Finisce 1-1 il posticipo di lusso della 35° giornata tra Milan e Juventus. A San Siro Iaquinta risponde a Seedorf, e a fare festa al fischio finale di Orsato è solo l'Inter, che mantiene il +7 sui rossoneri e domenica battendo il Siena può definitivamente laurearsi campione d'Italia.
Il Milan si presenta al grande appuntamento con Kalac tra i pali (Dida out per il mal di schiena), Favalli centrale difensivo accanto a Maldini (quasi 80 anni in due), Pato e Ronaldinho in panchina, con Kakà e Seedorf ad agire alle spalle di Inzaghi. La Juve risponde con il classico 4-4-2, con De Ceglie terzino sinistro, Poulsen in mezzo al campo accanto a Zanetti, e Marchionni esterno alto al posto dello squalificato Nedved. Amauri e Iaquinta tandem offensivo, con Del Piero e Trezeguet in panchina (il francese ci rimarrà per tutti i 90 minuti).
Dopo un primo tempo per nulla spettacolare, in cui le palle gol sono state quasi tutte di marca bianconera (clamoroso un errore di Poulsen a tu per tu con Kalac), nella ripresa le due squadre decidono di affrontarsi a viso aperto, e la partita ne guadagna. Milan in vantaggio al 12': Legrottaglie sbaglia un passaggio, innescando il contropiede rossonero guidato da Inzaghi. Il bomber piacentino serve in mezzo Ambrosini, la cui svirgolata diventa uno strepitoso assist per l'accorrente Seedorf, lesto a scaraventare in rete. L'olandese, fischiatissimo, esulta, ma è una felicità effimera. Tre minuti dopo, infatti, la Juve trova il meritato gol del pareggio, grazie ad uno scatenato Iaquinta, che incorna in tuffo un bellissimo cross di Camoranesi.
Ancelotti butta dentro Pato e Ronaldinho, la Juventus risponde con Del Piero al posto di uno stanchissimo Amauri, ma il punteggio non cambia. Pari giustissimo, ma che non serve a nessuna delle due squadre.
Serve sicuramente all'Inter, che dopo il pari del pomeriggio sul campo del coriaceo Chievo di Di Carlo vedeva la possibilità di un ulteriore avvicinamento dei cugini rossoneri a -5. I nerazzurri, in vantaggio dopo 2' con Crespo, si sono fatti raggiungere da un gol di Marcolini, a segno con un missile da fuori area. Nella ripresa, il gol capolavoro di Balotelli sembra chiudere ogni discorso, ma la beffa per Mourinho arriva proprio da un ex interista, mai rimpianto: il brasiliano Luciano, che sfrutta un cross di Mantovani e una errata lettura difensiva di Maxwell. Il pari juventino dà comunque un nuovo match point alla capolista, a cui basterà battere domenica a San Siro il Siena già salvo.
Battendo il Catania al Massimino, la Fiorentina consolida la sua posizione in zona Champions League, e adesso guarda anche alla terza piazza (che dà l'accesso diretto alla fase a gironi), visto che la Juventus adesso dista solo 2 punti. Di Jovetic e Zauri le reti che lanciano i viola, privi di Mutu ma in grandissima forma.
Un gol di Criscito al 90' regala il pari al Genoa di Gasperini, che a Bergamo rischia il tracollo più volte, dopo il gol di Valdes. Il Grifone adesso è a -3 dalla Fiorentina, ma non perde di vista il quarto posto, con la certezza che l'Europa l'anno prossimo è assicurata.
La Roma riacciuffa il 2-2 a Cagliari, dopo che la galleria degli orrori della sua difesa aveva spianato la strada alle reti di Matri e Acquafresca. La reazione giallorossa però è importante, e i gol di Totti e Perrotta permettono ai capitolini di rafforzare il sesto posto a quota 54 punti, mentre il Cagliari, che per quasi un tempo è stato a un solo punto dalla zona Uefa, resta nono con 50 punti.
Il Palermo naufraga a Siena, perdendo una bella occasione per avvicinare la Roma. Un gol di Calaiò premia la sorprendente formazione di Giampaolo, che adesso è ufficialmente salva con tre giornate di anticipo. Un capolavoro di un allenatore tra i più capaci e promettenti in circolazione.
Pari di rigore, nel drammatico spareggio-salvezza tra Torino e Bologna. Al Delle Alpi il Toro domina per un'ora, va in vantaggio con un rigore di Rosina e fallisce diverse palle gol, ma è Di Vaio, sempre dagli 11 metri, a fissare il punteggio sull'1-1 che accontenta sicuramente di più la formazione emiliana, salvata nel finale dalla traversa su un colpo di testa di Colombo. Non approfitta di questo risultato il Lecce, che al Via del mare le prova tutte per portare a casa tre punti fondamentali, ma non va oltre l'1-1 contro il Napoli. Al vantaggio partenopeo di Pià risponde Zanchetta su calcio di rigore, poi l'assedio dei salentini non dà l'esito sperato. Domenica Bologna-Lecce e Napoli-Torino: da questo incrocio, può passare la permanenza in A di una delle tre formazioni.
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