I dirigenti si riempivano la bocca di questa parola e di tutti i suoi possibili sinonimi, e nel frattempo stava per andare in scena quel grottesco spettacolo che è diventato la stagione bianconera, a cui anche il più equilibrato dei sostenitori reagirebbe facendosi venire un esaurimento nervoso o un attacco di bile acuta.
Ciro Ferrara è un uomo sull'orlo di una crisi di nervi. Che questa dirigenza sia o meno con lui anche dopo il ko interno col Catania, poco importa: è comunque un uomo solo. La squadra non lo segue più, e gioca con quella rassegnazione che contraddistingue la fase del "capolinea" di una guida tecnica.
La frase pronunciata dal tecnico (non si sa ancora per quanto) bianconero nella conferenza prepartita è il chiaro segnale di un uomo nel marasma più totale: "Se giocheremo sempre come a Bari, non perderemo più". Che equivale a dire "a Bari abbiamo fatto un partitone, ma siamo stati sfortunati": che ci credesse davvero, o volesse dare solo degli alibi ad una squadra ormai fragile, la frase suona comunque come un segnale di totale smarrimento della bussola. I motivi per cui credo sia necessario cambiare li ho discussi qualche giorno fa, e oggi come allora credo che tenere Ferrara alla guida tecnica della squadra sia solo controproducente, ma a quanto pare non ci sono novità immediate all'orizzonte.
Lo striscione "DILETTANTI ALLO SBARAGLIO" comparso oggi durante la contestazione dei tifosi alla squadra e alla società è di un'eloquenza spaventosa. Se Ferrara è effettivamente un tecnico di scarsa esperienza, con tutte le attenuanti del caso, questa dirigenza è lì ormai da quasi 4 anni, e gli errori commessi non si contano più. Campagne acquisti sbagliate, tecnici portati alle dimissioni (Deschamps) o malamente esonerati (Ranieri) come mai era successo nella storia bianconera, per esempio.
E proprio a proposito di stranezze, voglio pubblicare un piccolo estratto dell'intervista rilasciata da Alessio Secco qualche giorno fa alla Gazzetta dello Sport, rispondendo a modo mio e lasciando ai lettori ulteriori commenti. Trovate voi un filo logico, se potete, perchè io non ce l'ho fatta.
Si contestano gli acquisti di Diego e Melo. Vuole replicare?
"Certo. Voglio iniziare da quello che si diceva quest'estate, durante il mercato e dopo l'ottimo avvio di stagione della Juventus. Allora eravamo i più bravi, ora solo i più fessi. C'è carenza di memoria"
La carenza di memoria, caro diesse, è semplicemente oggettiva constatazione sullo scarso rendimento espresso finora dai due pezzi da 25 milioni di euro cadauno del mercato estivo.
Perchè pagare Diego 25 milioni?
"Era il prezzo necessario per portare alla Juventus un campione come Diego, per strapparlo alla concorrenza. Guardiamo gli investimenti minori del Real: 28 milioni per Xabi Alonso, 35 per Benzema. Bastano queste cifre per dire che con Diego la Juventus ha fatto un vero colpo: è un campione, era in corsa per il Pallone d'oro, lo voleva il Bayern. Lo volevano anche altre grandi squadre italiane, che in extremis hanno trovato altre soluzioni"
Dunque, il Real prende Xabi Alonso e Benzema, e questo fa dell'acquisto di Diego un vero colpo? E perchè mai, caro diesse? Mi risulta che il Real stia benissimo con Xabi e Benzema, anche perchè gli acquisti vanno valutati in base all'impatto che hanno sulla squadra. Nessuno vi rinfaccerebbe i milioni spesi, se Diego e Melo avessero rispettato le aspettative. L'ultima frase è una chiara allusione all'Inter: vi risulta che pagando Sneijder la metà di Diego, i nerazzurri siano scontenti del non-acquisto del brasiliano?
Lo rifarebbe, alle stesse cifre?
"Certo, e resto assolutamente convinto che si tratti di un eccezionale investimento. Poi c'è sempre il solito discorso della memoria corta. L'impatto di Diego col nostro campionato è stato eccezionale, ma noi invece sapevamo che avrebbe incontrato qualche difficoltà, come qualsiasi straniero appena arrivato"
Lo sapevate? E non potevate dirlo subito? Bastava dire dopo la doppietta alla Roma "ok gente, guardate che questo ora si inceppa per un paio di mesi, e poi se tutto va bene torna nel 2010, tranquilli che è tutto sotto controllo".
Perchè pagare Felipe Melo 25 milioni?
"Felipe era un altro obiettivo prioritario del nostro mercato. Siamo riusciti a raggiungerlo, è paradossale dire ora che abbiamo fallito. Melo è titolare nella nazionale brasiliana, ha vinto la Confederations, è stato giudicato tra i migliori giocatori della Confederations. Nessuno aveva delle perplessità quando venne acquistato dalla Juventus. Io non le ho neppure adesso"
La vita è fatta di priorità, lo dice anche la pubblicità di un noto gelato. Non ricordavo che la Confederations fosse però una competizione così rilevante. E se non ha perplessità, caro diesse, se le faccia venire, si cominci a chiedere se quello che ha preso è davvero un centrocampista di caratura mondiale, o se è un sopravvalutato come tanti.
Il prezzo.
"La Fiorentina non voleva cederlo, l'unico modo per prenderlo era pagare la clausola di rescissione. Melo ha 26 anni e straordinarie potenzialità. E per la precisione è costato 18,5 milioni: nell'operazione sono stati inseriti Marchionni e Zanetti, che non rientravano nel nostro progetto. E anche grazie alla partenza di Zanetti è stato possibile rilanciare Poulsen"
(Senza parole)
E qui siamo al delirio. GRAZIE ALLA PARTENZA DI ZANETTI E' STATO POSSIBILE RILANCIARE POULSEN, ha detto proprio così. E ai tifosi bianconeri scoppia il fegato.
Questa è la dirigenza che opera alla Juventus, che gestisce le scelte di mercato, che ha creato il "progetto" in cui Marchionni e Zanetti sono solo scarti da mandare a Firenze per avere un Melo qualunque, e che si sta disgregando nelle mani di un Ferrara colpevole, ma investito di una responsabilità troppo più grande di lui. Un Guardiola non fa primavera, si potrebbe dire: capirlo prima avrebbe portato, chissà, a finali meno amari.
Foto: Gazzetta dello Sport