Il Brasile trionfa a Johannesburg, come da pronostico. Meno da pronostico la sofferenza con la quale la Seleçao ha raggiunto l'obiettivo, centrato dopo una rimonta incredibile contro gli egualmente incredibili Usa, capaci di fuggire sul 2-0 e sfiorare con Altidore il 3-0 che avrebbe ucciso la partita.
I verdeoro regalano un tempo, poi tirano fuori la classe e la qualità che da sempre li contraddistingue. E riescono a raddrizzare una gara che gli episodi sembravano indirizzare verso l'imponderabile.
Alla prima occasione infatti gli americani colpiscono, cinici come già la Spagna aveva avuto modo di provare. Cross di Spector dalla destra, Dempsey si inserisce in area e colpisce di destro incrociato al volo anticipando Lucio: Julio Cesar è battuto, ed è 1-0. Il Brasile reagisce rabbioso, e si riversa nella metà campo americana, trovando sempre Howard sulla propria strada.
E come nei migliori psicodrammi calcistici, arriva il letale contropiede statunitense. Perfetto, da manuale del calcio. Tre passaggi, palla a Donovan, che non sbaglia: il 2-0 è servito, il Brasile è sotto shock. E rischia, tanto, perchè pochi minuti più tardi Altidore si divora il 3-0.
Peccato mortale, perchè dopo 1’ della ripresa il Brasile ha già riaperto la partita. Merito di una prodezza di Luis Fabiano, che si gira di sinistro al limite dell’area e dimezza lo svantaggio. Il Brasile adesso insiste, e Kakà di testa va vicinissimo al pareggio con un colpo di testa che si stampa sulla traversa: il sospetto è che la palla entri, ma l'arbitro non è di questo avviso.
L'ex rossonero però continua il suo show personale, e disegna il 2-2 con una straordinaria azione personale: se na va palla al piede sulla sinistra, mette dentro per Robinho che sbaglia incredibilmente un gol fatto, ma non così Luis Fabiano che di testa sulla respinta della traversa ristabilisce l'equilibrio, oltre a prendersi il trono dei marcatori della competizione (5 reti).
L'assalto della squadra di Dunga prosegue, e di testa su angolo il capitano Lucio sigla il sorpasso definitivo. Il difensore del Bayern scoppia in lacrime, dopo un torneo straordinario disputato su livelli altissimi. Al fischio finale, esplode la gioia dei sudamericani, che evidentemente a questa competizione di carattere "amichevole" tenevano parecchio.
La Confederations Cup, per la terza volta, è del Brasile, che si impone in Sudafrica ad un anno dal mondiale. L'anno prossimo, i favoriti saranno ancora loro.
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