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Il Milan di Allegri, ad oggi, è sostanzialmente il Milan di Leonardo con un anno in più e con l’aggiunta di tre rinforzi non certo di primissimo piano: Amelia, Sokratis, e il 34enne Yepes. Insomma, tre ritocchi "low cost" che non innalzano certamente il livello medio della squadra e non concorrono a colmare il gap con i cugini nerazzurri, ancora fermi sul mercato ma attualmente di un altro livello.
Chiaro che se poi Berlusconi afferma di ritenere la rosa attuale "difficilmente migliorabile", e il fido scudiero Galliani invece si lascia andare ad un convinto "ci siamo rinforzati", allora il già depresso tifoso rossonero non può far altro che disperarsi ulteriormente di fronte al tunnel in cui sembra precipitata la dirigenza tutta. Una dirigenza che rinnova i contratti di Oddo e Zambrotta, un pò come fece anni fa con Pancaro e Costacurta, il tutto in nome della "grande famiglia Milan" che se prima era considerata un modello da seguire, adesso è vista quasi con tenerezza dagli eterni rivali.
Pur ribadendo l’incedibilità di Thiago Silva (almeno per il momento), il reparto arretrato continua a essere Nesta-dipendente, e vista la salute altalenante del difensore romano questo rappresenta una scommessa bella e buona. E’ impensabile che Yepes possa garantire un rendimento pari a quello di uno dei più forti difensori centrali del mondo, e pertanto almeno un rinforzo di livello servirebbe quantomeno per avere il giusto ricambio nel caso in cui Alessandro alzasse bandiera bianca per i soliti acciacchi fisici.
Le fasce poi, nonostante l’arrivo di Papastathopoulos, sono un pianto greco. Oddo, Zambrotta, Antonini, Abate (centrocampisti adattati da Leo), più l'ex genoano, offrono al neo-tecnico una batteria di soluzioni scadente, senza risolvere l'annoso problema che già tormentava Leonardo, ovvero la mancanza di esterni difensivi.
L’altra bordata che ha colpito in pieno volto gli innamorati rossoneri è stata quella relativa a Ronaldinho, che dopo essere stato dato ad un passo dal ritorno in Brasile è stato definitivamente blindato da Berlusconi, con una frase che farà sicuramente sorridere in modo compassionevole i vari Pelè, Cruijff, Maradona, Van Basten e via discorrendo.
“Ronaldinho è il più grande di tutti i tempi. Per dirla chiara siamo rimasti d’accordo che resterà al Milan fino al termine della sua carriera”. Dunque, secondo il premier Dinho è non solo un giocatore ancora utile a questo Milan nonostante la trippa e la sua incapacità di essere decisivo nelle gare che contano, ma è addirittura il migliore della storia. Dopo aver sentito che il Milan ha perso lo scudetto 2008-09 per colpa di Ancelotti, e che l'anno scorso con lui come tecnico il Milan avrebbe vinto il campionato, non c'è più da stupirsi di fronte al mare di idiozie che il premier riesce a snocciolare ogni qualvolta si tocca l'argomento calcio, anche se devo ammettere che fa sempre effetto sentire certe insensatezze tutte insieme.
Non serve troppa fantasia per vedere già adesso il Gaucho passeggiare insieme a Seedorf sui verdi prati della serie A e d’Europa, facendo venire ulcere peptiche agli imbufaliti tifosi ormai stanchi di vedere un Milan bollito, sopraffatti da domande che non hanno e non avranno mai una risposta. Come ad esempio, perchè tenere Dinho e non sbolognarlo assieme al suo contratto faraonico per arrivare a Dzeko o Ibrahimovic? Perchè continuare a foraggiare gente che ormai vuole solamente svernare? Mistero.
Nell’intervento fiume non sono mancati i diktat all’allenatore, consuetidini che già avevano tediato a morte il povero Ancelotti e il bistrattato Leonardo. Solita solfa, il Milan deve essere offensivo e spettacolare e non deve mai giocare con una sola punta, come se giocare con un centravanti e tre trequartisti dietro fosse sinonimo di catenaccio o di difensivismo a oltranza. Senza contare il fatto che, tanto per essere chiari, un tecnico viene ingaggiato e stipendiato per occuparsi di questioni tecniche (per l’appunto), e pertanto moduli, schemi e numero di punte in campo dovrebbero essere pertinenza sua e di nessun altro. Allegri, per non fare la fine dei suoi predecessori, dovrà essere pronto a credere nel suo lavoro a prescindere da quelli che saranno i risultati iniziali, per evitare di finire nel tritacarne dello svilimento professionale.
Una cosa è certa: al di là delle belle parole di Berlusconi e di tutto il fumo che costantemente viene gettato negli occhi dei tifosi, questo Milan oggi è una squadra che non solo è anni luce lontana dalle grandi d’Europa, ma è anche una squadra che dovrà sudare per mantenere la quarta piazza in campionato e per superare gli ottavi di Champions League.
Per cambiare le prospettive serve quello che è mancato negli ultimi due anni, ovvero i fatti come seguito alle parole: questo non è un Milan da puntellare, è da rivoluzionare in tutti i reparti, ma già cominciare da un colpo alla Ibra sarebbe un buon inizio per una rinascita che attualmente appare una mera illusione. Staremo a vedere, nel frattempo i sostenitori rossoneri di bocca buona faranno bene a ricorrere ad antiemetici in vista delle prossime puntate di mercato: non si sa mai, meglio essere pronti.
Fossi milanista sarei arrabbiato come una iena, non sentivo tante boiate in una sola conferenza stampa dai tempi di... mourinho. Non è passato poi molto tempo :)
RispondiEliminaBè, diciamo che Mourinho non ha mai detto che Sneijder è il migliore della storia, nè ha affermato che una rosa di vecchi e bolliti è "difficilmente migliorabile" :D
RispondiEliminaIl problema è che non solo le dice riguardo il Milan, le dice a 360°, con la differenza che di calcio c'è gente che ne capisce, mentre la politica per molti è solo una parola che inizia per P..
Antonio quoto ogni tua lettera. Berlusconi non solo sta diventando la rovina del Milan ma è da anni la rovina dell'Italia. Come dici bene, di politica il popolo non capisce un cazzo, ma di calcio si. Se le cose fossero inverse Berlusconi starebbe già da anni a zappare la terra...
RispondiEliminaIntanto, se permettete, io godo nel vedere il Milan messo cosi male, quasi peggio dei gobbi ahahaha.
Un saluto, Vincenzo.
Vincenzo: perchè ci hai messo il "quasi peggio"? perchè è arrivato terzo quest'anno ed è convinto che con quella squadra si possa vincere?
RispondiEliminaBeh... io preferisco arrivare settimo e ripartire da capo che stare nel limbo del terzo posto tuttala vita. Punti di vista.
Antonio: stavo scherzando (anche se qualche cazzatona l'ha detta) su Mourinho, solo che non lo nominavo da troppo tempo :)
Su "cesare" per essendo non digerendolo affatto, non lo considero il male assoluto dell'Italia. E' uno dei tanti
www.pianetasamp.blogspot.com
RispondiEliminaI miracoli non potranno sempre ripetersi, continuando con questa politica (calcistica ) il Milan prima o poi incapperà in una stagione stile Juve quest'anno...
Una sola piccola precisazione: i contratti di Oddo e Zambrotta sono stati prolungati per poterne spalmare l'ingaggio...ciao!