Che questa Roma non fosse al pari di Inter, Milan e le altre grandi d'Europa, lo dico dall'inizio della stagione e non voglio aggiungere altro che non abbia già detto qualche giorno fa riguardo la squadra giallorossa e il suo reale valore.
Voglio però puntare il dito ancora su Ranieri, e giuro, non ce l'ho con lui. Che la squadra non lo segua più mi sembra quasi evidente, così come è evidente che questo gruppo aveva e avrebbe ancora bisogno di un rinnovamento che il solo innesto di Borriello non basta a qualificarlo come tale.
Lui però continua a commettere errori, conscio probabilmente del fatto che della squadra che arrivò a mezzo millimetro dallo scudetto sono rimaste solo macerie. E le sue dichiarazioni sembrano scrivere dei titoli di coda che forse non sono andati ancora in onda soltanto per la delicata situazione societaria che coinvolge la proprietà giallorossa.
Il Basilea arriva all'Olimpico, saccheggia e se ne torna in Svizzera inchiodando ancora una volta il testaccino alle sue responsabilità: condizione fisica inesistente, gente che passeggia in campo, e aria di maretta in uno spogliatoio che pochi mesi fa era compatto come pochi.
Tinkermann va in sala stampa nel dopo-partita, e cosa fa? Prende le distanze dalla squadra. "Non abbiamo la rabbia dell'anno scorso", "Non riusciamo ad avere motivazioni per più di una partita", e poi la bordata in stile Lippi quando parlò dei famosi calci in culo ai suoi giocatori dopo la sconfitta all'esordio della stagione 2001.
Ranieri non parla di percosse ai suoi giocatori, ma si lascia andare ad una frase che per come la vedo io è da esonero a prescindere da tutto il resto: "Io chiedo spiegazioni ai miei giocatori, ma loro non sanno darmi risposte". Vale la pena parafrasare una dichiarazione del genere? Non credo, è fin troppo ovvio cosa volesse dire il tecnico giallorosso.
E già nel recente passato la schermaglia con Borriello (che diceva di non essere stanco, nonostante il tecnico lo avesse sostituito con quella motivazione) e la dichiarazione sulla "figura che trama nell'ombra" aveva fornito una piccola indicazione su che aria tiri a Trigoria. C'è poco da fare, servono motivazioni nuove e una scossa bella forte, che un Ranieri nel marasma più totale difficilmente potrà dare, specie adesso che pare proprio essere rimasto solo con la sua confusione.
Dite quello che volete, ma io ho sempre ritenuto Ranieri un allenatore molto modesto. Riesce a creare qualcosa di buono ma poi nei momenti decisivi se la fa sotto e con lui tutta la squadra. Nel momento di difficoltà poi sprofonda miseramente come dimostra questo inizio di stagione.
RispondiEliminaCiao.
La Roma dovrà vincere a Parma se non vorrà salutare il suo allenatore. ciao
RispondiEliminawww.pianetasamp.blogspot.com
RispondiEliminaSenza una società forte alle spalle è inevitabile che accada tutto ciò...comunque non mi convince granchè il discorso della preparazione atletica, Ranieri l'anno scorso subentrò a Spalletti il 1 settembre, non il 1 gennaio, questa differenza di un mese e mezzo non può significare questo abisso di condizione...ciao!
Ranieri è un bravo allenatore, lo ha dimostrato alla Juve e alla Roma. Ma senza dirigenza forte qualsiasi allenatore fallirebbe in una piazza come quella di Roma e della Roma
RispondiEliminaPer me non ha il carisma necessario per far fare il salto di qualita' ad una squadra che punta a vincere qualcosa. Sara' incapace lui, sara' sfortunato, quello che volete. Ma se una squadra vuole vincere, non puo' puntare su Ranieri.
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