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"Ranieri all’inizio parlava di 4˚-5˚ posto? Lui è esperto e dice ciò che vuole,ma penso che la squadra come rosa sia una delle più forti d’Europa, ai livelli di Chelsea, Barcellona, Inter e Bayern". Bè, qualcuno spieghi adesso al centravanti che lui non è Drogba, che questo Totti non è Messi, che Burdisso non è Lucio e che Pizarro non è Xavi. E magari anche che Cassetti non è Dani Alves nè Maicon. Insomma, qualcuno gli spieghi che almeno su quello, il suo mister ha ragione quando parla di quarto posto.
Colpa forse dei proclami di inizio stagione, dove i giallorossi dopo il colpo dell'ultima giornata di mercato e dopo essere riusciti a mantenere l'ossatura che pochi mesi fa andò a un millimetro dallo scudetto furono inseriti di diritto tra le favoritissime per lo scudetto. Insomma, secondo giornali e tifosi è bastato inserire un Borriello per colmare il gap con l'Inter e per partire alla pari con le migliori d'Italia e d'Europa.
Per carità, l'ex milanista è un grande attaccante e certamente un valore aggiunto, ma non credo sia superiore a Vucinic e quindi il suo innesto dà sicuramente altre opzioni là davanti, ma non risolve certo le magagne dietro, dove la situazione è drammatica. I giallorossi hanno fatto carte false per riportarsi a casa Burdisso, dopo la discreta stagione scorsa, e tutto quello che si ricorda della stagione del difensore argentino è l'attentato al ginocchio di Conti, aperto come una cozza. Juan è l'unico difensore di livello dei giallorossi, e comunque farebbe la panchina in un top team di quelli citati da Borriello. Così come il mediocre Cassetti e lo stesso Riise, elevato ad autorità della fascia mancina, ma per cui sostanzialmente vale lo stesso discorso fatto per Juan.
E poi c'è la variabile Ranieri. Il tecnico romano in questo inizio di stagione ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, trovando solo una provvisoria fase di tranquillità dopo le due vittorie con Inter e Cluj: vittorie considerate come "scacciacrisi", ma che chi ha visto le due partite invece si sarà reso conto di come siano arrivate, e cioè al 90' di una gara inguardabile (Inter) e soffrendo maledettamente un avversario mediocre che per tutta la partita ha fatto a pugni coi pali e le traverse.
Sembra che a Ranieri stia succedendo quello che anni fa successe a Cuper con l'Inter. Dopo aver buttato uno scudetto nel water, anzichè trarre slancio per ripartire la squadra subì un'involuzione anche per le scellerate manovre del suo timoniere, finendo poi alla deriva l'anno dopo con l'esonero del tecnico dopo sole 5 giornate. A "Tinkermann" Ranieri (così lo chiamavano in Inghilterra, "il pasticcione") potrebbe bastare molto meno, visto che siamo già nel marasma totale: mugugni dei calciatori più rappresentativi, sostituzioni fantasiose, confusione tattica e la sensazione che la squadra ormai non lo segua più.
Nel naufragio di Napoli, il tecnico di Testaccio ne ha combinate di tutti i colori: cambio di modulo iniziale, con passaggio ad un 3-4-1-2 quasi speculare a quello del Napoli (che in quel modo ci gioca da una vita), inserimento in corsa di un altro centrocampista al posto di Menez (umiliato dall'ennesimo cambio), terminando con la perla della sostituzione di Borriello, lasciando in campo un Totti completamente inutile. Risultato: il Napoli dilaga, Borriello smentisce nel post-partita la motivazione per cui Ranieri diceva di averlo sostituito ("era stanco"), e la fiducia nel tecnico è ormai ai minimi storici.
Fantastica la dichiarazione dello stesso tecnico, che dice: "Non riusciamo a trovarci". Bè, se magari evitasse di combinare danni, forse sarebbe anche più semplice. Perchè questa Roma sicuramente non è al livello di Chelsea e Barcellona, ma neanche da penultimo posto in un campionato che avrebbe dovuto vederla come protagonista.
Probabilmente la squadra aveva sopravvalutato troppo i propri mezzi dopo il "quasi-scudetto" dello scorso anno, arrivato (ricordiamolo) più grazie agli errori dell'Inter e a colpi di fortuna inaspettati e francamente inaspettabili per un'altra stagione. Poi quest'estate i soliti proclami necessari a zittire le proteste per una situazione societaria ridicola, ed ecco fatta la frittata. Anche la campagna acquisti-cessioni è stata condotta male: ci si doveva liberare di gente come Julio Baptista e Cicinho e invece si è preso Adriano, e non contenti all'ultimo giorno di mercato ci si è buttati su un giocatore che come giustamente hai sottolineato non è certo superiore a Vucinic. Risultato: un intasamento di nomi in attacco, con un solo posto disponibile, perché Totti "è Totti" e Menez è ormai diventato un giocatore troppo importante per lasciarlo in panca. Una poltrona per tre, e già nascono i malumori. Adriano che pensava di rilanciarsi, Vucinic che pensava di essersi meritato un posto da titolare a vita, e Borriello che pensava di spaccare il mondo. E ora Ranieri che fa? Ovviamente fa giocare Totti per novanta minuti, per averlo dalla sua e ritardare (ma per quanto ancora?) il suo esonero.
RispondiEliminaDario.
Ciao Antonio, bell'articolo. Condivido in toto. Alcune dichiarazioni sono delle vere e proprie barzellette.
RispondiEliminaA presto.
LeNny.
:)
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RispondiEliminaAh ecco non avevo capito chi si era definito a pari livello di Barcellona e Chelsea, ora ho colmato la lacuna...:-)
La mia sensazione è che l'ambiente giallorosso sia in confusione totale un pò a tutti i livelli e "schiavo" di Totti, un intoccabile che l'anno scorso ha strappato un quinquiennale da 5 milioni netti l'anno ma che ormai sembra prossimo al pensionamento...ciao!
Secondo me Ranieri sta dimostrando di essere nel pallone (e non in senso buono) quando ieri per sottostare allo strapotere di Totti nella piazza romanista ha di fatto perso la partita togliendo Borriello anzichè il pupone che passeggiava in campo.
RispondiEliminaA completamento del discorso, aggiungo una cosa: il testaccino l'anno scorso ereditò le ceneri della squadra di Spalletti, facendo un campionato incredibile, ma quando quest'anno ha dovuto plasmare con le sue mani una squadra per vincere, la musica è cambiata. Questo mi dice che è uno bravissimo nel subentrare in corsa (sfruttando lo slancio di una situazione precedente complicata, vedi campionato a Parma), ma che poi quando l'effetto si dissolve e deve puntare in alto fa emergere tutti i suoi limiti.
Secondo me la causa della crisi della Roma è una sola: non esiste al mondo che una squadra possa ottenere risultati senza uno straccio di proprietà. Alla Rome c'è un'allenatore in balia delle radio romane e di Totti senza che ci sia NESSUNo che lo difenda. Montali&Pradè fanno quasi tenerezza quando dicono qualcosa, sanno perfettamente di contare meno di un tifoso che telefona in diretta ad una radio.
RispondiEliminaIo l'unica responsabilità che dò a Ranieri è quella di tenere fuori Vucinic, roba da sbattere la testa contro il muro. Poi sta vendendo fuori il problema fisico, un classico: le squadre di Ranieri vanno fortissimo il primo anno quando si allenano poco e subiscono meno infortuni... il secondo anni iniziano a pesare i pochi allenamenti e sono infortuni a ripetizione.