Si raduna anche l'Inter di Mourinho campione d'Italia, con Ibra ancora tra le sue fila e che si dice "contento di restare" (indosserà il 10) e i nuovi acquisti Motta e Milito pronti a dimostrare tutto il loro valore.
Nella conferenza stampa il tecnico portoghese non ha comunque fatto mistero delle sue perplessità riguardo la rosa a sua disposizione. In particolare, lo Special One ha mal digerito le difficoltà incontrate dalla società nello sfoltimento della rosa, e il presunto "ostruzionismo" ostentato da alcuni giocatori che, pur essendo a conoscenza di non rientrare nel nuovo progetto tattico, sono rimasti ad Appiano nonostante le offerte di altri club. I nomi sono quelli di Vieira (per cui l'Inter è disposta a regalare il cartellino, ma il vero problema è l'alto ingaggio del giocatore), Rivas, Burdisso, Mancini (richiesto dal West Ham) e Obinna (che potrebbe andare al Napoli per Hamsik).
"Partire con 30 giocatori è un problema, non è buono per il lavoro. Soprattutto non è positivo ritrovare giocatori che io non voglio qua, che sanno che non mi servono. Forse oggi i calciatori sono meno orgogliosi di qualche anno fa, quando dicevi loro che non erano utili al progetto bastava. Ora sembra che le priorità siano altre: economiche, di stile di vita, piuttosto che provare una nuova sfida, come ad esempio ha fatto Jimenez. Io devo rispettare le regole dei contratti, ma come allenatore non cambio le mie idee su chi mi serve e chi no".
Le uscite servono, oltre che per snellire la rosa, anche per incassare euro da reinvestire sul mercato, in cerca delle due pedine attualmente mancanti: un difensore centrale ed un trequartista. "Secondo i progetti per questa stagione dovevano esserci otto giocatori in uscita e quattro in entrata, molto specifici. In questo momento 4 sono partiti, tre in scadenza di contratto e uno in prestito, incassando zero. E dei quattro mancano ancora un trequartista e un difensore centrale. Ma sia chiaro, questa non è una critica al club: non possiamo spendere troppo senza avere soldi in entrata. Non sono critico, arrabbiato o deluso: non è la rosa dei miei sogni ma è la realtà, e poi gli obiettivi della squadra verranno adattati alla realtà. Ma non posso chiedere di più al presidente: lavorerò di più, ma non posso fare miracoli. Non sono Merlino o Harry Potter".
Mou gradirebbe Deco e Carvalho, calciatori del suo Porto campione d'Europa, ma la strada si è messa in salita di fronte alle richieste dei londinesi. Hamsik è la giovane alternativa per il centrocampo, ma al momento anche su questo fronte è tutto bloccato. Le difficoltà del mercato attuale rendono ardua la trasformazione richiesta dal tecnico portoghese, che ha "salvato" dalla lista degli epurati Suazo e Quaresma, entrambi di ritorno dai prestiti a Benfica e Chelsea.
Sincero, Mourinho, quando ammette di vedere la sua Inter un gradino al di sotto del Barça pigliatutto e del Real fabbrica-quattrini. "Il Barcellona è stato campione d’Europa, ma al 90’ della semifinale era fuori. Si conferma che la Champions è la competizione dei dettagli, ma è anche quella della qualità: e su quest’ultima non siamo allo stesso livello di 3-4 squadre. Possiamo vincere se i dettagli ci sono amici, ma partiamo dietro".
Forse eccessivamente critico il tecnico nerazzurro, ma senza peli sulla lingua come ci ha sempre abituati. La rosa a sua disposizione, francamente, sembra comunque molto forte ed almeno da podio, dietro Barça e Real. Ibra e Maicon sono rimasti, Motta e Milito mettono qualità e gol, ed anche così questa Inter può e deve essere competitiva su tutti i fronti. E può già inseguire quel sogno chiamato Champions League.
chissa che fara l'inter quest'anno
RispondiEliminaBè, dipenderà molto da Benitez: se riuscirà a dare quello che ha dato Mourinho, cioè motivazioni e spirito combattivo, potrà continuare a vincere almeno in Italia.
RispondiEliminaAltrimenti, sarà la fine di un ciclo.