cosa importante. Dunque, quando io vado a Roma. Adesso voglio smettere con Carraro di cose che, in pratica, poi vanno a finire immediatamente al Coni. Perché ieri, non so se te l'ho detto, mi prende Petrucci e mi fa: dice, ma mi ha detto Franco che ti ha mandato a fanculo. Ma è proprio un ragazzetto Franco? E' vero! Io mandai a fanculo Nizzola! Non c'è niente di strano! Però queste cose da dì, se le diciamo, no, mettiamo in allarme gli avversari!".
Mazzini: "Certamente!".
Moggi: "Adesso, quello che bisogna fare è andare appresso a queste cose. Io oggi ho parlato con Giampaolo Pozzo, mi sembra di essere a buon punto. Con Cellino mi dice Galliani non ci son problemi perché lo fa votare Berlusconi".
Mazzini: "Infatti. "Infatti io mi meravigliavo che non fosse successo questo!".

Sempre a proposito di elezioni, ecco Ghirelli che si rivolge a Mazzini: "Galliani deve muoversi tramite Berlusconi” per “influenzare AN e compagnia".

Ancora Mazzini a Moggi: "Comunque stamani io ho chiamato Galliani, gli ho detto: senti, stammi bene a sentire, dico, guarda, muovi anche i tuoi padrini politici, perché, che Zamparini è di AN e che voti per Abete è veramente una cosa che non… non esiste al mondo".

Il conflitto di interessi regna sovrano a casa Milan ormai da anni. Presidente del Consiglio come proprietario, che è anche casualmente proprietario di mediaset, dove casualmente ieri sera è stata passata una telefonata di Moggi durante controcampo, che casualmente è caduta quando l'ex dirigente bianconero ha iniziato a toccare tasti pesanti durante la sua lettura di una intercettazione trascritta che riguardava proprio il Milan. E il leggendario ad dall'alopecia facile intanto alberga tranquillo in Lega Calcio ormai da anni.

E vogliamo parlare del simpatico guardalinee Puglisi, rossonero sfegatato, che prima del derby di Champions, chiama l’amicone: "L’importante è che noi riusciamo a fargli il culo a ‘sti interisti". Qualche giorno dopo Meani lo rincuora sul suo futuro: "Secondo te, perché so? Perché io sto spingendo da matti per te, no!". Lo stesso Puglisi che chiede a Meani se farà Milan-Chievo e questi che gli risponde che era stato già scelto per Parma-Sampdoria, ma che farà cambiare designazione, cosa che poi succede realmente. E si cautela pure, ridacchiando: "Tu comunque vedi di star zitto su questo cose che ti dico, eh?". Per finire gli racconta come ha istruito Babini per Milan-Chievo: “Mercoledì da intelligente come vogliono quelli lì, nel dubbio da una parte vai su e dall’altra stai giù. Poi se le cose eclatanti che vedono tutti, nessuno dice niente eh!”.

E poi le confidenze a Contini, altro guardalinee: “Io e te siamo amici, qualcosina in più me la puoi dare oh… ma va bene… il giocatore tu lo richiami invece di ammonirlo, cioè sono queste cose qui, eh…”.

Babini addirittura si spaventa. Dopo aver saputo che Meani aveva scelto i guardalinee di Milan-Chievo, lo chiama per dirgli: “Bisognerebbe rifiutarla quella partita lì, con questa designazione confermano che è tutta una porcheria [...] Ti ho detto che facciamo ridere tutta Italia con questa designazione”.

Indimenticabile la promessa a Rodomonti: "T’ho fatto anche prendere sette e mezzo da Cecere […] Comunque, guarda che mi ha telefonato il mio presidente che ti dà l’indirizzo e ti manda a fare anche a te il trapianto dei capelli in Svizzera".

Insomma, cose così, di poco conto. La lista è lunga (qui c'è altra roba), ma lui di Calciopoli non parla. Ha giurato, e non ne parla, il che è segno di grande coerenza. La stessa coerenza con la quale si presenta in sala stampa se il Milan vince, mentre diventa incorporeo in tutte le altre configurazioni possibili.

E' come la Nutella, il buon Galliani: che mondo sarebbe senza? Alla prossima.

2 commenti:

  1. LA cosa divertente è che il milan è quello che le ha sempre combinate peggio di tutti eppure riesce sempre a uscirne pulito...
    pazzesco

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  2. Marco, non vorrai smontare la "squadra piu' titolata al mondo"? :D

    Galliani ripeterebbe la sua nenia per anni, a frequenza molto maggiore di adesso!

    E poi la squadra di Berlusconi non puo' rischiare, gia' 4 anni fa la premiarono con la Champions poi vinta ad Atene..

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