23 febbraio 2010

La regola del sospetto..

 
La stangata memorabile inflitta all'Inter dopo i fatti di sabato sera dà certamente ancora più pepe al campionato, accrescendo il fattore incertezza che dopo il derby di ritorno sembrava aver raggiunto i minimi storici anche per quest'anno. Poco da dire, le squalifiche erano nell'aria e domenica i nerazzurri affronteranno la complicata trasferta di Udine con gli uomini contati e senza il proprio allenatore per 3 turni.

Vorrei smontare l'idea del complotto, perchè non credo assolutamente a questa possibilità, ma vorrei allo stesso tempo fare luce su alcuni aspetti.

Come ho detto nel post precedente, non c'è da demonizzare l'operato di Tagliavento sabato sera (come ho visto su alcuni blog), ma allo stesso tempo prendo le distanze dalla beatificazione ricevuta dal direttore di gara su Sky Sport, poco dopo il fischio finale. Concentriamoci sull'episodio chiave, da cui sono nate manette, squalifiche e parapiglia negli spogliatoi: l'ammonizione di Pazzini.

Continuo a dire, a distanza di giorni, che l'intervento dell'attaccante doriano era da sanzionare (seguendo il metro di giudizio di Tagliavento) con il rosso diretto, perchè ritengo che assestare un calcione a palla lontana ad un difensore che ti urta nella foga di tornare verso la sua posizione è un comportamento che fornisce tutti gli estremi per l'espulsione. Così non è stato, e da quella che a mio parere è stata l'unica sbavatura della prestazione del direttore di gara è nato tutto quello che sappiamo. Mi pare anche inutile aggiungere che Mourinho ha esagerato, e che quello che è successo i nerazzurri coinvolti se lo sono cercato, ma ciò non  toglie che tutto provenga da quella che è stata, ai miei occhi, una mancanza di uniformità di giudizio.

Comunque sia, Tagliavento esce dal campo e da più parti viene applaudito per la direzione di gara inflessibile e per nulla assoggettata al blasone diverso delle due formazioni, il che ovviamente in Italia è considerata merce rarissima. E cosa va a succedere 24 ore più tardi? In Bari-Milan non viene assegnato un rigore grande come una casa al Bari, con tanto di espulsione susseguente per doppio giallo a Bonera.

Senza nulla togliere alla grande prestazione del Milan, riconosciuta dallo stesso Ventura, se al 27' del primo tempo un Gava tutt'altro che impavido avesse concesso quel rigore solare si sarebbe creata una situazione tutt'altro che simpatica, per i rossoneri: probabilmente sotto di un gol, probabilmente sotto di un uomo e costretti a togliere un uomo d'attacco per risistemare la falla che si sarebbe venuta a creare in difesa. Avrebbe vinto? Chi lo sa, sta di fatto che in una situazione non difficile da valutare, ma assolutamente cruciale, è successo l'esatto opposto di quanto accaduto la sera prima a San Siro.

La tanto decantata "legge di compensazione" secondo la quale a fine anno torti e favori si bilanciano, è un teorema che francamente non mi ha mai entusiasmato e lo vedo solo come luogo comune che alla fine nella pratica non ha nè un riscontro, nè un senso. Andate a chiedere per esempio alla Lazio di Eriksson scippata all'ultima giornata dello scudetto 1998-99, se quel contrasto Mirri-Salas era "compensazione".

Con questo cosa voglio dire? Semplicemente che non c'è nessun complotto anti-Inter, la quale ha avuto torti arbitrali nell'ultimo periodo, ma che è stata sicuramente avvantaggiata in altre situazioni (vedi Chievo), mentre dati ed episodi alla mano devo riconoscere che la bilancia di casa rossonera pende ancora in modo netto da una sola parte.

Partendo da Milan-Roma dell'andata, gara in cui i rossoneri uscirono da un'apnea totale grazie a due regali del direttore di gara, alla gara del San Nicola, diversi sono stati gli arbitraggi pro-Milan a far discutere (derby di ritorno compreso), così come ha fatto discutere questo Fiorentina-Milan finito al 24 febbraio in barba alle canoniche 3 settimane di slittamento per le gare rinviate. Non ricordo, sinceramente, episodi importanti a concorrere per il tanto decantato "bilanciamento".

Nessuna congiura annunciata, intendiamoci. Chiaro che però certe situazioni vadano considerate, riviste e magari messe a posto, perchè se da un lato è vero che l'incertezza aumenta l'interesse attorno al prodotto campionato, è anche vero che ci sono un insieme di fattori (ad esempio, un vicepresidente di Lega che è vicepresidente vicario di un club) che, se dovessero persistere, ne minerebbero una credibilità già più volte fatta a pezzi.

9 commenti:

  1. ottimo intervento ma soprattutto ottimo film!

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  2. Grazie, ma l'averlo visto ieri sera in tv è stato di grande aiuto per la scelta del titolo :D

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  3. Mi sorprende che non hai citato i continui regali alla rubentus! Da non sottovalutare.

    Un saluto, Vincenzo.

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  4. Vincenzo, regali o no la Juventus è una squadra che non lotta per il tricolore, ma per un posto nelle prime 4..e credo che difficilmente l'obiettivo si modificherà in queste ultime 13 giornate..

    Ciao!

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  5. Beh Antonio scusa ma che centra? Se la ruben stesse ancora in lotta tutti queste errori peserebbero di più? Furti sono e furti rimangono.

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  6. Ma sai Vincenzo, credo che una cosa sia beneficiare di errori arbitrali in chiave scudetto, un'altra beneficiarne in chiave quarto posto.

    L'importanza della posta in palio da sempre dà rilevanza maggiore agli errori che ne condizionano il conseguimento..fermo restando che un errore è un errore, a qualsiasi livello.

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  7. Chiedilo alla Lazio o al Genoa se quegli errori non contano :P

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  8. Che dire! diciamo che il rigore su Alex proprio non c'era, almeno per quanto riguarda la Lazio. Benficiare di errori a discapito di una squadra in zona retrocessione non è il massimo...cmq! un saluto laziale a tutti

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  9. mamma mia vicenzo corri dalla maestrina a piangere contro la juve sporca e cattiva.. ma lo notte ti sogni moggi dentro al letto? ;)

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