"Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget" (Johann Cruijff)
24 aprile 2013
Bayern-Barça 4-0: la caduta dell'impero
Il calcio, come tutti gli sport, è fatto di cicli. La legge del rise and fall è inesorabile, e neanche la più grande delle armate che hanno condizionato, e in qualche caso cambiato, la storia del calcio si è mai potuta sottrarre a questa legge universale.
Ieri sera, all'Allianz Arena, è andato in scena il più classico dei passaggi di consegne: il Barcellona di Messi, dopo anni di dittatura nel calcio mondiale, si è inchinato alla superiorità quasi imbarazzante di un Bayern Monaco, in una parola, perfetto. Il 4-0 finale spazza via ogni dubbio su chi sia la vera entità dominante in Europa, e chiude il doppio confronto nella maniera più clamorosa e forse imprevedibile visti i rapporti di forza della vigilia: sbilanciati in favore dei più freschi e organizzati bavaresi, ma non al punto tale da immaginare una differenza così netta all'esame del campo.
Entrambe le squadre arrivavano all'appuntamento con il titolo nazionale già in tasca (matematico per i tedeschi, in arrivo per i catalani), ma non c'è mai stata storia: il confronto tra il calcio fisico, rapido e senza fronzoli dei campioni di Germania ha letteralmente travolto il tiki-taka blaugrana, depotenziato dal ritmo e dalla superiore freschezza atletica degli avversari. Guardiola, che raccoglierà l'eredità di Heynckes e che del Barça illegale è stato il magistrale artefice, avrà vissuto questi 90 minuti come un ideale ponte tra quello che fu, e quello che sarà. La sensazione è che a questa squadra, che ha già preso un gioiello autentico come Mario Gotze e ha le mani su Lewandowski (viene da chiedersi che ne sarà del Dortmund, in odore di rivoluzione), basterà un importante innesto in difesa per dominare la scena anche il prossimo anno.
L'8 aprile 2009, al Camp Nou, il Barcellona gettava le basi del Triplete schiantando nei quarti di finale proprio il Bayern Monaco di Klinsmann con il medesimo punteggio: un 4-0 bruciante, che chiuse un capitolo non felicissimo della storia del club bavarese, e diede il via alla rifondazione. Tre finali di Champions League in quattro edizioni sono un risultato straordinario, la prospettiva di crescita di una squadra già oggi fortissima lascia intendere che molto probabilmente siamo solo all'inizio di un ciclo importante e duraturo.
Qualunque sia l'avversario del Bayern a Wembley, i favori del pronostico saranno tutti per la squadra di Heynckes, ma ciò non toglie che la coppa vada comunque vinta per fare la storia e rendere leggendaria una stagione sin qui eccezionale. Un anno fa solo uno strano sortilegio strappò ai tedeschi (padroni di casa) quel trofeo che avrebbero meritato, ma che gli dei del calcio avevano già assegnato al Chelsea di Di Matteo: adesso è arrivato il momento di vincerla davvero.
Cedere il passo a quel Dortmund che per due anni di fila ha sollevato il Meisterschale dando dispiaceri ai più ricchi rivali, o a quel Josè Mourinho che già nel 2010 festeggiò (a Madrid) lo storico Triplete con l'Inter proprio contro l'undici guidato all'epoca da Van Gaal, sarebbe davvero troppo.
E il Barcellona? Stiamo parlando di una squadra che dal 2009 ad oggi ha vinto 4 volte la Liga (2009, 2010, 2011, 2013 in arrivo), 2 Champions League (2009, 2011) fermandosi tre volte in semifinale, 2 Coppe del Re (2009, 2012), 2 Supercoppe Europee (2009, 2011) e due Mondiali per Club, portando una nuova idea di calcio che ha segnato un'epoca come avvenne, per fare un esempio, con il "calcio totale" esportato dall'Ajax negli anni '70. I catalani hanno fatto la storia, ma era inevitabile che prima o poi anche per loro sarebbe arrivato il momento di passare lo scettro di regina del calcio mondiale al nuovo che avanza.
In un'annata condizionata dalla malattia di Vilanova e dalla conseguente instabilità della guida tecnica, le crepe nei meccanismi già intraviste nella scorsa stagione si sono acuite, dando l'impressione piuttosto netta di essere di fronte a un declino lento (la cifra tecnica è ancora ineguagliabile), ma inesorabile di un gruppo che inizia a sentire il peso di mille battaglie.
Rise and fall, succede anche ai marziani. Forse è vero che l'impero sta cadendo, ma quanto ci siamo divertiti in questi anni?
Antonio Capone (twitter - @tonycap83)
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RispondiEliminaCredo che il Barcellona sia la squadra più forte che abbia mai visto, impressionante a mio parere la durata di questa superiorità, nel corso degli anni ho visto tanti altri squadroni che però sono durati lo spazio di un paio di stagioni ( penso ad esempio al Milan di Sacchi )...
Probabilmente ora è finito un ciclo, molti di questi giocatori negli ultimi anni hanno vinto tutto quello che c'era da vincere anche a livello di nazionale e un fisiologico calo, anche nelle motivazioni è a mio parere inevitabile...ciao!
Ciao Andrea! Tu che sei uno dei lettori storici di questo blog sai bene come la penso riguardo l'"inarrivabilità" del calcio espresso dal Barcellona in questi anni, ma purtroppo quando vinci tanto, troppo, il calo è inevitabile e spesso passa per sconfitte eclatanti contro squadre affamate, arrabbiate (il Bayern quella coppa se la sogna la notte ormai) e fisicamente più fresche.
EliminaQuando parlo di caduta dell'impero, mi riferisco più che altro alla leadership mondiale dei catalani, perchè comunque la Liga l'hanno vinta alla grandissima e per il prossimo anno a quanto pare faranno nuovi importanti investimenti..e magari avranno una guida tecnica più stabile, se Vilanova tornerà perfettamente a posto dopo la brutta malattia.
Certo è che finchè ci saranno Xavi, Iniesta e Messi, qualche trofeo lo vinceranno ancora..un saluto! ;)