20 dicembre 2009

Attenzione, Galacticos in avvicinamento


C'era una volta una squadra allo sbando, derisa da tutta Europa per lo scarsissimo rapporto qualità/prezzo offerto sui campi di Spagna e d'Europa, dopo la campagna acquisti più imponente che la memoria umana ricordi.

Facili conclusioni tratte dopo le prime figuracce avevano incenerito il lavoro di Pellegrini, triturato dalla stampa spagnola e considerato come il principale responsabile del difficile decollo di una squadra nata per vincere tutto.

Il Real Madrid, va detto, nella prima fase della stagione si era fatto notare più per la capacità di fornire gloria ad avversari nettamente inferiori, che per le vittorie conseguite. Dopo aver resuscitato il depresso Milan di Leonardo, i blancos hanno toccato il punto più basso della stagione e forse della loro gloriosa storia con l'umiliante sconfitta sul campo dell'Alcorcon, squadra della periferia madrilena e militante nella serie C spagnola. Roba da farsi prendere a pernacchie, su questo non ci piove.

Quello comunque è stato il vero spartiacque della stagione del Real: cacciare Pellegrini, in rotta coi "senatori" dello spogliatoio (Raul, Guti), oppure scegliere la strada della continuità, dando al tecnico altro tempo per risolvere le problematiche legate all'assemblare una squadra nuova di zecca. Con buona pace di Mancini e di tutti gli altri tecnici in stand-by, il direttivo ha optato per la seconda opzione, dando fiducia al tecnico e aumentandone così l'autorità al cospetto di uno spogliatoio "complicato" come quello del Real Madrid.

Pellegrini del resto non poteva essere improvvisamente diventato un brocco, dopo i grandi risultati ottenuti a Villarreal e dopo aver vinto il ballottaggio per la panchina più ambita d'Europa.

La squadra, prima senza gioco nè identità, sembra aver finalmente trovato gli equilibri tattici che le mancavano, e nonostante le ripetute assenze di Kakà fila adesso col vento in poppa e con un Cristiano Ronaldo semplicemente mostruoso, il vero ed unico insostituibile di una formazione piena di campioni.

Partiti con una sorta di 4-1-3-2 assolutamente sbilanciato, il Real si è poi andato assestando su un modulo più simile ad un 4-2-2-2 molto versatile, con Xabi Alonso e Lassana Diarra davanti alla difesa ad assolvere compiti di impostazione e copertura, e un reparto offensivo composto dai due palloni d'oro e da due tra Benzema, Raul e Higuain. El Pipita in particolare si sta guadagnando spazi importanti in questo Real, dimostrando di valere Benzema e risultando decisivo come già aveva dimostrato di essere nella scorsa stagione.

Ieri sera al Bernabeu contro il Saragozza si è assistito ad uno show a senso unico, terminato con un pesante 6-0 a favore dei padroni di casa. Senza Kakà, ancora infortunato, e Xabi Alonso, squalificato, la formazione di Pellegrini non è andata tanto per il sottile al cospetto di un avversario in evidente crisi (terz'ultimo in classifica). Schierati per l'occasione con un rombo d'emergenza, con L. Diarra vertice basso, Marcelo e Mahamadou Diarra ai lati, e Van Der Vaart dietro CR9 e Higuain, i blancos non hanno avuto difficoltà a trovare la via del gol, andando a segno due volte col "Pipita" e Van Der Vaart, chiudendo poi il "set" con una magia di Ronaldo e un gol di Benzema, entrato nel secondo tempo.

Con questo risultato galactico la formazione madrilena resta a 2 punti dal Barcellona capolista, e considerato che ha già vinto il girone di Champions League si può dire che, burrasche iniziali a parte, il Real Madrid è proprio lì dove tutti se lo aspettavano. La competizione col Barça sarà serrata, e questo lo si sapeva già, quindi considerate le difficoltà dei primi mesi essere a sole due lunghezze dai catalani non è certo un dramma.

E nel 2010, con il recupero pieno di Kakà e le nuove certezze fornite da un lavoro che inizia a dare frutti importanti, è lecito aspettarsi un Real ancora più quadrato e competitivo di quanto non lo sia già adesso, così come è lecito chiedersi dove siano adesso tutti quelli che davano già per fallito un progetto ancora in fase di rodaggio.

Prima di smontare qualcosa bisognerebbe aspettare che venga montata, altrimenti è fin troppo semplice, no?

4 commenti:

  1. A dire il vero non nutro molta fiducia nel Real, mi sembra una bella incompiuta.
    Credo che sarò un squadra inglese ancora una volta ad alzare la coppa.
    ps
    ottimi sondaggi!
    ciao

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  2. Ciao Marco, io invece vedo un Real che sta crescendo in modo esponenziale, e quando tornerà Kakà asfalterà parecchi avversari. La coppa per me è tra Real e Barça, Manchester e Chelsea hanno rafforzato anche in questo fine settimana le mie riserve sulla loro effettiva "stratosfericità".

    Promettono bene questi sondaggi..a parte l'Inter, che danno tutti per spacciata :D

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  3. Ciao Antonio,
    direi che gli sviluppi recenti del Real Madrid confermano una cosa a metà fra l'indiscrezione e l'auspicio che si era diffusa ad inizio stagione. Cioè che rispetto all'ultima sua presidenza Florentino Pérez ha mutato profilo. Continua con le spese folli ma si limita a quello, intervenendo molto meno nella gestione tecnica, lasciata nelle mani di Valdano (direttore generale) e Pardeza (direttore tecnico). Non fosse stato così Florentino avrebbe ceduto sicuramente alle prime pressioni e cacciato Pellegrini, il quale invece, scelta estiva di Valdano (che lo aveva messo secondo dopo Wenger nella sua lista, mentre Mourinho era l'opzione di Florentino), è restato saldo al suo posto.
    La squadra comincia a vedersi ora, e a me sinceramente non ha sorpreso troppo tutto il tempo che ha messo a carburare. Sebbene campioni, i giocatori nuovi sono tanti, e in più bisogna aggiungere che sono sì giocatori compatibili, ma in alcuni casi difficilmente ingabbiabili in ruoli rigidi, vedi soprattutto Cristiano Ronaldo e Kakà. Da qui tutti i tentativi di Pellegrini da un modulo all'altro fino al rombo che sembrerebbe la scelta finale (ma non è escluso che torni al 4-2-2-2 in alcune partite, con Cristiano Ronaldo più arretrato, soprattutto nelle gare di Liga contro squadre piccole).

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  4. Ciao Valentino!

    Questo aspetto della nuova gestione del Florentino bis era importante da sottolineare, ed essendo tu un grande esperto di calcio spagnolo lo hai fatto con precisione.

    La differenza sta anche nel fatto che è cambiata proprio la filosofia degli acquisti..in sintesi, il Real spende sempre una barca di soldi, ma li spende meglio.

    Anni fa avevamo assistito alla disgregazione della categoria dei mediani blancos, con le cessioni di Makelelè, Cambiasso lasciato andare via gratis, e via dicendo, salvo poi ripiegare su un Gravesen qualsiasi.

    Stavolta il Real è intervenuto massicciamente anche nei reparti di attacco e difesa, prendendo un centrocampista di equilibrio come Xabi Alonso, e due difensori made in Spain come Arbeloa e Albiol.

    Che poi abbiano preso anche CR9, Kakà e Benzema, bè, beati loro.

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