09 novembre 2011

Calciopoli, la sentenza: tutti colpevoli, almeno per adesso..


La giornata del 9 novembre 2011 è stata senz'altro quella più attesa da tutti coloro che hanno seguito il processo di Napoli nell'ambito dello scandalo Calciopoli, e l'ora X pronta a scattare alle 20 è stata affrontata soprattutto dal mondo di fede juventina come una sorta di lungo countdown in attesa di una sentenza che avrebbe in un modo o nell'altro posto un paletto pesantissimo nell'economia della vicenda.

Chi sperava in assoluzioni di massa e in una nuova alba che avrebbe portato a scenari sicuramente importanti, è rimasto senz'altro deluso. Anche se siamo solo al primo grado di giudizio, e la faccenda si protrarrà ancora per i prossimi due, le decisioni della dalla nona sezione del tribunale di Napoli sono state pesantissime:

Luciano Moggi 5 anni e 4 mesi; 
Paolo Bergamo 3 anni e otto mesi; 
Innocenzo Mazzini 2 anni e 2 mesi; 
Pierluigi Pairetto 1 anno e 11 mesi; 
Massimo De Santis 1 anno e 11 mesi; 
Salvatore Racalbuto 1 anno e 8 mesi; 
Pasquale Foti 1 anno e 6 mesi e 30mila euro di multa; 
Paolo Bertini 1 anno e 5 mesi; 
Antonio Dattilo 1 anno e 5 mesi; 
Andrea Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa; 
Diego Della Valle 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa; 
Claudio Lotito 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa; 
Leonardo Meani 1 anno e 20mila euro di multa; 
Claudio Puglisi 1 anno e 20 mila euro di multa; 
Stefano Titomanlio 1 anno e 20 euro di multa. 
Assolti Mazzei, Fazi, Rodomonti, Fabiani, Scardina, Ambrosino, Ceniccola e Gemignani.


Chiaramente, non finirà qui, e non parlo solo della prosecuzione del processo penale. Le posizioni dei tifosi erano, sono e saranno sempre le stesse, per nulla scalfite da quanto emesso ieri. Se il popolo juventino era pronto a gridare "giustizia è fatta", adesso questa giustizia su cui riponeva fiducia è bollata come marcia, putrida, vergognosa. E vale anche il viceversa, ovviamente. Perchè ognuno in fondo in questa turbolenta vicenda ha deciso di sposare solo ed esclusivamente la sua verità: quella costruita in anni di ricerche e ricostruzioni (discutibili o meno), ma che non si può sostituire a quella emessa da un organo il cui compito è proprio quello di decidere, ancora una volta.

1 commento:

  1. Come abbiamo accettato la sentenza di assoluzione al processo gea dobbiamo accettare e rispettare anche questa. In Italia purtroppo c'è il bruttissimo vizio di avere o non avere fiducia nella magistratura a seconda di se ci piacciono o meno le sentenze. AGli interisti (e non solo) fino a ieri faceva schifo la giustizia ora piace e agli juventini in contrario. Volevo dissociarmi da questo modo d'agire in attesa di leggere le motivazioni e augurandomi in che l'appello cambi per un'altra volta ancora tutte le carte in tavola.

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