10 giugno 2010

Nasce la nuova Juve: dove può arrivare?


Tra un'Inter sorniona che ha appena dato il via all'era Benitez, ed un Milan che sembra sempre più in una sorta di coma farmacologico autoindotto, chi non sembra avere un attimo di tregua è la Juventus del nuovo corso Agnelli-Marotta-Delneri, che dopo aver chiuso in grande anticipo il discorso legato alla guida tecnica è la più attiva anche sul mercato.

Preso Pepe, quasi preso Krasic, e tanti altri obiettivi all'orizzonte, per consegnare al nuovo tecnico una squadra adeguata alle sue idee di gioco. Tuttosport già da tempo si è scatenato con titoli a 4 colonne nei quali come al solito spara nomi random privi di fondamento (Robben, Aguero, Ribery, calciatori con quotazioni di mercato PAZZESCHE), il Corriere stamattina ha invece buttato giù qualche nome decisamente più verosimile: lo svincolato Joe Cole, lasciato libero dal Chelsea, e quindi appetito da diverse big, il difensore francese Gallas e il terzino transalpino Clichy, entrambi dell'Arsenal, e il bomber bosniaco Dzeko, quotato sui 30 milioni dal Wolfsburg. Senza contare i già ventilati arrivi di Palombo, PazziniMotta e Bonucci.

Tutti ottimi nomi, ma ci sono da sottolineare degli aspetti importanti che il tifoso bianconero non può non tenere in considerazione lasciandosi andare a facili entusiasmi, tra l'altro dopo tutto il fumo negli occhi gettato un anno dalla premiata ditta Blanc-Secco-Elkann, assecondato dalle solite colonne del solito quotidiano torinese.

Innanzitutto, la Juventus deve vendere, e questa manovra che pare scontata sarà tutto fuorchè semplice. Privarsi di gente come Camoranesi, Zebina, Trezeguet e compagnia cantante è ormai doveroso per voltare pagina (anche se ritengo David tutt'oggi un attaccante letale, quando in condizione), ma tremendamente complicato per via degli ingaggi elevatissimi percepiti da questi senatori uscenti. Per fortuna a Cannavaro fu fatto firmare un contratto annuale, e quindi quel che resta del capitano della Nazionale andrà a intascare moneta sonante a Dubai senza fare nuovi danni sui campi della serie A.

Inoltre, il mercato in uscita dei bianconeri si scontra inevitabilmente con la "svalutazione" delle quotazioni di alcune pedine che non rientrano nel progetto, ma che non saranno facilissime da piazzare senza andare incontro a minusvalenze importanti. Due esempi su tutti? I due brasiliani Diego e Amauri, reduci da una stagione disastrosa e che a differenza di Melo non avranno la vetrina mondiale per dare un'impennata alle proprie valutazioni.

Il trequartista brasiliano, preso l'estate scorsa a 25 milioni, oggi non ne vale più di 16 e anche se ha detto di voler restare sarà difficile che possa davvero trovare spazio nel progetto tattico di Delneri, da sempre avulso al trequartista eccetto che nella parentesi all'Atalanta. Il centravanti dal passaporto italiano, preso due anni fa ad una cifra vicina ai 23 milioni, ha un discreto mercato ma anche in questo caso nessuno spenderebbe una cifra simile per accaparrarselo. Pertanto, si arriverà ad una scelta: venderli entrambi, racimolando magari la cifra per arrivare a Dzeko ma generando minusvalenze importanti, oppure tenerli cercando la stagione del rilancio, rinunciando a diversi milioni di euro.

Si parla tanto di esterni, giustamente, perchè la rosa della Juventus è attualmente scoperta sulle corsie sia in difesa che a centrocampo. Tuttavia, non vanno perse di vista altre due necessità, ovvero un centrale di spessore da piazzare accanto a Chiellini, e un centrocampista centrale che sappia creare gioco (come Corini nel Chievo, per intenderci), per far fare a Melo quello che realmente sa fare, ovvero l'incontrista. Al momento sembra che sarà Marchisio ad essere investito di questo incarico, ma tolto lui (che comunque dovrà lavorare parecchio per poter assolvere al meglio un ruolo così delicato) è il buio totale. Sissoko è una forza della natura, ma a mio parere troppo simile a Melo, e poi non escluderei che possa finire sul mercato, cosa di cui si è spesso vociferato da un pò di tempo a questa parte.

Insomma, la nuova Juve sembra essere partita col piede giusto, da gente finalmente sana di mente e che dispone di competenze che fino ad oggi sono mancate, portando la squadra al punto forse più basso della sua storia. Comunque sia, la strada che dovranno fare i nuovi vertici societari è lunghissima, e probabilmente non sarà da subito vincente. Restituire dignità e magari chissà, qualche trofeo (anche minore) sarà un punto di partenza importante per ricostruire il nome di questa squadra, magari senza parlare più di gap annullati quando è palese che le parole, in questo momento particolare, stanno a zero.

4 commenti:

  1. Sulla nuovo Juve sono fiducioso e l'ho scritto in un articolo proprio ieri, scontrandomi tra l'altro con parecchi Juventini.
    Pepe è stato preso senza toccare il budget e le trattative non avvengono più sui giornali come l'anno scorso. Già questo è significativo.
    Poi è chiaro che si deve partite con l'ottica che non si ambirà allo scudetto, ma a mettere le basi per le stagioni future. Se non si parte da questo presupposto è chiaro che si rimarrà delusi

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  2. www.pianetasamp.blogspot.com

    Dici bene Antonio, la strada per la Juve sarà lunghissima, il gap con l'Inter credo che potrà eventualmente essere ridotto in non meno di tre stagioni, ci vorrà da parte di tutto l'ambiente bianconero moltà pazienza e molta umiltà, accontentandosi di migliorare per gradi e piccoli passi...ciao!

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  3. Certo, poi non si può mai sapere cosa si può nascondere dietro una stagione. Magari questa Juve farà da subito un grande campionato, troverà la sua quadratura e arriverà molto in alto, certo è che non si deve arrivare al punto di pretendere la luna quando ci sono obiettivamente formazioni meglio attrezzate.

    La sensazione col vecchio corso era che si stesse solo perdendo tempo, qui si vede se non altro lo straccio di un progetto serio.

    Ricordo quando si contestava Ranieri (che a me non fa impazzire, chiariamolo subito), quando pure un cieco avrebbe visto che stava cavando il sangue dalle rape, con gente mediocre e una squadra appena tornata in A. Non sa vincere, ma quella Juve non avrebbe vinto neanche con Capello, Mourinho e Ancelotti tutti assieme in panchina. Ecco, con Delneri è un errore da non ripetere.

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  4. Ovviamente di tutti i grandi nomi nessuno andrà alla juventus, sarebbero dei folli. Di fatti per ora si registra l'acquisto del piu che modesto Pepe e del buon Krasic. Altro che Aguero, Robben o Benzema...

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