10 febbraio 2010

Leonardo, altro che squadra dell'amore..



Leggendo qua e là, ho appreso che secondo svariate fonti la panchina di Leonardo avrebbe ripreso a traballare. Vari spifferi, ma interessanti.

La versione di Tuttosport:

"Potrebbe andar via a fine stagione, Leonardo. L'attuale tecnico del Milan, secondo la radio iberica Cadena Ser, sarebbe a rischio esonero alla fine della stagione in corso. La causa della rottura con il club sarebbero gli ultimi altalenanti risultati. Si parla dello spagnolo Juande Ramos, ex tecnico di Real Madrid, Tottenham e Siviglia come probabile successore"

Leonardo esonerato a fine stagione per far posto a Juande Ramos? Poco convincente, ben di più lo è la versione comparsa su diversi altri siti web secondo la quale sulla panchina rossonera stia iniziando ad aleggiare lo spettro di Rafa Benitez, il cui arrivo alla Juventus dato per certo fino a poco tempo fa adesso è sempre meno probabile.

Alla base potrebbe non esserci nulla di vero, ma se così dovesse andare sarebbe davvero clamoroso. Il successore di Ancelotti, l'uomo voluto dal presidente del consiglio-proprietario di Mediaset-presidente del Milan che ha raccolto il nuovo Milan sparagnino, cacciato a giugno su due piedi perchè..perchè? E' forse diventato, per l'uomo dal conflitto di interessi facile, un altro "sarto che non sa cucire la stoffa"?

Facciamo un salto indietro: estate 2009, il nuovo Milan non convince per nulla. Perde amichevoli su amichevoli, perde Kakà che vola a Madrid, perde abbonati e credibilità. Leonardo, sfruttando la sua grande intelligenza ed il suo proverbiale equilibrio, prova a fare da pompiere sugli infuocati tifosi rossoneri, chiedendo tempo e fiducia. E soprattutto, chiede alla società RINFORZI.

Fa presente alla dirigenza che il suo progetto tattico ha bisogno di terzini offensivi, e per tutta risposta gli prendono Cissokho per poi rispedirlo al mittente con la ridicola diagnosi di un "problema ai denti che altera la postura del calciatore" (sarebbe a dire, ci siamo fatti due conti e abbiamo concluso che 15 milioni sono troppi) che non gli sta impedendo di fare un grande campionato al Lione. Vuole Dzeko per l'attacco, ma il Wolfsburg chiede troppo. Chiede allora Luis Fabiano, che costa meno, ma Galliani dice che non va oltre i 15 milioni e così salta tutto. Pensa ad Hernanes per il centrocampo, e il San Paolo risponde che il Milan per il calciatore ha offerto "una cassa di banane". A fine mercato, per disperazione, arriva Huntelaar alla modica cifra di 15 milioncini 15, fruttati finora 3 punti a Catania. Aziendalista o no, a qualunque tecnico al mondo sarebbero girate le balle.

Comunque sia, Leo si è rimboccato le maniche e ha inventato Abate terzino, lanciato Antonini e varato il modulo iperoffensivo che fino allo sciagurato derby sembrava essere l'alba di un nuovo Milan bello e vincente. Nel mercato di gennaio, quando qualcosa era possibile fare (per esempio, un nome buttato lì, Dossena) sono arrivati Beckham (della serie, meglio di niente), il giovane Adiyah (ancora un oggetto misterioso), ed il tanto deprezzato Mancini.

Con Amantino arriva anche il primo scricchiolio sempre con quell'uomo dal conflitto di interessi facile (che non nomino per questioni di stomaco) a cui facevo riferimento prima: mentre l'allenatore ritiene l'arrivo del brasiliano utile alla causa, il presidente di questo quello e quell'altro dall'alto invece si lasciava andare ad un eloquente "non ho capito proprio perché l’abbiamo preso, è un altro trequartista quando a noi magari serve qualcuno che finalizza il gioco". Certo, magari con Borriello-Inzaghi-Huntelaar a crearlo, il gioco. E soprattutto, visto che non era d'accordo, perchè consentirne l'acquisto? Non li caccia forse lui, i money? O forse è come quando ha perso lo scudetto per colpa di Ancelotti? Ma sorvoliamo.

Leonardo, con il materiale umano a disposizione e considerata l'età media della squadra, sta letteralmente cavando il sangue dalle rape, altro che sarto. Facendo anche lui degli errori, per carità, ma creando comunque qualcosa lì dove il terreno era arido. La flessione dell'ultimo periodo, con conseguente sorpasso della Roma al secondo posto, ha smontato in modo fin troppo eccessivo tutto quello che di buono ha fatto questa squadra per trovarsi lì a lottare per le prime posizioni della classifica, e soprattutto si sta dimenticando l'importanza dell'uomo che sta mancando al Milan, cioè Pato, che con la sua ormai prolungata assenza sta privando Leonardo di soluzioni offensive importanti, da giocare anche a partita in corso.

E come se non bastasse, a rendere addirittura nervoso e poco propenso al dialogo Leo ci sono le questioni legate a Ronaldinho e Seedorf, entrambi difesi oltre il difendibile dal tecnico. Dunque, l'olandese va da Kofi Annan con un permesso della società (che a quanto leggo è stato mal digerito da alcuni giocatori), torna, VIENE SCHIERATO TITOLARE, passeggia per il campo a Bologna e poi ha anche la sfacciataggine di reagire stizzito alla sostituzione, mentre il brasiliano a dispetto di quanto dica il suo allenatore sembra che continui a non disdegnare le disco milanesi e le suite. Ci fosse ancora Adriano all'Inter, sarebbe davvero un bel derby.

Il problema non è Leonardo, il quale sono del parere che facendo tesoro di questa annata di transizione potrebbe (con una squadra SUA) fare molto bene l'anno prossimo. Il problema è che nel Milan i senatori continuano a contare troppo, e il rinnovamento auspicato dal tecnico non c'è mai stato. Andrebbe fatta piazza pulita di gente ormai logora e che in campo cammina, serve aria fresca e non la solita puzza di chiuso. Basta coi Seedorf, coi Pirlo, gli Inzaghi e i Gattuso, giocatori che tra l'altro se venissero proposti ad Ancelotti magari se li prenderebbe anche al Chelsea (assieme a Crespo, magari) ora che hanno rimosso il blocco del mercato.

Per fortuna c'è Galliani, che in qualsiasi caso il jolly del "SIAMO LA SQUADRA PIU' TITOLATA AL MONDO" se lo gioca sempre..

8 commenti:

  1. Ci sono da fare due considerazioni sul milan.
    La prima riguarda una gestione societaria deleteria che negli anni non è riuscita più a programmare il naturale ricambio generazionale della rosa.
    Gattuso, Zambrotta, Inzaghi e compagnia anziana non possono essere retti da nessun organico (se non sbaglio gioca ancora favalli).
    Non per niente all’alba dello scandalo noto ai più come calciopoli, fu lo stesso presidente Berlusconi che volle incontrare Moggi e sappiamo bene cosa voleva chiedergli e non erano certo le belle donne il centro della loro conversazione.
    Berlusconi voleva Moggi al milan perché faceva spendere poco (leggi niente) e vinceva il che era l’esatto opposto dei suoi dirigenti.
    Ora il Milan per certi versi ha un organico molto inferiore persino alla Juve come qualità individuale, come età e come prospettiva.
    Non vedo da loro i vari Marchisio o Giovinco.
    La seconda riguarda l’idiozia che milan e juve hanno fatto sul finire della scorsa stagione; cioè pensare di trovarsi il “guardiola” di turno nella cantina di casa.
    Quando parti per scimmiottare il Barcellona e per risparmiare denaro finisci con le chiappe sulla graticola.
    Noi il nostro “guardiola” lo abbiamo messo alla porta con colpevole ritardo, il milan, per una questione di stile, non lo farà rinunciando cosi ad essere protagonista di questo finale di stagione.
    Se è vero che la Juve va azzerata e rifondata dall’alto, il milan lo deve fare dal basso perché ormai ha un parco giocatori e una rosa davvero mediocre e inadatta a vincere qualcosa.

    Scusa il poema :)

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  2. Ma ci mancherebbe altro, i commenti di questo tipo sono quelli che aggiungono davvero qualcosa al post e concedono spunti di discussione :)

    Il cosiddetto "effetto Guardiola" in realtà è una boiata giornalistica, una rondine non fa primavera e il calcio non è matematica: se il Barça ha vinto tutto con un esordiente, non è detto che avrebbe funzionato lo stesso anche a Milano e Torino.

    Questo perchè intanto il Barcellona è una scuola a sè, che non andrebbe presa a modello da nessuna squadra proprio per la sua particolarità: una "cantera" che sforna fenomeni, e già dalle giovanili mette in campo i ragazzi seguendo gli schemi della squadra A, in modo da facilitarne l'inserimento, tanto per fare un esempio. In secondo luogo, c'è da dire che Guardiola ha preso in mano una squadra fortissima, a cui ha tolto qualche mela marcia, mentre Leo e Ferrara si sono ritrovati tra le mani delle brutte gatte da pelare.

    Il Milan nella fattispecie ha "solo" cambiato tecnico (ed era ora), ma in sostanza è rimasto la stessa squadra vecchia e piena di senatori fancazzisti di prima. Se la Juve cedeva i pezzi ormai alla frutta (mi viene un nome in mente adesso, Jugovic), al Milan questo proprio non riesce.

    E così troviamo un Pirlo che prima passeggiava e inventava, adesso passeggia solamente, un Seedorf irritante, e vari semi-ammutinati come Gattuso-Inzaghi-Abbiati, mentre se a Nesta viene un raffreddore ecco che compare la voragine. Senza dimenticare Oddo, Zambrotta, Favalli, Jankulovski..è una squadra da rifare, perchè oggi come oggi Leonardo sta davvero facendo i miracoli.

    Ciao!

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  3. Ciao Antonio, sul Milan io ho sempre avuto un'idea precisa che ora mi sta dando ragione. Anche quando veniva detta "la squadra dell'amore" io non ero affatto convinto della forza di questa squadra.

    Bel gioco? Cos'è il bel gioco per il Milan? L'ho visto spesso e devo dire che le azioni erano sempre le stesse, fai girare palla, dalla a Beckham che crossa. Oppure dalla a Dinho che dribla qualcuno e inventa qualcosa. Oppure dalla a Ambrosini che si butta in area e conquista un rigore.

    Ora vabbè ho un pò ironizzato, ma ricordiamoci che il Milan è la squadra che ha avuto più rigori a favore quest'anno, molti dei quali sono stati decisivi e le hanno permesso di stare dove stanno ora.

    Con l'Inter infatti si è visto che se Dinho viene pressato non fa nulla, se Borriello viene marcato come si deve non tira mai in porta, per cui tirate le vostre conclusioni.

    Io in estate temevo molto più la Juventus che il Milan e non mi sarei mai aspettato una crisi di tale entità dei bianconeri (nonostante mi faccia godere come un riccio!).

    Per cui Leonardo sta tirando avanti la carretta ma senza fare nulla di eccezionale secondo me.

    Un saluto, Vincenzo.

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  4. www.pianetasamp.blogspot.com

    D'accordissimo con la tua analisi anzi il Milan sta andando anche aldilà del suo effettivo valore, se non fosse stato per quelle vittorie rocambolesche a tempo scaduto ( penso a Chievo e Catania )e per l'aver affrontato squadre letteralmente allo sbando come noi e la Juve adesso sarebbero nel gruppone assieme alle altre...ciao!

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  5. Una squadra altalenante ed aggiungo una società a tratti incompetente. Viene osannata dalla scarsa qualità che in questo momento è presente nel nostro calcio. Ma i giornalisti fanno finta di non vedere quanto il nostro campionato sia sceso in basso ed allora una squadra vecchia come il Milan continua ad essere considerata una big! ma di big quest'anno c'è solo l'Inter. ciao

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  6. Finchè Galliani non inizierà a capire che al tifoso non basta più una gestione approssimativa che ha sì portato la Champions di Atene, ma che ha relegato la squadra ad una aspirante terza in campionato e nulla più, non andrà diversamente da adesso.

    I cicli iniziano e finiscono, al Milan questo hanno avuto sempre una certa difficoltà a capirlo e si tengono pesi morti fino a quando non decidono di appendere le scarpe al chiodo..ci si può rinnovare senza spendere cifre esorbitanti, basta lasciare da parte le figurine e i puttanieri..

    Ciao ragazzi!

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  7. grazie!

    cmq, se leonardo è a rischio per questi risultati è semplicemente un coltello che si rigira nella piaga di noi bianconeri se pensiamo alla nostra dirigenza.. mamma mia..

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  8. Mah, la differenza è che voi almeno avete intenzione (a quanto pare) di spendere una settantina di milioni sul mercato, e se si evita di dare carta bianca a Secco magari qualche colpo potete piazzarlo..il Milan invece continua a non spendere, e gli anni passano inesorabili.

    Dirigenze alla mano, onestamente, non so chi è messo peggio comunque..ciao!

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