08 gennaio 2011

Dov'è l'anti-Milan?


Ero convinto già ben prima di ieri che questo campionato fosse saldamente nelle mani del Milan, e chiaramente dopo ieri non posso che esserlo ancora di più. La squalifica di Ibrahimovic, gli infortuni di Pirlo e Nesta sembravano il preludio ad un possibile, nuovo passo falso della capolista sul difficile campo di Cagliari, con le altre inseguitrici pronte ad approfittarne per saltargli alla gola.

E invece, come spesso accade quando l'annata è di quelle giuste, succede l'esatto opposto: i rossoneri al Sant'Elia soffrono maledettamente, rischiano di capitolare prima col palo colpito dai rossoblù e poi con il regalo di Abbiati a Nenè (che spreca sciaguratamente), e mettono a segno il match-point col giovanissimo Strasser (in lieve offside) buttato nella mischia al posto dell'infortunato Gattuso. Con la Lazio bloccata a Genova, la Juventus travolta all'ora di pranzo dal Parma, e il Napoli battuto nel posticipo dall'Inter, la vittoria vale doppio e dà il via a quella che se non è una fuga vera e propria, è senz'altro un allungo importante.

Il punto, come ho detto più volte, non è il valore reale di questo Milan, squadra che ieri pur vincendo ha dimostrato che di fronte a una defezione importante come quella di Ibrahimovic non ha per il momento contromisure da proporre. Il punto è che le avversarie della squadra di Allegri erano e continuano ad essere poco credibili come candidate alla vittoria finale, e la sensazione è che l'unica squadra potenzialmente in grado di contrastare la leadership rossonera è l'Inter di Leonardo, ovviamente nel caso in cui riuscisse ad infilare un filotto di vittorie tale da alleggerire il gap attualmente pesante che la separa dalla vetta. Certo, anche la Roma è lì ed ha un organico che può dire la sua, ma i giallorossi non mi hanno mai convinto appieno e ieri senza le nefandezze arbitrali forse avrebbe alzato bandiera bianca in casa contro un ottimo Catania.

Lazio e Napoli? Buone squadre, ma lo scudetto è un'altra cosa. La differenza tra Reja e Mazzarri è che mentre il primo probabilmente è al corrente di questa cosa, il secondo si è fatto ubriacare da titoli e titoloni sulla famosa zona che porta il suo nome e che ha fruttato parecchi punti a pochi secondi dal fischio finale, finendo col credere davvero alla possibilità di centrare il bersaglio grosso ed iniziando a sentire pure lui il "rumore dei nemici", come quel portoghese da lui tanto disprezzato e che al suo cospetto ha vinto robetta.

La Juventus, che aveva la possibilità di agganciare il secondo posto e rimanere quantomeno a -5 dalla vetta, è caduta rumorosamente in vecchi vizi che gettano nuove ombre sul futuro di questa squadra e sulle sue reali potenzialità. Il tonfo contro il Parma, firmato da due ex bianconeri come Giovinco e Palladino (sicuri che non servivano a questa squadra?) e da uno che quando vede Juve si esalta come Crespo mette a nudo tutti i limiti di una squadra che ancora forse non è pronta per fare il passo in più, visto che di occasioni per una svolta ne ha avute già diverse fallendole praticamente tutte (vedi Chievo). La perdita di Quagliarella (crociato rotto, stagione finita) poi è una perdita pesantissima, in un reparto già messo malissimo e che fondava tutte le sue speranze proprio sull'attaccante napoletano.

Se Cassano ci ha stupito con le Cassanate, anche Felipe Melo evidentemente merita che le sue gesta vengano etichettate sotto un nome simile: la scarpata a Paci è un gesto sconsiderato e assolutamente fuori luogo, a ribadire il concetto che chi nasce rotondo difficilmente può morire quadrato. L'inaffidabilità di questo centrocampista lo rende inadatto a certi livelli, perchè è impensabile affrontare ogni gara con una spada di Damocle pendente sulla testa della squadra. A proposito di brutte abitudini, devo dire che anche Krasic ne sta prendendo una tutt'altro che simpatica: ha scambiato l'area di rigore per una piscina, e questo non va bene anche perchè già una volta la bravata gli è costata due giornate di squalifica.

Insomma, non credo che il campionato sia chiuso in senso assoluto, c'è ancora troppo da giocare. Credo però che non ci sia al momento una squadra che sia capace di andarsi a prendere lo scudetto, e senza una vera anti-Milan è difficile pensare ad un campionato che non si tinga di rossonero. Certo, siamo solo a gennaio e gli scenari possono ribaltarsi, ma la mia idea per il momento rimane quella. Domani è già campionato, staremo a vedere..

7 commenti:

  1. Io alla rimonta ci credo, il milan deve ringraziare che gli abbiamo dato un girone di vantaggio ma non sono certo irresistibili. Poi si spera che gli errori arbitrali una volta per tutte finiscano!

    PS: mi fa piacere che anche tu abbia fatto notare l'ennesima simulazione di krasic, dato che nessun cervellone della carta stampata l'ha fatto notare come giusto che sia.

    Ciao.

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  2. Anch'io sono convinto che possiamo recuperare da qui alla fine del campionato. Gennaio, per noi, è sempre stato un mese decsivo, vedremo cosa succederà. :)

    Ciao Mister. :)

    LeNny

    ;)

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  3. Credo molto ai segnali del campionato, nonostante sia un tipo molto razionale..e devo dire che il Milan di segnali ne ha fatti vedere parecchi, finora. Poi, sul fuorigioco di Strasser sinceramente non farei un caso di stato visto quanto era difficile da segnalare: diciamo che i rossoneri hanno avuto fortuna in questo caso, ma nulla di eclatante. Molto più eclatante l'errore da caprone di Nenè, roba che nemmeno in B si vede.

    Certamente se l'Inter infila una serie positiva importante può dire la sua, è l'unica possibile rivale del Milan anche perchè la Roma ha i giocatori giusti ma quando poi ti giri verso la panchina e vedi quell'allenatore lì capisci che non puoi mai vincere nulla :D

    Ciao ragazzi, a presto ;)

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  4. www.pianetasamp.blogspot.com

    Anch'io credo ai "segnali" e vedere un Milan decimato vincere in quella maniera dà più di un sospetto, comunque l'Inter può ancora rimontare e tenere vivo il campionato e anche la Roma secondo me lotterà fino al termine...ciao!

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  5. L'unica vera rivale del milan può essere la Roma, l'inter è cotta e non può essere di certo il vice di Tassotti a risollevarla, con buona pace di chi è convinto di aver trovato il messia.

    Antonio: tra Ranieri, Tass... ops volevo dire Leonardo, e Allegri io penso che quella messa meglio sia proprio la Roma

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  6. L'anti Milan? Io non credo resterà troppo lassù. L'Inter di Leo è viva ma la Lazio non mollerà facilemente soprattutto con la Juve di Toni. ciao

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  7. Sante, l'Inter di Benitez effettivamente era una squadra cotta e stracotta..non che Leonardo abbia portato chissà quali cambiamenti, ma per i giocatori il fatto stesso di essersi tolti dalle scatole un tecnico che evidentemente non sopportavano credo possa portarli a rendere meglio. Contro il Napoli si è vista una squadra che correva, cosa che non succedeva da circa un mese e mezzo.

    Sul fatto che Tassotti fosse il vero allenatore del Milan, che dirti, fosse stato davvero così in tutto e per tutto allora perchè non gli hanno mai dato una chance? Secondo me Leonardo si è appoggiato anche a lui come riferimento tattico, senza dubbio..come qualunque allenatore si appoggia al suo vice.

    Su Ranieri sai come la penso..se mi smentirà, farò ammenda :D

    Yarshal, ti auguro che la Lazio faccia grandi cose..ma ad uno scudetto biancoceleste, personalmente non credo. Tutto però può succedere..

    Buona domenica ragazzi ;)

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