Flamini batte Viviano: parte il countdown rossonero per lo scudetto (foto Gazzetta.it) |
Il Milan è campione d'Italia. Non ancora matematicamente, ma per una volta l'aritmetica è un dettaglio trascurabile, visto che ormai ai festeggiamenti manca davvero pochissimo. I rossoneri, dopo un'annata condotta in testa, hanno posto la pietra tombale su un campionato già ucciso dopo il derby (e forse mai nato) con il successo di Brescia, mentre la vittoria di oggi firmata Flamini è stata poco più che ordinaria amministrazione in quel percorso ormai tracciato che ha come punto di arrivo lo scudetto numero 18. Manca un punto, che tra l'altro potrebbe non servire se l'Inter non dovesse fare bottino pieno nelle prossime tre gare: insomma, Pazzini ha fatto riporre lo champagne in frigo, ma la questione è solo rimandata di qualche giorno.
Il successo della squadra di Allegri è, senza alcun dubbio, assolutamente meritato. Dopo qualche difficoltà iniziale, i rossoneri sono stati continui, hanno saputo soffrire nei momenti di emergenza (quando c'era fuori mezzo centrocampo e le soluzioni latitavano) e quando c'è stato da far male non hanno mai sbagliato, sbattendo sempre la porta in faccia a tutti quelli che tentavano di metterne in discussione il primato. L'eliminazione in Champions agli ottavi di finale per mano del Tottenham da un lato ha tolto al Milan il primo grande obiettivo stagionale, ma dall'altro ha permesso alla squadra di convogliare tutte le energie sul campionato, risultando più fresca delle altre al rush finale.
Come ho già scritto in passato, non ho mai creduto ad un campionato davvero aperto a sorprese di qualche tipo in chiave scudetto, anche se ammetto che la rimonta dell'Inter fino al -2 ha fatto per un attimo vacillare le mie sensazioni. Il derby era comunque l'ultimissima chiamata per un finale di stagione che fosse davvero incerto, perchè al pur eccezionale Napoli di Mazzarri non ho mai dato molte chances di centrare il bersaglio grosso.
La stracittadina milanese ha consegnato, oltre che tre quarti di scudetto, un'ulteriore verità: nei (presunti) scontri diretti per il tricolore, il Milan ha portato a casa 12 punti su 12, segnando 9 gol e subendone solo 1 (quello di Lavezzi al San Paolo, col risultato comunque sul 2-0). Insomma, se questo dato da un lato dimostra che, scontri diretti a parte, l'andatura della squadra di Allegri è stata inferiore a quella di Inter e Napoli, dall'altro è evidente come nelle gare in cui il valore della posta era doppio sia venuto fuori tutto il peso di una formazione che all'interno dei confini nostrani si è dimostrata nettamente superiore.
Credo che comunque sia, questa vittoria vada inquadrata in un contesto - ahimè - poverissimo come quello dell'attuale serie A, un campionato che nonostante tv e quotidiani cerchino in tutti i modi di confezionarci come avvincente, godibile e appassionante, è diventato una sorta di torneo di periferia al confronto di colossi come Liga e Premier.
Chiaramente questo non toglie nulla al valore dell'impresa di un Milan che ai nastri di partenza sembrava dovesse essere un passo dietro Inter e Roma, ed invece ha dominato dall'inizio alla fine. Certo è che se la migliore squadra italiana, con miglior attacco e miglior difesa, non riesce a fare mezzo gol alla quinta del campionato inglese, qualcosa vorrà dire. E per analogia, se l'attuale seconda classificata viene mandata a casa malamente da una mediocre formazione tedesca, anche questo qualcosa vorrà dire.
Sostanzialmente, in Europa serve di più. Ed il Milan, che presto festeggerà un meritatissimo 18° titolo, dovrà lavorare molto sulla qualità per sferrare tra un anno l'attacco a quell'Europa che in passato gli ha dato tante soddisfazioni: la vera sfida, per l'anno 2011/2012, sarà proprio questa.
Premier ok, la Liga è un campionato pessimo. Il Barcellona era già campione prima di iniziare senza alcun dubbio.
RispondiEliminaSi ha vinto il più continuo. Devo dire che anche io ad un certo punto avevo creduto nella rimonta di leonardo.
RispondiEliminaIntanto mi goda questa settima posizione :) ci vuole classe anche per questo.. ahah
un saluto
@Absinto
RispondiEliminaLa Liga ha due squadre che in questo momento sono due spanne superiori alle nostre migliori formazioni. E il Napoli, terzo da noi, è stato mandato fuori dal Villarreal, per l'appunto spagnola. Sul fatto che stia diventando un brutto campionato ti dò ragione, ma che il tasso tecnico sia superiore al nostro non ci sono dubbi, credo.
@Marco
Su, che Mazzarri è in arrivo :)
Saluti!
www.pianetasamp.blogspot.com
RispondiEliminaDiciamo che a vincere lo scudetto sarà la...meno peggio...l'Inter ha buttato via praticamente l'intero girone d'andata altrimenti a livello complessivo di organico secondo me i nerazzurri sono superiori, per l'Europa comunque i rossoneri avranno bisogno di non pochi innesti per poter arrivare in fondo alla competizione...ciao!
Campionato tra i più brutti degli ultimi anni vinto dalla squadra meno peggio. Scudetto comunque meritato. Quando serviva hanno dimostrato di essere più forti dei vari Inter, Napoli, Juventus.
RispondiEliminaDa sempre sono convinto di una cosa: gli scudetti li vincono i portieri.
RispondiEliminaE' bastato un Julio Cesar non all'altezza dei campionati precedenti, per facilitare il compito dei rossoneri.
Mi permetto di non essere d'accordo sul "primo obiettivo stagionale", riferito alla Champions.
Secondo me il Milan quest'anno ha puntato tutto sul campionato (la campagna acquisti di Gennaio ne è stata una conferma: buoni giocatori da non poter schierare in europa), la mancata qualificazione col Tottenham non è stata vissuta come una tragedia, anzi, nella gara di ritorno il Milan ha fatto di tutto, tranne che tentare di vincere quella partita (e secondo me ne aveva tutte le potenzialità).
Mi viene da sorridere ripensando a tutte le dichiarazioni dei vari allenatori nel corso della stagione: partendo da Reja, passando per Mazzarri, fino a Leonardo, tutti, a turno, si sono candidati come vincitori del titolo. L'unico che pensava solo a far giocare i suoi, è stato Allegri.
Miky, quella sui portieri è una grande verità, fermo restando che serve una squadra all'altezza dell'obiettivo. A parità di valori, poi, è spesso il portiere a fare la differenza quanto e a volte anche più di un attaccante: basti pensare ai miracoli di Julio Cesar un anno fa, specialmente in Champions, importanti quanto i gol di Milito. Abbiati quest'anno è stato super, e il Milan ha beneficiato di quei 5-6 punti poi decisivi per la conquista del tricolore: in un derby dominato, la parata su Motta è stata assolutamente fondamentale, ad esempio.
RispondiEliminaRiguardo la Champions, bè, Galliani sbandiera ai quattro venti che è sempre il primo obiettivo del Milan, e credo lo fosse anche quest'anno. Chiaro che poi, una volta appurato che la squadra non fosse ancora all'altezza dell'obiettivo, il Milan abbia preferito puntare sullo scudetto.
Durante la fase della "remuntada", c'è stata una sorta di campagna di "demilanizzazione" a mezzo stampa, dopo che per mesi venivano fatti pompini (scusami il termine) a Ibra, Robinho e compagnia cantante. Sembrava che improvvisamente il tricolore fosse diventato un affare tra Inter e Napoli, sebbene in testa ci fosse ancora il Milan. E' la stampa italiana comunque, nulla di nuovo sotto il sole ;)
Ciao!