19 gennaio 2012

Re Cecconi, una tragedia lontana 35 anni..


"Era uno scherzo, era solo uno scherzo", mormorava Luciano Re Cecconi mentre si accasciava al suolo, colpito in pieno petto da un colpo di pistola che ne stroncò non solo la brillante carriera, ma anche la vita.

Era la sera del 18 gennaio 1977, ed il biondo centrocampista della Lazio è fuori in compagnia dei compagni di squadra Pietro Ghedin e Renzo Rossi. Il gruppetto incontra l'ala Garlaschelli, che però non si unisce a loro, e poco dopo anche Rossi va via. Re Cecconi e Ghedin vanno così da un amico profumiere, tale Giorgio Fraticcioli, che li invita ad accompagnarlo da un cliente a cui deve consegnare dei flaconi in una gioielleria di via Nitti a Roma, nel quartiere Flaminio. I tre entrano nel negozio poco prima dell'orario di chiusura, intorno alle 19.30, e a Re Cecconi viene la malsana idea di fingersi un rapinatore, armato e pericoloso.



"Fermi tutti, questa è una rapina!", intimò il calciatore al gioielliere Bruno Tabocchini, con il bavero alzato e la mano nella tasca del cappotto a simulare una pistola. Uno scherzo, doveva essere solo un dannato scherzo, ma purtroppo non fu così. Il gioielliere non era un appassionato di calcio (quindi non aveva riconosciuto i calciatori), e le due recenti rapine subite lo avevano convinto a piazzare una pistola sotto la cassa: la reazione all'esclamazione del finto rapinatore è istintiva, violentissima, e nel giro di pochi secondi tutto si trasforma in tragedia.

Parte un colpo, per Re Cecconi è la fine. Morirà mezz'ora dopo, a soli 28 anni, lasciando la moglie Cesarina ed il figlio Stefano di due anni, con Francesca che nascerà dopo pochi mesi. Al processo, Tabocchini venne arrestato ed accusato per "eccesso colposo di legittima difesa". Processato per direttissima 18 giorni dopo, venne assolto per "aver sparato per legittima difesa putativa".

Come spesso accade, sulla faccenda non è mai stata fatta completamente chiarezza e le versioni, i dubbi e le zone d'ombra sono molteplici. Nel libro Lui era mio papà (2008), scritto dal figlio Stefano, viene posta in risalto la riservatezza abituale del padre con gli estranei, e sottolineato il fatto che prima dell'omicidio il gioielliere aveva già ferito due rapinatori sempre con la stessa arma da fuoco. Nel libro-inchiesta dello scrittore Maurizio Martucci "Non scherzo, Re Cecconi 1977, la verità calpestata" (2012) viene attaccata la versione ufficiale sulla dinamica che ha portato alla morte del calciatore, sostenendo che il calciatore fu di fatto ucciso senza dire una parola.

Qualunque sia la verità, la portata del dramma rimane inalterata. Da 35 anni, Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio scudettata di Maestrelli, non c'è più, e questa è l'unica realtà che non è possibile cambiare in alcun modo.

4 commenti:

  1. Mamma mia questa non l'aveva mai sentita, 

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  2. oh, ma che fine hai fatto? Torna presto

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  3.  The Golden Path
      Ha detto: mi sono preso le tue immagini sono molto carine..
    Qlxchange : Ha detto: interessanti

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