"Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget" (Johann Cruijff)
29 giugno 2009
Rimonta verdeoro, si infrange il sogno americano
I verdeoro regalano un tempo, poi tirano fuori la classe e la qualità che da sempre li contraddistingue. E riescono a raddrizzare una gara che gli episodi sembravano indirizzare verso l'imponderabile.
Alla prima occasione infatti gli americani colpiscono, cinici come già la Spagna aveva avuto modo di provare. Cross di Spector dalla destra, Dempsey si inserisce in area e colpisce di destro incrociato al volo anticipando Lucio: Julio Cesar è battuto, ed è 1-0. Il Brasile reagisce rabbioso, e si riversa nella metà campo americana, trovando sempre Howard sulla propria strada.
E come nei migliori psicodrammi calcistici, arriva il letale contropiede statunitense. Perfetto, da manuale del calcio. Tre passaggi, palla a Donovan, che non sbaglia: il 2-0 è servito, il Brasile è sotto shock. E rischia, tanto, perchè pochi minuti più tardi Altidore si divora il 3-0.
Peccato mortale, perchè dopo 1’ della ripresa il Brasile ha già riaperto la partita. Merito di una prodezza di Luis Fabiano, che si gira di sinistro al limite dell’area e dimezza lo svantaggio. Il Brasile adesso insiste, e Kakà di testa va vicinissimo al pareggio con un colpo di testa che si stampa sulla traversa: il sospetto è che la palla entri, ma l'arbitro non è di questo avviso.
L'ex rossonero però continua il suo show personale, e disegna il 2-2 con una straordinaria azione personale: se na va palla al piede sulla sinistra, mette dentro per Robinho che sbaglia incredibilmente un gol fatto, ma non così Luis Fabiano che di testa sulla respinta della traversa ristabilisce l'equilibrio, oltre a prendersi il trono dei marcatori della competizione (5 reti).
L'assalto della squadra di Dunga prosegue, e di testa su angolo il capitano Lucio sigla il sorpasso definitivo. Il difensore del Bayern scoppia in lacrime, dopo un torneo straordinario disputato su livelli altissimi. Al fischio finale, esplode la gioia dei sudamericani, che evidentemente a questa competizione di carattere "amichevole" tenevano parecchio.
La Confederations Cup, per la terza volta, è del Brasile, che si impone in Sudafrica ad un anno dal mondiale. L'anno prossimo, i favoriti saranno ancora loro.
25 giugno 2009
Spagna fuori, firmato USA
Alla Spagna costano cari i primi gol subiti nella competizione, al termine di una gara fumosa che forse le "Furie Rosse" pensavano di poter vincere senza soffrire troppo. La prestazione gagliarda degli USA ha invece messo a nudo i punti deboli di una formazione che strutturalmente soffre le formazioni arcigne e ben chiuse (si era già visto con l'Iraq), e non ha certamente nel pacchetto arretrato il suo punto di forza. Due errori di Capdevila e Ramos sono costati i gol di Altidore e Dempsey, e addio finale col Brasile.
Il dato che emerge da questo surrogato di quello che sarà Sudafrica 2010 è il seguente: ad un anno dal mondiale, non c'è una squadra che sembra poter imporre il suo dominio nella competizione. Anche il Brasile presenta problemi che sono stati evidenziati all'esordio con l'Egitto e poi abilmente coperti dalle prestazioni scintillanti contro USA e Italia: al cospetto di squadre "toste" (non certo la molle Italia vista fin qui), i verdeoro possono andare in tilt.
Gli azzurri hanno ancora un anno di tempo per tornare competitivi e potersela giocare con tutte le altre rappresentative. Tra un anno ci saranno anche Germania, Francia, Inghilterra, Olanda, Argentina: facciamo in modo di esserci anche noi.
22 giugno 2009
The day-after: l'Italia è da ricostruire
Buffon, prima della debacle di Pretoria, diceva che "noi possiamo battere non solo il Brasile, ma Brasile, Spagna e poi di nuovo Brasile". La verità è che questa Italia, con questi giocatori e le scelte quantomeno bizzarre di Lippi non batte proprio nessuno. E il problema, ad oggi, è strutturale.
A Berlino non abbiamo incantato, ma abbiamo vinto grazie alle splendide, disumane prestazioni di Buffon, Cannavaro, Materazzi, Grosso, Zambrotta, Pirlo. Gli anni però passano, e si deve fare i conti con la carta d'identità che vede questi calciatori oltre la trentina e in piena parabola discendente. Buffon rimane un gran portiere, ma non è il miracoloso superman di qualche anno fa, Cannavaro e Materazzi (36 anni per uno) sono sul viale del tramonto (oltre che potenziali riserve nelle loro squadre di club), mentre Grosso e Zambrotta risentono anch'essi della difficoltà di ripetersi a livelli d'eccellenza, e da stantuffi inesauribili si sono ridotti a onesti terzini senza infamia nè lode.
Non c'è stato un completo ricambio generazionale, specialmente nei settori che una volta erano il fiore all'occhiello di tante nostre gloriose nazionali: difensori e portieri. E se per quanto riguarda l'estremo difensore possiamo ancora contare su Buffon per un altro paio d'anni, il problema difesa è scottante. Ci siamo presentati in Sudafrica con Chiellini-Legrottaglie-Cannavaro-Gamberini-Santon-Dossena-Grosso-Zambrotta: obiettivamente, un pacchetto arretrato mediocre, che non ha trovato in Chiellini quel perno in cui si faceva affidamento e che ha fatto acqua da tutte le parti. In Germania, usciva Nesta ed entrava Materazzi: ieri, l'avvicendamento Legrottaglie-Cannavaro ha contribuito al disastro di Pretoria.
Le scelte di Lippi nel complesso non hanno mai convinto già dal principio, quando è stata stilata la lista dei convocati per il volo in Sudafrica. Toni, bomber straordinario (e di cui sono sempre stato un sostenitore), è impresentabile, anche se pure in quel ruolo le alternative non abbondano; idem con patate per Camoranesi (assolutamente inutile), quasi irritante. In compenso, abbiamo Cassano e Pazzini che scalpitano e vengono sistematicamente ignorati dal ct, specialmente il barese. Ridotte al minimo sindacale le bizze caratteriali, l'attaccante della Samp porterebbe qualità e assist a fiumi in una nazionale che pecca anche sotto quel profilo. E anche D'Agostino e Foggia (tra i più positivi elementi della serie A appena conclusa) avrebbero innalzato il livello qualitativo azzurro, oltretutto in un centrocampo che vive di Pirlo e De Rossi. Lippi, evidentemente, la pensa in modo diverso, anche se parla di ricostruzione.
E facciamola, questa ricostruzione, perchè anche se tra un anno non vinceremo il mondiale figuracce del genere vanno evitate assolutamente. I cicli finiscono, ma possono anche continuare: basta capire quando è il momento di voltare pagina.
17 giugno 2009
Confederations Cup: il punto sulla prima giornata
Roboante la vittoria all'esordio della Spagna di Del Bosque, che infligge un pesante 5-0 alla Nuova Zelanda, che aveva ben figurato nell'amichevole contro gli azzurri pochi giorni prima: alla tripletta di Torres sono seguiti i gol di Fabregas e Villa. Le furie rosse, campioni d'Europa in carica, sembrano essersi scrollate di dosso la fastidiosa etichetta di belli e perdenti, che ne aveva contraddistinto le partecipazioni alle principali rassegne continentali e intercontinentali.
Gli iberici adesso hanno acquisito consapevolezza dei propri mezzi, e soprattutto hanno trovato un mix di qualità assoluta che li rende probabilmente la nazionale più completa al mondo. Nessuna nazionale ha un centrocampo completo come quello composto da Xavi, Fabregas, Iniesta e Silva, in pochi hanno davanti due bocche da fuoco come Torres e Villa. Tra un anno potranno puntare al bersaglio grosso, nel frattempo il primo posto nel girone (molto facile, va detto) è pressochè certo. A contendersi il secondo saranno, oltre ai neozelandesi, i padroni di casa e l'Iraq, che nella gara d'esordio hanno pareggiato 0-0.
Nel girone B, al comando Brasile e Italia, che hanno avuto ragione rispettivamente di Egitto e Stati Uniti, pur con qualche patema di troppo.
I verdeoro di Dunga si impongono solo allo scadere sull'Egitto, capace di rimontare la seleçao sul 3-3, per poi arrendersi ad un discusso rigore di Kakà. Il neo-madridista aveva aperto le marcature con un numero da giocoliere, e sembrava spalancare le porte a una facile vittoria. Brilla però la stella dell'egiziano Zidan, attaccante interessantissimo del Borussia Dortmund, che di testa infila un incolpevole Julio Cesar. Il Brasile reagisce, e si porta sul 3-1 prima del riposo, coi gol di Luis Fabiano e Juan, entrambi su azione di corner. Nella ripresa i sudamericani provano ad amministrare il risultato, ma la loro difesa è davvero inguardabile: Shawky al 53' riapre improvvisamente la gara, Zidan poi segna un gol splendido regalando il pareggio ai faraoni. Il rigore di Kakà al 90' toglie dall'impaccio Dunga, che però avrà di che riflettere, specie sulla fase difensiva.
L'Italia di Lippi, dopo un primo tempo da galleria degli orrori, risorge nella ripresa e grazie all'innesto di Giuseppe Rossi ribalta il vantaggio statunitense di Donovan (rigore per un ingenuo fallo di Chiellini su Altidore). Il ct presenta una formazione senza nè capo nè coda: Camoranesi, impresentabile, non ne azzecca una come esterno del tridente offensivo, Gattuso, lontano da una forma accettabile, non ringhia, Iaquinta pesta i piedi a Gilardino. E gli USA più volte potrebbero impallinarci, nonostante l'espulsione di Clark li lasci in dieci già al 32' del primo tempo. Nella ripresa la musica cambia: Rossi e Montolivo rilevano proprio Camoranesi e Gattuso, e portano elettricità alla manovra. Il campioncino lasciato colpevolmente emigrare in Spagna si inventa un sinistro imparabile da 25 metri, De Rossi sigla il sorpasso, e in chiusura Pirlo si esibisce in un numero da circo servendo a Rossi il pallone del definitivo 3-1. Scampato pericolo, per oggi. Questa nazionale deve però ripartire da volti nuovi: nell'undici titolare, c'erano ben nove reduci da Berlino, e gli anni passano.
14 giugno 2009
Confederations Cup, si parte!
La competizione è nata nel 1992 come torneo amichevole su invito, mentre a partire dal 1997 è stata organizzata dalla Fifa prima con cadenza biennale e poi quadriennale (dal 2005) nell’anno che precede il mondiale. Oltre che testare la qualità e il potenziale delle squadre in campo è anche un’occasione per verificare le strutture degli stadi e come procede l’organizzazione del Mondiale. L’ultima edizione è stata vinta dal Brasile che nel 2005 ha battuto il finale l'Argentina per 4-1.
L'Italia campione del Mondo partecipa alla competizione per la prima volta, come nazione detentrice del trofeo mondiale, alzato da Cannavaro nella notte di Berlino: gli azzurri sono inseriti nel girone B con Stati Uniti (campioni del Nord e CentroAmerica), Brasile (vincitore della Coppa America) ed Egitto (vincitore della Coppa d'Africa). Nel girone A troviamo invece la Spagna campione d’Europa, Sudafrica (organizzatore), Nuova Zelanda (campione di Oceania), e Iraq (campione d’Asia).
Oggi alle 15 in fischio d'inizio, si chiude il 28 giugno con la finale. Ecco il calendario completo della manifestazione (gli orari sono riferiti al fuso orario italiano)
GRUPPO A:
- 14 giugno, ore 15 (Johannesburg) Sudafrica-Iraq;
- 14 giugno, ore 19.30 (Rustenburg) Nuova Zelanda-Spagna;
- 17 giugno, ore 15 (Bloemfontein) Spagna-Iraq;
- 17 giugno, ore 19.30 (Rustenburg) Sudafrica-Nuova Zelanda;
- 20 giugno, ore 19.30 (Johannesburg) Iraq-Nuova Zelanda;
- 20 giugno, ore 19.30 (Bloemfontein) Spagna-Sudafrica.
GRUPPO B:
- 15 giugno, ore 15 (Bloemfontein) Brasile-Egitto;
- 15 giugno, ore 19.30 (Pretoria) Stati Uniti-ITALIA;
- 18 giugno, ore 15 (Pretoria) Stati Uniti-Brasile;
- 18 giugno, ore 19.30 (Johannesburg) Egitto-ITALIA;
- 21 giugno, ore 19.30 (Pretoria) ITALIA-Brasile;
- 21 giugno, ore 19.30 (Rustenburg) Egitto-Stati Uniti.
SEMIFINALI:
- 24 giugno, ore 19.30 (Bloemfontein) 1A-2B;
- 25 giugno, ore 19.30 (Johannesburg) 1B-2A.
FINALE TERZO POSTO:
- 28 giugno, ore 14 (Rustenburg).
FINALE PRIMO POSTO:
- 28 giugno, ore 19.30 (Johannesburg).
Favorite d'obbligo Italia, Spagna e Brasile, coi verdeoro di Dunga che forse partono con un leggerissimo vantaggio sulle altre due nazionali. Occhio alla Spagna di Del Bosque comunque, mai così competitiva come negli ultimi due anni: hanno un centrocampo e un attacco da paura.
Queste le rose delle tre grandi favorite
ITALIA
Portieri: Marco Amelia (Palermo), Gianluigi Buffon (Juventus), Morgan De Sanctis (Galatasaray)
Difensori: Fabio Cannavaro (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Andrea Dossena (Liverpool), Alessandro Gamberini (Fiorentina), Fabio Grosso (Lione), Nicola Legrottaglie (Juventus), Davide Santon (Inter), Gianluca Zambrotta (Milan)
Centrocampisti: Mauro German Camoranesi (Juventus), Daniele De Rossi (Roma), Gennaro Gattuso (Milan), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Angelo Palombo (Sampdoria), Andrea Pirlo (Milan)
Attaccanti: Alberto Gilardino (Fiorentina), Vincenzo Iaquinta (Juventus), Simone Pepe (Udinese), Fabio Quagliarella (Napoli), Giuseppe Rossi (Villarreal), Luca Toni (Bayern Monaco)
SPAGNA
Portieri: Iker Casillas (Real Madrid), Diego Lopez (Villarreal), José Manuel Reina (Liverpool)
Centrocampisti: Xabi Alonso (Liverpool), Sergi Busquets (Barcellona), Santiago Cazorla (Villarreal), Francesc Fabregas (Arsenal/Ing), Xavi Hernandez (Barcellona), Pablo Hernandez (Valencia), David Silva (Valencia), Albert Riera (Liverpool)
Attaccanti: Juan Manuel Mata (Valencia), Fernando Llorente (Athletic Bilbao), Daniel Guiza (Fenerbahce), David Villa (Valencia), Fernando Torres (Liverpool)
BRASILE
Portieri: Gomes (Tottenham), Julio Cesar (Inter), Victor (Gremio)
Difensori: Alex (Chelsea), Andres Santos (Corinthians), Daniel Alves (Barcellona), Juan (Roma), Kleber (Internacional), Lucio (Bayern Monaco), Luisao (Benfica), Maicon (Inter)
Centrocampisti: Anderson (Manchester United), Elano (Manchester City), Felipe Melo (Fiorentina), Gilberto Silva (Panathinaikos), Josuè (Wolfsburg), Julio Baptista (Roma), Ramires (Cruzeiro)
Attaccanti: Luis Fabiano (Siviglia), Nilmar (Internacional), Pato (Milan), Robinho (Manchester City)
Colpo del Milan, preso Cissokho! No per Hernanes, si avvicina Dzeko
Il Milan con questo colpo si garantisce un giovane di ottime prospettive, che può giocare indifferentemente sia a destra che a sinistra e si inserisce perfettamente nel progetto tattico rossonero, che prevede con un 4-3-3 particolarmente offensivo partendo proprio dai terzini di fascia.
Non arrivano buone nuove sul fronte Hernanes, il centrocampista del San Paolo che tanto piace a Leonardo (ma anche all'Inter). Secca e ironica la risposta del direttore generale del San Paolo Joao Paulo de Jesus Lopes alla domanda su quanto abbia offerto il Milan per il calciatore (che secondo Dunga è "Pirlo più Gattuso"): "Prima di avere una risposta devo vedere quanto costa una cassa di banane..Dico così perchè questo è ciò che il Milan vorrebbe pagare per il nostro giocatore. Lo stesso vale per Miranda (difensore centrale che interessa ai rossoneri)". "Da ciò che ci risulta, il Milan ha chiuso la stagione con un passivo record, e credo che nemmeno con tutto il ricavato dalla cessione di Kakà riuscirà a colmarlo. Per questo penso che se ci sarà qualche opportunità interessante per noi ed Hernanes e Miranda sia più realistica l'ipotesi della Spagna". Spagna, sempre loro. Il direttore generale ha aggiunto che per la stella brasiliana ci vuole una cifra sui 40 milioni di euro: cifre da Real, insomma.
Arriva una schiarita sul fronte Dzeko, altro obiettivo di Via Turati graditissimo a Leonardo. Negli ultimi giorni i dirigenti del club campione di Germania avevano sparato alto e chiuso ogni margine di trattativa col Milan, che ha già il sì del giocatore.
La svolta è giunta venerdì mattina, con l’attesa apertura del Wolfsburg. A breve Adriano Galliani, che ha precisato che "se Dzeko si muoverà, verrà certamente al Milan", viaggerà in Germania per entrare nel vivo della trattativa per il vice-capocannoniere della Bundesliga. I rossoneri puntano a non spendere più di 20 milioni, il Wolfsburg ne vuole 30: probabile un accordo a metà strada.
13 giugno 2009
Ibra vale Kakà e Cristiano Ronaldo insieme? No, nè l'uno, nè l'altro..
"Ibrahimovic vale quanto Kakà e Cristiano Ronaldo messi insieme". Ovvero, sommando gli esborsi del Real Madrid per portare alla casa blanca i due fuoriclasse, circa 170 milioni di euro.
Follia. Pura follia. Ibrahimovic è un fuoriclasse, ma non vale nè Kakà, nè Cristiano Ronaldo. Perchè? Semplice.
Kakà e Ronaldo hanno già vinto la Champions League, risultando assolutamente decisivi per le sorti di Milan e Manchester Utd. Lo svedese, quando si esce dal perimetro nazionale, non è decisivo nè col club (Inter o Juve che sia), nè con la nazionale. Kakà e Ronaldo hanno già vinto il pallone d'oro, Messi vincerà il prossimo. Ibrahimovic, ora alla soglia dei 28 anni, non ha finora avuto i requisiti per vincere il prestigioso premio che sogna da anni.
Non basta vincere il titolo di capocannoniere in Italia, quando poi sistematicamente non la butti mai dentro in Europa. Non basta contribuire in modo decisivo alla conquista degli scudetti, per poi non superare mai gli ottavi della competizione che tutti vogliono vincere e che dà maggior visibilità nel palcoscenico europeo.
Intanto Laporta, chiamato a rispondere al faraonico mercato delle merengues, nicchia e pensa a Ribery e ai rinnovi di Eto'o e Tourè (guarda caso, le pedine che Moratti richiede per sbloccare la trattativa). I vertici blaugrana vogliono pensarci bene, prima di far decollare una trattativa che potrebbe essere più simile a un braccio di ferro, dove da un lato c'è la consapevolezza dei campioni d'Europa di avere dalla loro la volontà del giocatore e che comunque Ibrahimovic sarebbe un gran colpo, ma non una necessità primaria (100 gol nella scorsa Liga parlano chiaro a tal proposito), mentre dall'altro lato c'è un Moratti sornione che non chiude nessuna possibilità e non fa mistero del fatto che se arriverà la giusta offerta Ibra partirà, ma senza svendite nè saldi di inizio stagione.
Se Florentino Perez nel suo folle piano galactico ha deciso di prendere Kakà e Ronaldo spendendo cifre fuori dal mondo, e non ha provato neanche a bussare da Moratti per coprirlo di milioni e portarsi a casa lo svedese scontento, anche qui un motivo ci sarà. Ed è sempre quello di cui sopra: Ibrahimovic non vale nè Kakà, nè Cristiano Ronaldo.
12 giugno 2009
Sudafrica 2010: i risultati della zona Europea
Questa la situazione girone per girone.
GRUPPO 1
La Svezia di Ibrahimovic è quasi fuori dalla rassegna sudafricana. La sconfitta interna contro la Danimarca rende quasi inutile il susseguente 4-0 contro Malta (a segno anche l'attaccante nerazzurro). Non sta bene neanche il Portogallo, che nonostante la vittoria di sabato in Albania rimane sempre a -4 dall'Ungheria seconda. Il tempo stinge, ma con quattro giornate da giocare ancora può succedere tutto.
Sabato 6 giugno
Svezia - Danimarca 0 - 1 (22' Kahlenberg)
Albania - Portogallo 1 - 2 (27' Almeida, 28' Bogdani, 90' Alves)
Mercoledì 10 giugno
Svezia - Malta 4 - 0 (22' Källström, 52' Majstorovic, 56' Ibrahimovic, 58' Berg)
Squadra | G | V | N | P | F | S | DR | PT |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Danimarca | 6 | 5 | 1 | 0 | 13 | 2 | +11 | 16 |
Ungheria | 6 | 4 | 1 | 1 | 8 | 2 | +6 | 13 |
Portogallo | 6 | 2 | 3 | 1 | 8 | 4 | +4 | 9 |
Svezia | 6 | 2 | 3 | 1 | 6 | 2 | +4 | 9 |
Albania | 8 | 1 | 3 | 4 | 4 | 8 | -4 | 6 |
Malta | 8 | 0 | 1 | 7 | 0 | 21 | -21 | 1 |
GRUPPO 3
La Slovacchia sbriga facilmente la formalità San Marino, con un corposo 7-0, ed è sempre più prima nel girone. L'Irlanda del Nord, seconda e con una partita in più, è a -2.
Sabato 6 giugno
Slovacchia - San Marino 7 - 0 (3',32' Cech, 12' Pekarik, 35' Stoch, 42' Kozak, 63' Jakubko 68' Hanzel)
GRUPPO 4
La Russia di Guus Hiddink passa in Finlandia ed elimina di fatto gli scandinavi dalla corsa alle prime due posizioni. Il 3-0 maturato in terra finnica porta i russi a un punto dalla Germania capolista e alimenta il testa a testa per il primo posto nel girone. Per Finlandia e Galles, inutili le vittorie di sabato su Liechtenstein e Azerbaigian.
Sabato 6 giugno
Finlandia - Liechtenstein 2 - 1 (13' Frick, 33' Forssell, 71' Johansson)
Azerbaigian - Galles 0 - 1 (41' Edwards)
Mercoledì 10 giugno
Finlandia - Russia 0 - 3 (28',53' Kerzhakov, 71' Zyrianov)
Squadra | G | V | N | P | F | S | DR | PT |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Germania | 6 | 5 | 1 | 0 | 18 | 4 | +14 | 16 |
Russia | 6 | 5 | 0 | 1 | 12 | 3 | +9 | 15 |
Finlandia | 6 | 3 | 1 | 2 | 8 | 10 | -2 | 10 |
Galles | 7 | 3 | 0 | 4 | 5 | 7 | -2 | 9 |
Azerbaigian | 5 | 0 | 1 | 4 | 0 | 5 | -5 | 1 |
Liechtenstein | 6 | 0 | 1 | 5 | 1 | 15 | -14 | 1 |
GRUPPO 6
Scorpacciata di gol per l'Inghilterra di Fabio Capello, che fila sempre più col vento in poppa verso Johannesburg. Tra sabato e mercoledì, 10 i gol dei leoni tra Kazakistan e Andorra, che mantengono la porta inviolata. Per il secondo posto, continua la sfida Croazia-Ucraina, ancora appaiate a quota 11 dopo il 2-2 di Zagabria.
Sabato 6 giugno
Croazia - Ucraina 2 - 2 (2' Petric, 13' Shevchenko, 54' Gay, 68' Modric)
Kazakistan - Inghilterra 0 - 4 (40' Barry, 47' Heskey, 73' Rooney, 77' Lampard)
Bielorussia - Andorra 5 - 1 (2',76' Bliznyuk, 44' Kalachev, 50',65' Kornilenko, 93' Lima)
Mercoledì 10 giugno
Ucraina - Kazakistan 2 - 1 (19' Nusserbayev, 33',47' Nazarenko)
Inghilterra - Andorra 6 - 0 (4',39' Rooney, 29' Lampard, 73',76'Defoe, 80' Crouch)
Squadra | G | V | N | P | F | S | DR | PT |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Inghilterra | 7 | 7 | 0 | 0 | 26 | 4 | +22 | 21 |
Croazia | 6 | 3 | 2 | 1 | 12 | 6 | +6 | 11 |
Ucraina | 6 | 3 | 2 | 1 | 9 | 6 | +3 | 11 |
Bielorussia | 5 | 3 | 0 | 2 | 14 | 7 | +7 | 9 |
Kazakistan | 7 | 1 | 0 | 6 | 7 | 22 | -15 | 3 |
Andorra | 7 | 0 | 0 | 7 | 2 | 25 | -23 | 0 |
GRUPPO 7
La Serbia si impone sull'Austria e va a +8 sulla Francia, che però ha due partite in meno. Inutile vittoria della Romania in Lituania.
Sabato 6 giugno
Lituania - Romania 0 - 1 (38' Marica)
Serbia - Austria 1 - 0 (7' Milijaš)
Squadra | G | V | N | P | F | S | DR | PT |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Serbia | 7 | 6 | 0 | 1 | 15 | 5 | +10 | 18 |
Francia | 5 | 3 | 1 | 1 | 7 | 6 | +1 | 10 |
Lituania | 7 | 3 | 0 | 4 | 6 | 6 | 0 | 9 |
Austria | 6 | 2 | 1 | 3 | 7 | 9 | -2 | 7 |
Romania | 6 | 2 | 1 | 3 | 7 | 10 | -3 | 7 |
Isole Fær Øer | 5 | 0 | 1 | 4 | 1 | 7 | -6 | 1 |
GRUPPO 8
La Bulgaria ferma l'Irlanda di Trapattoni, che col pareggio di Sofia rimane un punto dietro agli azzurri, ma con una partita in più. Il pari tra Cipro e Montenegro vale solo per le statistiche.
Sabato 6 giugno
Bulgaria - Irlanda 1 - 1 (24' Dunne, 29' Telkiyski)
Cipro - Montenegro 2 - 2 (13' Konstantinou, 45' Michael, 65',67' Damjanović)
Squadra | G | V | N | P | F | S | DR | PT |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Italia | 6 | 4 | 2 | 0 | 9 | 3 | +6 | 14 |
Irlanda | 7 | 3 | 4 | 0 | 8 | 5 | +3 | 13 |
Bulgaria | 6 | 1 | 5 | 0 | 6 | 4 | +2 | 8 |
Cipro | 6 | 1 | 2 | 3 | 6 | 9 | -3 | 5 |
Montenegro | 6 | 0 | 4 | 2 | 5 | 8 | -3 | 4 |
Georgia | 7 | 0 | 3 | 4 | 4 | 9 | -5 | 3 |
GRUPPO 9
Inarrestabile Olanda, che allunga il filotto di vittorie a 7, Islanda e Norvegia. Dietro gli orange, lotta aperta per il secondo posto.
Sabato 6 giugno
Macedonia - Norvegia 0 - 0
Islanda - Olanda 1 - 2 (8' De Jong, 18' Van Bommel, 46' Sigurdsson)
Mercoledì 10 giugno
Olanda - Norvegia 2 - 0 (32' Ooijer, 51' Robben)
Macedonia - Islanda 2 - 0 (10' Stoikov, 85' Ivanovski)
Squadra | G | V | N | P | F | S | DR | PT |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Olanda | 7 | 7 | 0 | 0 | 16 | 2 | +14 | 21 |
Scozia | 5 | 2 | 1 | 2 | 4 | 6 | -2 | 7 |
Macedonia | 6 | 2 | 1 | 3 | 4 | 7 | -3 | 7 |
Islanda | 7 | 1 | 1 | 5 | 6 | 12 | -6 | 4 |
Norvegia | 5 | 0 | 3 | 2 | 2 | 5 | -3 | 3 |